Capitolo 34🌸

244 22 1
                                    

-------------------------------------
POV LADYNOIRE
Mi fecero entrare nel laboratorio cercando una stanza dove potessero mettermi. Ricordavo tutti i volti che c'erano nelle stanze, e mi accorsi anche che quelli che mi tenevano avevano un' aria famigliare. Possibile che tutte quelle persone lavoravano lì da quando sono nata? Mi portarono in una stanza, accorgendomi che era la stanza dove ero nata. <Cosa significa tutto questo?> Dissi confusa. <Lo sapete che questa é la città, il laboratorio, la stanza dove sono nata?> Dissi cercando di capire. <Certo che lo sappiamo> disse uno di loro mentre mi liberò e mi fece sedere su una sedia. <Sappiamo tutto su di te> disse un uomo entrando. <E tu chi sei?> Dissi quasi menefreghista. <Questo non ti riguarda> disse prendendo una sedia. Era molto elegante, quando era entrato tutti lo guardarono, quindi immagino che sia il "capo" dell'FBI, oppure delle forze segrete. <Ora ci devi dire perché eri con quel ragazzo> <perché ve lo dovrei dire?> <Vedi, io sappiamo tutto su di te, sappiamo la tua storia, quanti anni hai, come hai ottenuto questi poteri e sappiamo anche chi sono i  tuoi genitori> disse sedendosi di fronte a me. Non dissi niente. <Sapevo che non me lo avresti detto, ma forse lo dirai a qualcun'altro> disse con un sorriso finto. Si girò e fece cenno ad uno degli uomini in tuta di aprire la porta. Ero ancora più confusa di prima. <Prego, entri signora Villant> disse girandosi la testa. Appena vidi quella donna restai a bocca aperta. <Mamma?> Dissi scioccata. <Entri pure lei signor Villant> disse quell'uomo. <Papà?> Dissi vedendolo entrare. <Perché siete qui?> Dissi agitata. <Prego, si può sedere signora> disse il capo alzandosi per fare sedere mia madre. Mi guardò con compassione. <Perché cazzo mi guardi così mamma?> Dissi arrabbiata. <Ora mi devi dire perché mi volevi far nascere in un laboratorio> dissi cercando di liberarmi per l'agitazione. Non disse niente. <Non dici niente eh? Bene, ho io una cosa da dire. Sono contenta di essere quella che sono> <perché eri con quel ragazzo?> Disse improvvisamente. <Volete sapere perché ero con Adrien? Perché lo amo. Sì, lo amo. Non c'é niente di male ad amare una persona no?>. Non disse niente.  <Sai, tu non sei mia madre, mi hai solo partorito. Una madre si chiama madre quando ti fa nascere sì, ma soprattutto quando ti fa crescere. Tu non mi hai e non volevi crescermi, volevi abbandonarmi. Tu non sei mia madre. Io sono la madre di me stessa, perché sono cresciuta tutta da sola. <É stata una tua scelta nascere in quel modo> disse iniziando ad urlare.  <non é stata una mia scelta, ma é stata migliore> dissi urlando più forte. <Tu non sei degna di essere mia figlia> disse guardandomi con rabbia. <E tu non sei degna di essere chiamata madre> dissi ribattendo. <Rispetta tua madre> disse mio padre intromettedosi. <Non potete dirmi cosa devo fare, per me siete due estranei.  L'unica persona a cui voglio bene é Adrien. Voi siete due merde per me> dissi guardandoli con disprezzo. <Vattene mamma> dissi appoggiando la schiena sullo schienale della sedia. <Vattene e non ritornare mai più>. Mi guardò con rabbia, ma prima di uscire mi disse: <saresti stata una perfetta Marinette se fossi nata in modo normale> <beh a dire il vero non mi sarebbe piaciuto avere quel nome, preferisco Ladynoire> dissi orgogliosa. Se ne andò senza dire niente portandosi mio padre. In quel momento avevo bisogno di un abbraccio, ma non da una persona qualunque. Volevo Adrien accanto a me.

𝐔𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐢🖇️🥀| 𝐌𝐢𝐫𝐚𝐜𝐮𝐥𝐨𝐮𝐬🐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora