Private Hells And Farm Angels

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SPOV 

‘Che è successo a mio padre?’ Sentii un vuoto nel petto e la mia gola si chiuse mentre Chase era lì fermo con i suoi dolci, tristi blu occhi. 

‘Non so tutto.’ Disse Chase, fissando la scrivania, ‘Ho detto loro di essere il figlio di William così lo avrebbero portato in sala operatoria. Sentii uno di loro dire emorragia interna…’ 

Lo spostai e andai alla scrivania principale, superando un’altra donna che stava cercando di avere informazioni su suo marito. 

‘MI SCUSI!’ Quasi urlai, ‘Mio padre, William Hayes, è stato portato dentro. Voglio sapere come sta. E’ in sala operatoria, credo.’

Voglio sapere anche come sta Justin, ma lui è arrivato qui ed era da solo. Immaginai alcune persone in bianco intorno al mio Justin , infilando tubi nella sua gola, infilando aghi in lui, ignorando le sue grida e domande mentre lavoravano su di lui. Ne ha avuto abbastanza nella sua vita. lo odio adesso, dopo ciò che è successo stanotte, deve superarlo ancora, da solo. 

Emorragia interna. Non va bene. Continuai a vederlo sdraiato sulla sua schiena… su quel tavolo.. così duro… credo di aver sentirò un orribile suono di rottura. Era il tavolo… o la spina dorsale di mio padre? Era solo un’immaginazione?

‘Solo un minuto, per favore, Signorina.’ la signora anziana con dei grossi occhiali mi disse. 

Sbuffai e voltai la mia testa verso Eli e Chase, che erano in piedi vicino a me. Riley e Julie erano alla mia sinistra, cercando di confortarmi. Riley stava accarezzando la mia schiena. 

‘Come stava nell’ambulanza?’ Chiesi a Chase. 

‘Stava parlando…’ Iniziò Chase, ‘Stava bene. Stava anche scherzando, dicendo che tu ti stavi probabilmente facendo Justin da qualche parte. E poi è… svenuto e ha perso i sensi.’ 

Mi voltai di nuovo verso la signora e lei mi guardò, l’altra donna se n’era andata. 

‘Qual è il nome?’ Chiese, muovendo qualche strana carta gialla di fronte a me. 

‘William Hayes.’ Dissi ad alta voce e chiaramente, ‘H - A - Y - E - S.’

‘E’ in sala operatoria.’ Disse la donna. Duh. 

‘Lo so.’ Dissi, ‘Come sta? Cos’ha che non va? Starà bene?’ 

‘Non ne ho idea, signorina.’ Rispose, ‘Non posso interrompere nessuna operazione. Deve aspettare fino a quando non hanno finito. Si sieda e appena saprò qualcosa, la chiamerò.’ 

‘Okay, va bene.’ Dissi, voltandomi lontano dalla scrivania e andando verso le sedie nella stanza d’attesta, Riley mi teneva la mano e Julie mi fissava con occhi preoccupati. 

‘Come sta Justin?’ Mi chiese Chase non appena ci sedemmo. 

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