Notebook Girl

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JPOV
 
Nessun bambino si alza in piedi a scuola e dice: ‘Da grande voglio essere una puttana’.

A quei tempi dicevo di voler diventare un dottore. I miei amici avrebbero detto poliziotto, vigile del fuoco, soldato… quelli erano anche dei bei sogni.

Ma questa è la realtà… e i sogni non si avverano. E adesso lo so per certo.

Sono una puttana. Il mio nome è Justin. Non ci sono cognomi quando sei una puttana quindi non sono un Bieber in questo momento. E’ tempo di andare a lavoro.

Ogni sera ho la possibilità di essere un poliziotto, un vigile del fuoco, un soldato, Tarzan… in un certo senso.

Entrai dalla porta del retro in questo enorme edificio chiamato ‘Fire’. E’ un club solo per donne, non ci sono serate per uomini, e non è permessa l’entrata ai clienti gay. E’ l’unica cosa che non ho mai fatto e che continuerò a non fare.

Sono solo per donne. E non è una piccola cosa di cui vantarsi. O da essere considerato pazzo. Non vedo solo giovani, belle donne. Tutte le età, giovani, mezza età, anche le signore anziane mi ricercano. Vado sempre bene, per tutte loro.

Le donne sono spesso eccitate tanto quanto gli uomini, anche di più, almeno da quando io lavoro qui.

Pensavo che le donne sarebbero state delicate e gentili con me. Mi sono sbagliato. Le donne vengono qui per ubriacarsi e toccare uomini mezzi nudi.

Era raro che trovassi qualcuno che mi accarezzasse delicatamente invece di afferrarmi violentemente. Le loro voci a volte mi stordiscono. Rido sempre quando sento qualcuno dire che le donne sono il sesso debole. Sbagliato. Sono potenti, forti e insaziabili. Lo so.

Dopo aver passato il mio tesserino, sono sceso nella hall per vedere dove avrei iniziato stasera. Erano solo le cinque del pomeriggio, e il sole stava tramontando. Crepuscolo. La parte più triste della giornata per me. Qui è quando il mio giorno da normale Justin Bieber finisce… e divento qualunque cosa sia scritta sulla lavagnetta.

Sotto il mio nome vedo scritto in nero ‘Vampiro’. Merda, è di nuovo ottobre?

Chase si sedette sulla sua sedia davanti al suo specchio e mi sorrise.

‘Uomo Vampiro!’ mi stuzzicò Chase, ‘Halloween sta ritornando di nuovo!’

Emise il suo sibilo da vampiro e io gli sorrisi di rimando, sorpassando la sua sedia per raggiungere la mia alla sua sinistra.

Non mi ero mai lamentato su ciò che mi veniva assegnato da fare. Questo sembrava essere il perché ero piaciuto subito a Claire. Oh, Claire è il capo. Gli altri ragazzi amano lamentarsi per cose stupide ma io non voglio mettere a rischio il mio lavoro. Ne ho bisogno, quindi ho fatto quello che mi è stato detto di fare in silenzio.

‘Non mi interessa essere un vampiro,’  dissi mentre poggiai il mio borsone per terra, aprii il mio armadio e presi il contenitore di plastica con su scritto ‘VAMPIRO’, ‘Ma il trucco è impossibile da togliere.’

‘Lo so.’ Affermò Chase, ‘Ritieniti fortunato, almeno tu non devi metterlo su tutto il corpo! Avevo una bella pelle abbronzata una volta, poi mi sono dovuto ricoprire con quella roba bianca.’

Sbuffai, ringraziando Dio per quei piccoli favori mentre mi toglievo la maglietta, gettandola nel borsone ai mie piedi, non volendo che il trucco la rovinasse. Tranquillamente iniziai a picchiettare la cipria per poi spalmarla  fino a quando non risultavo completamente bianco. Non mi piaceva essere un vampiro .

Cercai di non abbondare ma comunque di lasciar intendere che ero un vampiro. Ne misi anche un po’ attorno agli occhi e del rossetto sulle labbra per renderle un po’ più rosse e sanguinanti così che non sarebbe venuto via quando avrei baciato qualcuno.

Ero pronto per mettere le lenti a contatto. Rosse o… Oro? Spostai la testa da una parte all’altra, decisi di essere un vampiro buono questa sera, occhi d’oro. Magari a fine mese, più vicino ad Halloween, sarei stato il cattivo.

Odiavo i denti da vampiro di plastica. Bavosi, troppo bianchi, schifosi. Adesso sembravo vero, zanne di porcellana attaccate ai miei denti, dello stesso colore dei miei veri denti. Ero anche diventato bravo a parlare con questi.

Al contrario le donne amavano il dolce, triste, innocente vampiro Justin molto più del malvagio, pazzo, sexy vampiro Justin. Tra l’altro le lenti a contatto rosse mi facevano più male per qualche strana ragione.

In un paio di minuti, le lenti a contatto oro erano sistemate e diedi uno sguardo allo specchio entrando nella parte. Una cosa in cui devi essere bravo qui è recitare. Un’altra ragione per cui Claire mi apprezza è perché non importa quello che succede, o quello che sto provando, quando sorpasso la linea rossa verso l’area dei clienti, mi immedesimo nella mia parte. E non tratto mai male una donna o mi arrabbio con loro. Appartengo a loro e cerco sempre di sembrare come se mi stessi divertendo un sacco, sorridendo e ridendo, sempre amando ciò che mi fanno.

Le donne mi usano - questo è il mio lavoro. E sono molto bravo.

Mi alzai e mi diressi verso l’armadio per prendere il costume da vampiro. Sì, ogni ballerino deve comprare o farsi il proprio costume, niente ci è regalato eccetto il nostro ruolo. Il mio costume consisteva in fasce nere di pelle avvolte ai miei polsi, niente maglietta, e dei pantaloni di pelle nere, che assomigliavano più a degli shorts, con brandelli strappati che cadono sulle mie gambe, metà del mio sedere esposto.

L’idea iniziale era quella di indossare dei pantaloni di pelle ma erano stati selvaggiamente strappati, quasi.

Claire amò l’idea quando glieli feci vedere per la prima volta . Lei aveva l’ultima parole sui costumi. Niente scarpe o calze. E poi, ovviamente, il mio collare. Era un semplice collare di pelle, copriva tutta la mia gola. Aveva un largo anello in mezzo che suonava ogni volta che facevo anche un solo minimo passo.

Cosparsi il mio corpo di olio, il che occupò gran parte del mio tempo. Ma questa era un’altra regola qui. Sempre cosparsi di olio, dovevamo sempre apparire splendenti e abbronzati, sempre.

Erano le otto meno un quarto ed era quasi ora per me di essere portato nella gabbia. Sì, l’uomo vampiro lavora in una gabbia. E’ veramente pericoloso, dopotutto. Il ballerino che faceva il vampiro  veniva accompagnato personalmente da Claire alla gabbia e lei era l’unica ad avere la parola su chi entrava nella gabbia. Più la donna pagava per stare nella gabbia con me per un periodo di tempo, più poteva divertirsi con me.

Per il giusto prezzo, qualche volta lasciavo che mettessero le mie mani sopra la mia testa mentre si lasciavano andare con me. Non sessualmente, sia chiaro. Al Fire non c’era prostituzione. Beh, questo era quello che dicevano alla polizia, comunque, la verità è che non c’è prostituzione quando il club è aperto e dove tutti i clienti possono vedere. E le donne non sono timide a chiedere per me privatamente. Ricevo almeno 15-20 offerte tutte le notti, numeri di telefono, biglietti da visita, inviti.

E Claire scortava il vampiro nella sua gabbia perché non voleva che il personaggio si rovinasse davanti ai clienti. Se le donne erano là fuori, non avrei mai potuto camminare verso la gabbia ed entrare da solo.
No, non sarebbe realistico. Claire avrebbe attaccato il guinzaglio al mio collare e mi avrebbe trascinato nella gabbia, chiuso dentro, come lei avrebbe trattato un vero vampiro. Okay, Claire, come desideri. Personalmente, credo che questa cosa la ecciti. Ma lei è il capo.

Stavo aspettando l’arrivo di Claire, ragionando sul mio piano di lavoro e parlando con Chase, mentre finiva di ritoccare il suo costume da soldato.

Anche Eli, un altro ballerino, era mio amico. La sua postazione era a destra rispetto a quella di Chase e questa sera sarebbe stato un poliziotto.

Stavo bevendo il mio solito drink alla ciliegia, che mi aiutava a rendere le mie labbra ancora più rosse mentre aspettavo l’arrivo della mia rapitrice. Io e Claire andiamo abbastanza d’accordo, ho avuto superiori peggiori di lei.

Finalmente sentimmo delle voci di donne fuori, nell’area del club, e io riuscii a vedere Claire arrivare attraverso le tende del camerino. Mi alzai, poggiando il mio bicchiere sul tavolo e controllando i miei denti allo specchio. Bene, bianchi e puliti… Zanne perfette.

‘Justin?’ mi sorrise con i suoi scintillanti, occhi blu mentre i suoi lunghi riccioli cadevano sulle sue spalle. Davvero bella. Quale uomo non vorrebbe essere tenuto al guinzaglio sotto il suo controllo?

‘Claire!’ Le sorrisi, avvicinandomi e dandole un bacio sulle labbra. Lei bacia sempre tutti così. Era assolutamente normale.

‘Mmmm.’ Disse sogghignando, ‘Ciliegia. Ottima scelta.’

Presi il guinzaglio dalla mia borsa e lo agganciai all’anello argentato che circondava il mio collo, porgendo l’altra parte a Claire.

‘Ci sono 560 calorie in questa schifezza.’ Chase disse, guardandoci, seduto sulla sua sedia. ‘Dovresti vietargli di bere queste cose, Claire.’

‘Hey,’ rispose passando la sua mano sul mio corpo, ‘Fino a quando continuerà ad apparire così, lui potrà bere qualsiasi dannata cosa lui voglia, chiaro?’

Risi, roteando gli occhi mentre Chase ridacchiava, mangiando la sua solita mela prima dello show.

Claire mi guardò e chiese, 'Mi farai arrabbiare, Justin?'

'Non lo faccio sempre?' sorrisi, porgendole i miei occhi fumanti non appena diede un piccolo strattone al mio guinzaglio.

'Sì'. Sorrise ancora di più, 'Tu sei il mio vampiro preferito. Sai sempre come incominciare una lotta'.

'Anche io!' ricordò Chase, non voleva essere lasciato fuori dall'amore di Claire.

'Sì, anche tu Chase, ti amo ancora, non preoccuparti'. Claire gli diede un piccolo bacio sulle labbra mentre io aspettavo, scuotendo la testa e ridacchiando. Chase era qui da più tempo, uno dei primi ballerini qui al Fire. Io, invece, ero qui da un paio di anni e ogni volta che Claire mostrava affetto nei miei confronti Chase si sentiva minacciato.

'Sei geloso'. Lo stuzzicai, camminando lentamente dietro Claire per poi passare le tende e infine scendere per il lungo buio corridoio. Alla fine di questo corridoio c'era la linea rossa sul pavimento. Questa è la linea che divide me dai miei clienti. Una volta sorpassata appartengo a loro.

Una cosa che amavo del lavorare qui era che il club è molto buio. Non mi vedo mai allo specchio, in nessuna parte del club, posso essere strano quanto voglio e non essere umiliato, perchè sono come in anonimato nell'oscurità. Ci sono luci così le donne possono vedermi, ma per me è come essere in mutande. Divento una persona diversa quando sorpasso la linea rossa e Justin Bieber non esiste più. Mi sento più sicuro così.
Claire sorpassò la linea e diede un forte strattone al mio guinzaglio.

Incominciamo.

Mi misi in ginocchio e ruggì forte, spostandomi indietro lentamente non dando l'idea di una vera lotta. Ma riuscivamo sempre a farla sembrare tale.

'Avanti piccolo testardo STRONZETTO!' si lamentò, tirandomi e trascinandomi oltre la linea rossa, davanti al pubblico.

Adesso sono un vampiro catturato che viene trascinato verso la sua gabbia per intrattenere le donne mortali. Justin non c'è più.

Ringhiai, spingendomi indietro, mentre venivo trascinato in mezzo ai tavoli della clientela, sempre più vicino al sangue umano.

'Non abbiate paura signore, ho tutto sotto controllo.' Annunciò Claire mentre mi portava sempre più vicino. Sentì urla, risatine e striduli.

