You Reached Me

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JPOV

Non vedevo l’ora di attraversare la porta dell’ospedale. Non volevo emanare un’aura di odio e rabbia appena incontrai gli occhi di William. Volevo che mi sentisse, con calma, e facesse una scelta razionale lasciando sua figlia essere un’adulta e farle decidere il proprio destino. Volevo che lei scegliesse me. Volevo che lui non interferisse. Lo volevo fuori dalla strada. Ma lo volevo anche nella vita di Skylar. Volevo che le cose funzionassero, stupidamente, realizzai che volevo tutto ciò che era stato distrutto dopo il problema di Claire. Non volevo nessuno ostacolo. E sapevo che non era la realtà. Ma io voglio la favola. Voglio far scivolare il piccolo piede di Skylar nella scarpetta di vetro e avere tutto intorno a noi illuminato di brillantini. Tutti intorno a noi sorriderebbero e ci abbraccerebbero, augurandoci il meglio, e parteciperanno al nostro matrimonio Disney al castello. Dio, quanto lo desidero. Ho sempre pensato, guardandolo con Katie, che fosse una cosa semplice, una fine troppo perfetta che non affrontava nessun vero problema della realtà. 

Ma, ancora, voglio la fine perfetta. Non voglio la realtà. Voglio Skylar. Ed ero arrabbiato con William per aver cercato di portarmela via. Diamine, odio il fuoco per aver portato via Tanya da me. Non riesco neanche a guardare delle candeline. Ora ho una persona in carne ed ossa da affrontare e devo convincerlo a lasciarmi essere felice. Sarebbe quasi come, come se avessi avuto la possibilità di ragionare con le fiamme quella notte nel mio appartamento. Ho sempre odiato il fatto di non aver avuto il controllo o la possibilità di fermare le cose dall’accadere quell’orribile notte. 

Ora ho la possibilità. Non la sprecherò. Questa volta. 

Skylar mi stava seguendo velocemente mentre i idi occhi trovarono quelli di William. Questo è l’uomo che mi ha salvato la vita. Questo è l’uomo che ha creato Skylar. Non solo in forma fisica, ma mentalmente. William a tutto a che fare con la bellissima creatura che è lei oggi. Non voglio mancare di rispetto. 

Qualcosa dentro di me mi diceva di andarci piano, di eliminare lo sguardo di rabbia. Così mi tranquillizzai… un po’. 

‘Salve Sceriffo Hayes.’ Lo salutai, con rispetto. Notai che c’erano due cuscini sulle coperte del suo letto, nascondendo vuoto presente. 

Tu sei sempre Sceriffo Hayes per me. Non sto cercando di insultarti, William. Non essere arrabbiato. 

Ma William sembrava infastidito del fatto che fossi entrato nella sua stanza. Cercai di ignorarlo. 

‘Justin.’ Disse con freddezza, incrociando le braccia e guardando la TV, come se una pubblicità fosse più importante di quello che avevo da dire. 

‘Papà.’ Skylar era dall’altro lato, alla sua sinistra. Lei sembrava arrabbiata. 

‘Cosa?’ Lui disse, guardando solo Skylar, non me. 

‘Justin vuole parlarti.’ Lei prese il telecomando e spense la TV, ‘Voglio che ascolti.’

William sbuffò e io dimenticai tutto ciò che dovevo dirgli in un secondo. Andai nel panico, ero perso. Skylar lo percepì, sempre attenta alle emozioni e al dolore… e sempre pronta ad aiutarmi… a guarirmi. 

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