Dr. Bieber

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JPOV

Sorrisi, rannicchiandomi tra le coperte di Trilli vicino al mio piccolo angelo. Eravamo sdraiati vicini, che guardavamo l'ultimo episodio di Spongebob e non riuscivo a non ridere a Squiddi Tentacolo. La mia bambina diceva sempre che ero io. Era sempre irritabile e pensava sempre a un modo per rovinare il divertimento di Spongebob ma era troppo isterico per me, sempre incazzato.

Non sentivo il fremito della risatina di Katie e mi girai per controllare. I perfetti occhi rotondi erano chiusi, adornati dalle lunghe sopracciglia e la sua bocca era chiusa a formare un muso. Nel sonno, il suo labbro inferiore chiudeva quello superiore e stavo quasi per scoppiare a ridere a cause della sua bellezza, sentendomi così fortunato ad averla vicina a me.

Osai sporgermi di un centimetro per poggiare le mie labbra sulla sua guancia, il mio naso era solleticato dalle lunghe ciocche castane dei suoi soffici e lisci capelli che cadevano perfettamente sulle sue spalle. Questo è l'amore della mia vita...e lo sapevo per certo. Mi distesi lì accanto a lei, occhi chiusi, mentre ringraziavo Dio per aver lasciato qualcosa di così puro e bellissimo, riposarsi accanto a qualcosa di così difettoso come me.

Non appena Spongebob finì, mi mossi attentamente fuori dal suo letto e mi sedetti alla fine, spensi la TV appoggiando il telecomando per terra, e le rimboccai le coperte adornate anche queste dall'insolente Trilli.

Inspirai e sorrisi al dolce odore di fragola del bagnoschiuma, ricordandomi della nostra lotta durante il bagnetto di poco prima. Aveva vinto. Dopo il bagno, ero molto più bagnato di lei. È un mito nello schizzare.

Controllai le coperte e vidi che teneva già stretta la sua giraffa, Pirate, la sua preferita sin da quando era nata. Il suo nome era Pirate perché aveva perso un occhio e l'avevo rattoppata con una striscia nera, Katie l'amava. E così, nacque il suo nome.

Aveva più macchie e cuciture di qualsiasi veterano delle guerra mondiale ma era il suo preferito. Avevo dovuto imparare a cucire questo peluche, a fare miracoli ogni volta che me lo portava rotto in lacrime.

Mi sentivo un po' come Pirate, mentre venivo diviso e strattonato, ma avevo il suo completo, pieno amore.

'Papà?' piagnucolò la sua voce stanca.

'Sì, piccola?' sussurrai, mettendomi in ginocchio vicino al suo letto.

'Posso avere un sandwich con il gelato?' disse nel sonno, i suoi occhi erano quasi chiusi mentre ridevo piano.

'No, Katie, non adesso.' le sorrisi, 'E' ora di dormire.'

'Nnnooo.' piagnucolò un pochino, i suoi occhi diventavano sempre più pesanti.

'Oh, sì.' Spostai la testa di lato, adorandola, 'Forse se fai la brava te lo darò domani a colazione. Okay?'

Non riesco a negarle niente. La sto viziando.

'Okay.' sorrise, felice, e il mio mondo ero giusto di nuovo.

'Buonanotte, Paperella.' dissi, usando il mio soprannome per lei. Quando dorme, le sue labbra hanno la forma di un becco di una papera. Così carina...così perfetta.

'Buonanotte, papà...uolio bene.' disse debolmente non appena il sonno abbracciò la mia bambina.

'Ti amo.' dissi, baciando le sue labbra perfette con un piccolo bacio, potevo sentire il succo d'uva, sorrisi e mi leccai e labbra, cercando di togliermi il sapore di bocca.

Piccola nota: ricordarsi di far lavare bene i denti a Katie prima di andare a dormire.

La lampada era già accesa e usai la luce per farmi strada fuori dalla sua cameretta verso la sala.

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