'Questo è il nostro vampiro' Claire aveva un piccolo microfono vicino alla bocca mentre parlava.

Mi lanciai verso le donne e sibilai, urlarono più forte , sembrava gli piacessi già.

'E' stato davvero cattivo oggi' disse Claire lamentandosi e tirandomi più forte, 'E sarà punito da tutte noi più tardi!'

Urla e risatine. Avanzai riluttante cercando di liberarmi.

'Ma state attente, morde'. Disse Claire con una nota sexy nella sua voce, ricevendo urla desiderose dalla clientela, 'E' molto pericoloso quindi lo teniamo in questa piccola gabbia, proprio qui'.

Avanzai dietro di lei, passando i tavoli sentì alcune mani tirarmi e toccarmi mentre continuavo la mia finta lotta per liberarmi. Mentre mi avvicinavo alla gabbia, provai un ultimo tentativo di liberazione ruggendo, e afferrando un tavolo su cui saltai sopra, lì erano sedute tre ragazze. Urlarono quando ringhiai mostrando i miei denti, mi aggrappai al loro tavolo e le guardai fino a quando Claire non mi prese per i capelli.

'Cattivo ragazzo!' Claire mi spinse nella mia gabbia, chiudendola non appena le sibilai contro, la mia espressione arrabbiata e letale. Balzai in avanti verso di lei, e feci passare il braccio attraverso le sbarre per poi tirarle il vestito, lei si girò, pronta per incominciare lo spettacolo.

Le donne stavano ululando, ridendo e incoraggiando non appena Claire si girò verso di me e, con un altro guinzaglio, mi frustò la mano, mi ritirai nella mia gabbia, brontolando per il dolore; mi massaggiai il braccio e leccai la parte che mi faceva male sentendo alcune di loro sghignazzare.

'Se sarai bravo, più tardi, forse, ti farò il piacere di avere qualcuno a farti compagnia nella gabbia'. Claire mi minacciò di nuovo con il guinzaglio appena ringhiai in difesa mostrando i denti, 'Cosa ne pensate ragazze? Chi vuole passare un po' di tempo nella gabbia con lui stanotte?'

Il volume delle loro urla era abbastanza alto da stordirmi.

'Va bene ragazze!' Claire si diresse verso il palco principale, lasciandomi lì nella gabbia, questo non significava che mi sarei annoiato, no, dovevo continuare a recitare la mia parte da vampiro che era stato rapito.

Stava introducendo il primo ballerino, Eli. La stanza si fece buia, sirene rosse e bianche della polizia iniziarono a sentirsi come se stesse arrivando una vera macchina della polizia. Sentì la voce di Eli alla radio mentre rispondeva ad una chiamata, sembrava veramente ufficiale.

Ora era sul palco, portava degli occhiali da sole e la divisa blu della polizia, aveva un bastone tra le mani e così iniziò il suo spettacolo. Non potevo neanche guardarlo dovevo recitare la parte del vampiro cattivo.

La mia gabbia fu sollevata per essere poi posizionata nella sua piattaforma al centro della stanza, circondata dai tavoli. Dovevo mantenere la clientela su di giri tra uno spettacolo e l'altro in modo che non si annoiassero.

Mi avvinghiai alle sbarre che formavano la mia gabbia facendo finta di cercare di trovare una via di uscita. Tirai le sbarre un po', sibilai, mi misi in ginocchio senza mai mettermi in piedi, non ancora almeno.... ero ancora uno schiavo. Mi girai a sinistra e sbirciai timidamente ad un tavolo dove erano sedute delle donne di circa 30 anni, o almeno credevo, erano attraenti. Spostai la testa da destra a sinistra come se stessi cercando di capire che creature erano.

'Il vampiro ti sta fissando'. Disse una di loro all'altra, dandole una gomitata.

Avrei dovuto conquistare le signore se le volevo nella gabbia con me. Facevo un sacco di soldi quando pagavano per stare con me nella gabbia.

L'altra donna mi guardò molto più attentamente mentre strisciavo sensualmente più vicino alle sbarre facendo le fusa. Ero diventato abbastanza bravo nel farle.

'Gesù, è sexy'. Commentò un'altra donna non appena sibilai nella sua direzione.

'Awww lo hai spaventato Nancy, che carino!'

Risero e porsi loro un piccolo sorriso. Avvolsi le braccia attorno alle sbarre, facendo così scontrare il mio petto con il freddo metallo, spostai la testa verso sinistra, dovevo attirare l' attenzione di più signore.

Una di loro fu molto creativa. Avrà avuto almeno vent'anni, una ragazza del college probabilmente, e il suo tavolo era molto vicino alla mia gabbia. Mi stava offrendo una fragola dal suo drink, e stava cercando di attirare la mia attenzione.

Lasciai le quattro signore e mi sporsi verso di lei, facendo ancora le fusa. Le sue amiche risero e sghignazzarono non appena le raggiunsi.

'Oh mio Dio!' la ragazza con i lunghi capelli castani che teneva la fragola sembrava nervosa e iniziò a tremare non appena mi avvicinai.

Realizzai che un vampiro non avrebbe mai mangiato una fragola, ma ero qui, e dovevo accontentare le mie ragazze. Avevo pensato di sporgermi un po', tirarla per i fianchi e mordere la fragola, ma era ancora presto e il vero gioco sarebbe incominciato più tardi, e comunque non volevo spaventare già i clienti.

Succhiai la fragola, quasi timidamente all'inizio, come farebbe un cervo, ma poi mostrai la mia fiducia e aprì completamente la bocca, presi tutta la fragola e chiusi le labbra sulle sue dita, leccando e succhiando, baciandole in apprezzamento.

'Dio!' strillò, 'La sua bocca è così delicata!'

Godendo, chiusi i miei occhi e la lasciai giocare con i miei capelli, sempre inginocchiato.

‘Credo che tu gli piaccia, Julie!’ la sua piccola amica con i capelli biondi, alzati con del gel come a formare un cresta, rise.

‘Naturalmente, gli sto dando da mangiare.’ Mi sorrise, senza togliere le sue dita dai miei capelli. Lo devo ammettere, era davvero bello. Questa era gentile. Ma, come ho detto, la notte è giovane. Ero sicuro che avrei sentito molto dolore più tardi dopo che queste ragazze avrebbero preso qualche drink. Le ragazze giovani sono brutali.

‘Lui non vuole questo.’ Disse la ragazza bionda, tirando fuori una mazzetta di dollari, assolutamente preparata.

Oh, la mia ragazza! Si, mi piace questo tavolo.

‘Dagli questo.’ Disse, porgendo alla mora cinque dollari.

Dopo quel gesto, mi arrampicai sulle sbarre, avvinghiando le mie gambe intorno così da avere i miei piedi fuori ma tutto il mio corpo era contro le sbarre, aspettando lei.

Ero aggrappato con le mani vicino alla parte più alta della gabbia mentre lei arrossendo,  sollevando l’orlo dei miei aderentissimi pantaloni di pelle, mise i cinque dollari all’interno.

Lei stava per andarsene ma io caddi in ginocchio e attraverso la mia gabbia,  presi la sua giacca e la tirai verso di me, leccandole le labbra e poi portandola dentro per un lungo bacio a stampo. Se lei voleva più di questo, avrebbe dovuto pagare di più.

La lasciai andare con una forte spinta, sapendo che le ragazze giovani  amano questo tipo di cose.

Lei era immobile, senza parole, poi si voltò verso le amiche e urlò, ‘Dammene ancora!’

Stava afferrando i soldi delle amiche come un animale. Vedete? Non ci vuole molto a passare da giovane ragazza innocente a furia attaccante.

Notai anche una terza ragazza al loro tavolo che stava solo guardando, e teneva un notebook aperto di fronte a lei. Qual è il suo piano? Sta facendo degli schizzi su di me o cosa? La tolsi dalla mente, ritornando nel mio personaggio non appena la mora mi diede dieci dollari, e in questo momento, toccò il mio petto mentre io avvicinavo il mio corpo alle sbarre così da farmi dare il mio regalino.

Emisi un ringhio rauco mentre mi toccava e la sua amica con i capelli sparati si alzò e la raggiunse, dandomi una leggera strizzata sul sedere. Le lasciai prendere tutto il tempo che volevano, erano state gentili con me ed erano davvero sexy quindi mi godetti il momento.

‘Tu parli?’ La ragazza bionda mi chiese curiosamente, sorridendomi.

Decisi di scuotere la testa, sembrando triste. Avrei parlato con loro dopo, quando sarebbero venute nella mia gabbia. 

‘Awwwww.’ Sembrava dispiaciuta per me.

‘Oh andiamo, un uomo che non parla è bellissimo!’ una moglie urlò dal suo tavolo, ridendo con le sue amiche.

Anche io sorrisi.

Loro arrivarono dall’altra parte della gabbia e sventolavano i loro soldi verso di me. Odiavo lasciare il tavolo delle ragazze del college ma non potevo rimanere su un tavolo troppo a lungo. Mi avvicinai verso le donne sposate e presi i soldi della prima signora tra i denti, dandole un piccolo ringhio di piacere.

Mi chinai contro le sbarre e cinque paia di mani furono su di me, persino attraverso le sbarre , afferrando il mio sedere. Ero abituato a questo, ma mi sorprendeva sempre, lo sguardo serio delle mamme mi faceva sentire come un bocconcino di carne.

‘Bel culo.’ Commentarono tra di loro due signore mentre mi accarezzavano, una di loro fece anche scivolare la sua mano in basso sotto i pantaloni per toccare la mia pelle nuda. Sorrisi e fingevo di essere soddisfatto da loro, continuando a fare le fusa.

‘Dimentica il culo, ho qualcosa di meglio qui sopra.’ Un’altra stava sfregando la sua mano contro il cavallo dei miei pantaloni senza esitazione, muovendo il suo palmo su e giù bruscamente, improvvisamente mi sentii eccitato, reazione involontaria ma che mi faceva guadagnare sempre un sacco di soldi in più.

‘Woah!’ Ulularono verso di me mentre io le guardavo con occhi fumanti color nocciola.

‘Dannazione ragazzo,’ disse la donna accarezzandomi, ‘Questo… mio marito  non riuscirebbe a farlo neanche se ci provasse!’ E altri cinquanta dollari furono posati nei miei pantaloni, davanti.

Più tardi, quando se ne andarono, sistemai accuratamente i soldi all’interno dei pantaloni. Dopo che le ragazze del college mi avevano nutrito con la fragola, iniziai a ricevere tanti piccoli snacks dagli altri tavoli. Sembrano tutti amare quando mangio dalle loro mani e lecco e succhio le loro dita. Lo vorrei fare di nuovo.

Claire è venuta un paio di volte durante la serata, scherzando con le clienti che stavano ‘’viziando il suo vampiro’’ e diventando troppo gentili con me. Lei disse che ero un vampiro cattivo e avevo bisogno di essere disciplinato. Grandioso, grazie Claire. Ora avrebbero iniziato a colpirmi.

Disse loro di non darmi frutta, ma che dopo, quando sarebbero state con me nella gabbia, avrebbero potuto darmi veramente da mangiare. Questo alimentò il fuoco nel locale ancora di più e dovetti riconsegnare a Claire il cibo, sapeva sempre come mantenere l'interessamento di queste signore.

Chase aveva appena finito il suo numero e aveva anche ricevuto un sacco di attenzioni dalle signore, come sempre. Stava quasi per rubare alcune delle mie ragazze ma non appena mi appesi a testa in giù, avvolgendo le gambe alle sbarre per tenermi, l'attenzione si rivolse tutta verso di me ancora una volta. Usai le mie mani per sorreggermi, poggiandole alla fine della sbarra, facendo finta di essere legato dato che avevo le manette di pelle attorno ai miei polsi.

Feci le fusa, ringhiai e sibilai ogni volta che qualcuno si avvicinava e mi accarezzava attraverso le sbarre. Tra un ballo e l'altro, la mia schiena veniva graffiata da una delle signore più anziane con i capelli grigi. Ero solo per loro quattro. Mi avvicinavo sempre di più alle sbarre e intanto lei lasciava, forse, uno dei più bei graffi sulla mia schiena mai avuto. Mi piace sperimentare nuove cose e credeteci o no, le signore più anziane sono le più gentili - la maggior parte di loro. Non insultano mai, non sono mai maleducate, anzi ammirano e apprezzano, e sono sempre generose con la mancia.

'Sei un tesoro, vero?' disse la donna mentre facevo le fusa, non volevo che smettesse. Dio, sono malato, cazzo.

Mi aveva solo graffiato la schiena e ora mi stava mettendo un bel bigliettone da cento dollari in bocca, senza mettermelo nei pantaloni. Che grande donna.

Presi i soldi tra i miei denti finti e chinai la testa, lasciando che mi accarezzasse i capelli, e lo fece, con delicatezza. Intanto feci scivolare i soldi nei miei pantaloni mentre mi accarezzava, alzai lo sguardo e le sorrisi, spostando il viso contro le sbarre per lasciarle un bacio, dischiusi le labbra.

Era troppo carina; arrossì e si avvicinò, mi lasciò un piccolo bacio sulle labbra e scappò via. Mi piaceva, ma non credo si sarebbe avvicinata di nuovo.

Mi girai e vidi la ragazza di prima seduta da sola e con il suo notebook tra le mani, scriveva e io mi avvicinai, volevo vedere che cavolo stava facendo.

Mi vide e saltò dalla sorpresa, sibilai sempre interpretando il mio ruolo e lei si lasciò scappare un urletto.

'Scusa.’ Disse e diventò un po' rossa. Sembrava volesse dire di più ma esitò.

Mi sento sempre sfidato quando non riesco a ricevere l'attenzione di una ragazza mentre ballo o sto lavorando.
Lei era una vera sfida. Aveva un notebook con lei! Probabilmente era una di quelle ragazze intelligenti che pensava di essere superiore a questo tipo di attenzioni. Le avrei fatto lasciare giù carta e penna anche se avessi dovuto metterci tutta la notte.

Ero abbastanza vicino, decisi di sfidare la sorte e farlo.

Sfilai il notebook dalle sue mani e lo portai nella mia gabba, girandomi di spalle verso di lei allontanandomi sempre di più. Urlò e si alzò dalla sedia, raggiungendo la mia gabbia e cercando di entrare per riprenderlo.
'Hey, quello è mio!' urlò cercando di farsi sentire sopra la musica. 'Per favore? Mi serve! E' per scuola!'
La ignorai e lo aprii, feci una strana faccia come se non sapessi cosa fossero tutti quei segni, come un vampiro idiota. Comunque non riuscivo a vedere niente, era buio, l'unica cosa che scorgevo era la parola 'UOMO VAMPIRO' in grandi lettere. Stava scrivendo di me.

Bè, se lo voleva indietro doveva pagare, e tanto

'Per favore, ragazzo vampiro?' ora si stava rivolgendo a me come se FOSSI davvero un animale idiota. Le sue amichette ritornarono dal bagno e si chiesero cosa stesse succedendo.
Mi guardarono e sorrisero non appena mostrai il notebook che avevo nei pantaloni, la brunetta cercò di sporgersi e prenderlo ma iniziai a fare degli addominali aiutandomi con le sbarre della gabbia, facendo finta di ignorarla.

'Fantastico, adesso si è messo a fare gli addominali, e ci finirà il suo sudore sui miei appunti!' si lamentò e sorrisi a me stesso fiero di quello che stavo facendo.

'E ti lamenti?' disse quella bionda. L'altra mora mi fissava con un sorriso da ebete.

'E' così yummy!' questa ragazza si stava godendo lo spettacolo.

'Sì è preso il mio notebook.' disse la ragazza, 'Mi serve.’

'Bè', la bionda si avvicinò alla sua borsa e prese alcuni dei suoi soldi, 'Dagli un paio di dollari e sono sicura che te lo ridarà indietro, duh!'

La più piccola sembrava pensare che avrei fatto qualsiasi cosa per qualche dollaro. Sbagliato. Ce ne sarebbero voluti almeno venti per riaverlo indietro ora che so quanto vale.

La bionda sventolò i soldi davanti a me come se fossi un cane affamato e quelli erano biscotti. Ero sorpreso che non si fosse messa a fare quei ridicoli versi che fanno ai cani per avvicinarmi.

La ignorai e iniziai a muovermi su e giù per la gabbia, strisciando per terra e muovendo le sbarre come se cercassi di uscire dalla mia cella, ringhiando in frustrazione.

'Non funziona, Riley.’ Si lamentò di nuovo.

'E allora ne vuole di più.’ Riley aveva centrato il punto, 'Lo sai, questi ragazzi fanno di tutto per soldi... basta solo dargli la giusta cifra ed il gioco è fatto' borbottò.

Questa Riley incominciò a fare quegli stupidi versi per chiamarmi.

'Qui ragazzo.' mi chiamò, ero ancora a testa in giù, le mani a penzoloni, mi girai verso di lei.

'Guarda... 140 dollari!' sbandierò un paio di banconote, incominciai e scendere , appoggiai prima le mani e poi le ginocchia, strisciai lentamente verso il mio dolce trio.

'Non parlargli come se fosse un cane , Riley.' le disse la brunetta, 'E' un vampiro. Sii carina con lui.’

'Sto solo cercando di farmi ridare il libro, lasciami in pace.’ Riley si accigliò e spostò la sua attenzione su di me.

Ora, le grandi mance qualche volta potevano essere rubate all'ultimo minuto, non le avrei dato niente in cambio, almeno fino a quando non avrei ricevuto la mancia e l'avrei messa saggiamente al sicuro.

Strisciai verso le sbarre e portai il mio naso fuori per primo sperando che avrebbe messo i soldi tra i miei denti.

Non lo fece.

'No, no' sembrava stesse parlando con un bambino di tre anni, 'Prima dai a Skylar il suo libro e poi puoi avere questi'.

Vuoi giocare così, eh? Okay, ho un paio di trucchetti anche io.

Mi spostai leggermente indietro e presi il notebook dai miei shorts, lo aprì dove era scritto e mi misi tra i denti un piccolo pezzo del foglio senza strapparlo, non ancora almeno, volevo solo spaventarle.

'No, non quello!' mi supplicò Skylar, mi girai verso di lei, un sorriso malvagio stampato sul mio volto.

'Daglieli Riley!' Skylar urlò alla sua amica.

La vittoria è mia.

'Sei cattivo.’ Riley  era d'accordo con gli avvertimenti di Claire e gettò i soldi nella gabbia.

Sorrisi di rimando, non volevo che fossero arrabbiate con me, chiusi il notebook e strisciando verso di loro glielo ridiedi. Gentilmente lo riprese e mi disse, 'Grazie, vampiro'.

Le sorrisi e offrì le mie labbra.

'Ooooh Sky, vuole darti un bacio!' Julie sembrava emozionata per la sua amica, 'che carino, devi darglielo!'

'Oh, no grazie...' arrossì, divenne di un rosso pomodoro e io le sorrisi caldamente.

Grugnì in dispiacere e sbattei con le spalle sulle sbarre, dandole un'altra occasione. Avanti Skylar, siamo amici. Nessun risentimento.

Niente, corse verso il suo tavolo con il suo libro e prese ancora più appunti.

Claire si avvicino al trio, 'Sta facendo il bravo ragazze?' chiese.

Scoppiarono a ridere e dissero 'Oh sì, è veramente bravo!’

Solo Riley si lamentò, 'No, lui è cattivo, come hai detto tu!'

Le ringhiai contro. Recitavo la parte del bravo vampiro stanotte. Desideravo tanto tornassero la settimana prossima per vedermi fare il CATTIVO vampiro, quello era cento volte peggiore e ci voleva molta più energia di quanta ne stessi usando stanotte.

'Vi avevo avvisate.’ Claire fece spallucce e si girò verso di me, sbattendo un pipistrello finto conto le sbarre.

'HEY!' mi urlò contro non appena ringhiai e le sibilai contro, mi spostai lontano da lei, 'Vuoi essere frustato? VUOI?'

Oh, sì, quello è fra 30 minuti vero? Maledizione.

Ruggì. Prendi questo Claire.

'Comportati bene o ti farò piangere!' mi minacciò, sorrise alle signore e ritornò al palco principale per continuare lo spettacolo.

'Fantastico, l'hai fatto finire nei guai!' Skylar rimproverò l'amica, vennero portati dei drink al loro tavolo da un cameriere, senza maglietta, portava un collare bianco con una cravatta e dei polsini in pelle, insieme a dei pantaloni stretti neri. Dovevo servire i tavoli più tardi dopo aver concluso il mio show da vampiro.

'Oh, fa tutto parte dello spettacolo, rilassati!' la informò Riley.

Questa Riley sapeva tutto di questi posti eppure non l'avevo mai vista da queste parti.
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LASH!

Ringhiai più forte, ero dentro la mia gabbia, la porta aperta e i mie polsi legati si trovavano sopra la mia testa, toccavano le sbarre del tetto della mia cella.

Era l'ora di frustrare il vampiro e per ogni 30$, i clienti potevano darmi cinque frustate con la frusta di cuoio che Claire aveva comprato con me.

Questa frusta sembrava consumata ed emetteva un bel suono non appena faceva contatto con la pelle, ma non faceva male, non MI faceva male, e non lasciava segni.

C'era una lunga fila di donne che volevano entrare e fatemele avere. Dopo la punizione, dopo che il vampiro era stato frustato in modo da diventare buono, un'altra fila si era formata così che potessero entrare e divertirsi con me; la porta si chiudeva così potevamo restare da soli e potevo ballare con loro. Di solito ero io che ballavo, loro mi tiravano.

La brunetta e la ragazza con il notebook odiarono vedermi frustato. Non lo fecero e ogni volta che venivo frustato e urlavo sembravano diventare sempre più tristi. Anche Skylar aveva urlato, 'Siete delle donne terribili, come fate a colpire una cosa così bella!'.

Forse l'avrei vista dopo nella gabbia. Forse sarebbe venuta a confortarmi dopo essere stato picchiato.
Riley le disse che faceva tutto parte del copione e che non mi stavano facendo veramente male. Speravo si fosse zittita subito. Stava iniziando a darmi sui nervi.

Dopo quasi più di un'ora dovevo essere frustato in sottomissione. Claire entrò nella gabbia e chuse la porta, ora c'eravamo solo io e lei.

Singhiozzai un po', mentre ero appeso mollemente, i miei polsi a sorreggermi, stava controllando se sarei stato un po' più obbediente ora.

Claire stava per mettermi in riga.

'Farai il bravo ora?!' urlò attraverso il microfono, frustandomi la schiena ancora una volta.

LASH!

Mi curvai, ero infuriato e il mio ringhiare lo dimostrava.

'Sì o no?' chiede frustandomi ancora.

LASH! 'Arghh' gridai, stringendo i pugni e tirando calci.

'Sì?' mi prese per i capelli , tirando la testa all'indietro, chiusi gli occhi.

Annuii, ero esausto. Ansimai come se fossi dolorante.

'Posso portare umani qui?' mi chiese, 'Prometti di non fargli del male?'.

Annuii di nuovo.

LASH. LASH.

Urlai di nuovo in agonia.

'Dillo'. Mi ordinò Claire. 'Puoi parlare. Non gli piace parlare con gli umani; gli piace parlare con gli altri vampiri leggendo la mente. Ma penso sia pronto per parlare ora. Di che lo prometti.’

Grugnii ed esitai. Tutti i clienti aspettavano e guardavano.

Claire avvicinò il microfono alla mia bocca.

'Io... lo prometto.’ Usai la mia voce più profonda e pulita, ricevendo un intero club di urla, donne selvagge che si ammassavano davanti alla mia gabbia.

'La promessa di un vampiro.’ Disse Claire con il suo microfono, 'Se potete credergli e siete abbastanza coraggiose... osate, entrando nella gabbia del vampiro. Ditemi quello che volete e io supervisionerò il vampiro. Ma fate attenzione... è molto cattivo e non ubbidisce sempre’.

Credo che ogni donna nel locale lasciò il suo tavolo a quel punto. Quello che vedevo dietro di me erano solo tavoli vuoti.

Anche quello di Skylar era vuoto. Sorrisi, contento di vedere quel trio stasera. Sembravano divertenti.
La musica da vampiro iniziò a risuonare alta, scura e molto spettrale il genere di musica da Haunted Mansion. Gli umani incominciarono ad entrare nella mia cella. Qualche volta le mie maniglie venivano tolte, qualche volta pagavano per tenermi legato così che potevano toccarmi, baciarmi il collo e il petto. Alcune di loro morsero i miei capezzoli. Ero abituato a questo così sorrisi e risi, sibilai quando qualcosa di particolarmente audace succedeva. Provai a parlare il meno possibile per rimanere nel personaggio ma a nessuno sembrava importare. Quello che volevano era il mio corpo, non le mie parole.

Una donna entrò e voleva mi legassero, mani sopra la testa. Misi le mani nelle manigliette appese al soffitto e feci finta di essere legato, ma che potessi liberarmi quando volevo. Ma non rovinai l'illusione. Quello che mi facevano andava sempre bene. Claire mi sorrise tutto il tempo, amava come riuscivo a soddisfare ognuna di loro, senza mai mostrare disgusto o riluttanza. Avevo sempre un grande sorriso stampato sul volto, e uno sguardo sexy e provocante per ognuna di loro.

Avevo quasi paura che una quarantenne mi soffocasse. Mi baciava mentre ero legato e tirava i miei capelli, la sua lingua arrivava fino alla mia gola e non mi lasciava andare, le nostre lingue continuavano la loro battaglia. Provavo a baciarla ma il suo bacio era troppo forte e pieno di rabbia repressa, sicuramente qualche uomo aveva avuto il piacere di guadagnarsi la sua ira e ora la stava rilasciando tutta su di me, il bacio della vendetta.
Claire stava quasi per entrare per salvarmi ma non appena pensavo che stessi per svenire mi lasciò andare.

Ansimai cercando di riacquistare ossigeno, almeno Claire mi sorrideva.

'Stai bene, vampiro?' mi chiese, sembrava veramente preoccupata.

'Sto bene.’ Le feci l'occhiolino e sorrisi, 'Wow, che baciatrice.’

Claire andò dall'altro gruppo ridendo, prese i loro soldi e ascoltò quello che volevano fare.

Erano le tre ragazze! Quella con il notebook, Skylar, così l'avevano chiamata. Mi domandai che cosa avrebbero voluto farci con me.

'Niente maniglie vampiro.’ Mi disse Claire, mi slegai dalle maniglie tenendomi alle sbarre, presi la mia posizione aspettando che le ragazze entrassero nella mia dimora.

'Vogliono solo ballare.’ Claire aprì la porta e le fece entrare, sorridendo. Erano delle brave ragazze.

Iniziai a ballare lentamente, chiusi gli occhi e iniziai a muovere il bacino formando piccoli cerchi mentre tenevo ancora le sbarre dietro di me. Erano quasi spaventate, non volevano sorpassare la linea, sbirciai non aprendo gli occhi completamente.

'Entrate.’ Dissi dolcemente, 'Vi stavo aspettando da tutta la sera.’

Rilasciarono piccole risatine da ragazze, erano come musica per le mie orecchie e la prima ad entrare fu la brunetta dai capelli lunghi.

'Avanti.’ Disse alle sue amiche, prese per un braccio l'altra brunetta e la tirò dentro, la più piccola entrò per ultima nervosamente.

La porta della gabbia si chiuse di colpo, spaventandole a morte, infatti urlarono e saltarono dalla paura.

'Benvenute', dissi, un tono di gioia nella mia voce. Presi la brunetta per la mano e la baciai, come un vero gentiluomo.

'C-ciao,’ balbettò, i suoi occhi squadrarono i miei addominali. Prima che potesse accorgersene la feci girare per poi metterla con la schiena contro le sbarre, mi ero avvicinato a lei e premevo i miei fianchi contro i suoi.

'Porca puttana' strillò, sorrisi e spinsi il mio petto contro il suo. Volevo che l'olio le rimanesse sui vestiti, si sarebbe portata a casa il mio odore.

'Dove siete ragazze?' stavo cercando aiuto dalle sue amiche, ma loro stavano semplicemente lì, le loro bocche aperte.

Ignorai i suoi strilli e mostrando i miei finti denti, mi abbassai verso il suo collo , spostai la sua collana e affondai i denti nella sua pelle profumata per poi succhiare.

'Ohhh mio Dio' ora era gelatina tra le mie braccia e mi spinsi verso di lei per farle sentire il mio amichetto, nascosto da i miei pantaloni di pelle.

Sentii un paio di mani afferrarmi il sedere dietro di me. Era la ragazza del notebook? Mi girai e sibilai contro la bionda con i capelli a cresta. Mi sorrise, le piaceva come recitavo la parte del vampiro.

'Dio, sei così carino!' mi disse, la sollevai sulle mie spalle e la portai verso una parte vuota della gabbia, diedi al suo sedere qualche pacca e strizzata e lei urlò divertita.

'Non ucciderle!' sorrise Claire, avvertendomi mentre cercavo di lavorarmi le mie ragazze.

Affondai il viso nella sua camicetta, lei strillò e si sorresse alle sbarre per supporto, non riusciva neanche ad allontanarmi. Non la morsi, rimasi lì per qualche secondo, le diedi un piccolo morso da vampiro e anche qualche bacio lungo la sua mandibola.

La lasciai andare e lei corse vicino alla brunetta. Guardai la ragazza del notebook e le rivolsi un ghigno basso e pericoloso, il mio sorriso più sensuale come se io fossi il cacciatore e lei la mia preda.

'Oh Dio... no', indietreggiò verso uno degli angoli cercando di scappare da me ma l'acchiappai subito, la spinsi contro le sbarre, i nostro corpi si toccavano. Le sussurrai, 'Che cosa desideri, ragazza del notebook?'.

Si lasciò scappare una risatina e il suo viso divenne viola dalla vergogna.

'Non avere paura', le dissi con la mia voce da vampiro, 'Non ti morderò... non molto.’

'Oh Sky, lascia che ti morda, è fottutamente fantastico!' Julie scoppiò a ridere.

Mi avvicinai all'incavo del suo collo, stavo semplicemente respirando, preparandola al morso con le mie finte zanne. Tutte le donne amavano essere morse dal vampiro.

'No, aspetta', cambiò idea, 'Posso solo... baciarti?'

Sembrava vergognarsi di avermelo chiesto, come se fosse una cattiva ragazza, la trovai una cosa innocente e strana. Ma mi piaceva.

'Dove ti piacerebbe riceverlo?’ mi avvicinai a lei, mostrandole i miei occhi peni di desiderio, facendo pressione con il mio petto contro il suo seno.

'Um,' arrossì di nuovo, 'Sulle labbra. La mia bocca!' si corresse subito aggiungendo l'ultima parte, era spaventata che l'avrei baciata sulle altre labbra. Ridacchiai.

'Che onore' mi avvicinai e le lasciai il più delicato, dolce, appassionato bacio che potessi darle, volevo che i suoi soldi ne fossero valsa la pena. Non costava poco entrare nella gabbia. E tutto quello che voleva era solo
un bacio. Mi piaceva questa ragazza.

Le sue due amiche erano dietro di noi e stavano ululando in apprezzamento, spinsi i miei fianchi contro i suoi mentre intensificavo il bacio. Le mie mani tenevano il suo viso fermo così che non potesse sottrarsi fino a quando non avessi voluto lasciarla.

Wow, a dire il vero mi piaceva baciarla. La guardai, lasciando dei piccoli baci sul suo mento, senza mai staccare gli occhi dal suo viso. Continuai a lasciarle dei casti baci sul suo volto innocente. Bè, un volto innocente e rosso.

Alla fine chiesi, ‘Come è stato?’

Lei mi fissava, senza parole. Il suo notebook cadde per terra con un piccolo tonfo e io le rivolsi uno dei miei sorrisi più accattivanti, ridacchiando alla sua reazione. Molto innocente. Molto carina. Avrebbe reso alcuni ragazzi  molto felici. Forse tra qualche anno sarò il ballerino al suo addio al celibato.

‘Va bene, è abbastanza!’ Claire vide che il loro tempo era scaduto e mi spinse via contro le sbarre con la sua frusta. Finsi di essere sorretto da lei da lei con quella, anche se non era esattamente così.

‘Buonanotte, ragazze.’ Ringhiai verso di loro mentre uscivano lentamente. La ragazza del notebook fu l’ultima ad uscire, i suoi occhi fissati su di me. Le sorrisi e le disse, ‘Buonanotte, ragazza notebook.’

Lei arrossì, raccogliendo quel suo libro dal pavimento e lasciandomi alle altre duecento donne che erano in fila.

‘Manette, vampiro!’ Claire fece entrare la prossima coppia di donne mentre io sorrisi e infilai le mie mani dì nelle manette sopra la mia testa, aspettando.

SPOV

Oh mio Dio, quello è stato senza dubbio il miglior dannato bacio che io abbia mai dato. Non ricordo neanche di aver camminato dalla gabbia fino al nostro tavolo ma devo averlo fatto perché adesso sono seduta qui, fissando il mio Sex On The Beach.

‘Gesù Cristo, è fantastico!’ Julie urlò sedendosi di nuovo al suo posto, continuando a fissare il vampiro mentre due donne erano dentro con lui, massaggiandogli le gambe e palpando il suo sedere, perdendo tempo ad esplorare ogni muscolo mentre le sue mani erano impotenti sopra la sua testa.

‘Ukkk…’ Odiavo guardare quello che le donne gli stavano facendo, ‘Alcune donne sono delle porche, lo giuro. Guardale! Oh Dio, quella sta succhiando un capezzolo e torturando l’altro! E adesso lo morde!’

‘Immagino che lei abbia pagato almeno 500 dollari per potergli fare questo.’ Commentò Riley, guardando con un debole sorriso.

Guardai la sua faccia, del ragazzo vampiro, e pensai di vedere disgusto o umiliazione nel suo viso, ma si stava divertendo, occhi chiusi in estasi, gemendo e godendo con piacere.

Dopo sorrise e baciò le loro labbra, proprio come aveva baciato le mie! Una parte di me si sentii stupida. Questa era solo una recita per lui. Lui faceva così con ogni singola donna qua dentro.

Avevo pensato che il nostro momento fosse…speciale. Lo era stato per me, comunque. Ma come poteva significare qualcosa per lui? Si sarebbe fatto toccare e baciare cosi da ogni donna.

Aprii il mio notebook e presi nota delle mie osservazioni quando Riley si chinò su di me.

‘Quindi, glielo chiederai?’ Riley sorrise al ragazzo vampiro.

‘E’ perfetto per questo.’ Risposi, ‘Mi ha già colpito. E’ il mio preferito tra tutti i ragazzi che abbiamo visto qui. Quello più carino, sicuramente. E poi sembra buono, ottima personalità. Vorrei sapere il suo nome così da poter andare dietro le quinte a chiedere di lui.’

‘Beh, dopo che è stato rapito, forse puoi chiedere a quella Claire con il microfono qualcosa su di lui. Magari puoi parlare con lui dopo e qualcosa del genere.’ Julie propose, ‘Non è una rockstar, puoi parlare con lui, lo sai.’

‘Oh Gesù.’ Sbirciai verso di lui e tre ragazze sulla ventina, seminude, con molta pelle esposta, totalmente puttane lo stavano circondando, sfregandosi bruscamente su di lui e baciando la sua schiena, il petto, una ragazza aveva un presa stretta sui suoi capelli e stava selvaggiamente attaccando il suo collo. Ona di loro
stava addirittura mettendo la faccia sul suo amichetto!

E ancora, lui sembrava amare tutto questo, amare ogni singola cosa che loro gli facevano. Lui era assolutamente qualcuno sul quale avrei potuto fare un ottimo compito. Sapevo che c’era qualcosa di più di un corpo e un bel faccino. Volevo entrare nella sua testa e sapere cosa gli ha fatto scegliere di fare questo lavoro per vivere, cosa gli passa per la mente quando queste donne lo molestano in questo modo. Lui sorrideva ma io sapevo di più. Volevo andare a fondo nella vita di questo ragazzo vampiro.

E in quel momento, scelsi lui come soggetto della mia tesi. E l’unica cosa che dovevo fare adesso era… convincerlo a parlarmi.

 
 

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Ciao a tutti! Siamo due ragazze, Ginevra e Martina! Abbiamo deciso
di tradurre questa storia, originariamente scritta da kushinrauhl su Justin
Bieber Fan Fiction Plus e nel link che trovate qui sopra potrete trovare
il permesso dell’autrice per lasciarci tradurre :)

contatti twitter 
Ginevra https://twitter.com/myangelsdrew

Martina https://twitter.com/obriensrulez

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