19-Stavo bene

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a Desi
"Devo parlarti"

Si può dire che io sia diventata un tutt'uno con la superficie del mio materasso, mentre il cuscino a tratti non si rompe date le mille strizze che sta ricevendo. Sono incredula, penso che a vedermi così possa persino sembrare psicopatica. Con un cuscino tra le braccia, la testa sprofondata nel letto ma nessuna emozione specifica sul volto. Impassibile, insensibile.
Non stavo così da tanto, troppo tempo e la cosa un po' mi spaventa.
Non ho nemmeno bisogno di chiudere gli occhi che le immagini di non molto tempo fa mi scorrono davanti come fotografie indelebili.

Moriconi, il suo fare da donnaiolo e la mia sfacciataggine nel tenergli testa, nel non cedere alle sue infinite provocazioni. Il suo volto sempre più vicino al mio, le parole pronunciate che nemmeno ricordo e boom. Porto una mano alla bocca e sfiorando le labbra quasi riesco a sentire di nuovo le sue, morbide che premono sulle mie.

Eppure non è successo niente di che, a pensarci è stato solamente un bacio che potrei aver ricevuto da chiunque.
Ma forse la verità è che lui non è più uno qualunque.
Certo io per lui rimango una delle tante, rabbrividisco al solo ricordare quelle parole, che ha pronunciato proprio in mia presenza quel famoso pomeriggio al parcheggio.

"Emma" la porta della mia camera si spalanca ritraendo proprio Desirè, che date le condizioni un po' disastrate, deduco si sia svegliata da poco.

"Ehi" sussurro solamente vedendola poi correre verso di me con un sorriso compassionevole in volto.

Non ci pensa troppo su e mi abbraccia, mi stringe forte a lei pur non conoscendo ancora il motivo del mio umore a terra. Le sue braccia mi tengono stretta e io non posso fare a meno che ricambiare il gesto e rifugiare la testa nel suo collo, come lei del resto.
"Avevi ragione" bisbiglio solo piano, e proprio allora la vedo allentare la presa prendendo le distanze, in modo tale da riuscire a parlarmi meglio.

"Su che cosa?" chiede non avendo ancora ben chiaro il tutto.

"Niccolò" pronunciò il suo nome, che ad ogni sillaba mi provoca una sensazione di vuoto dentro, in modo tale da lasciarle intendere il resto.

"Me lo avevi detto e non ti ho dato retta, ma adesso basta Desi, non gli permetterò più di farmi niente" mi trattengo dal crollare. Non posso farlo davanti a lei, non ora.

"Ti va di dirmi che è successo?" domanda dolcemente prendendo le mie mani nelle sue. Annuisco per poi cominciare a parlare.

"Eravamo in biblioteca, abbiamo parlato e litigato un po' come al solito ma quando poi si è avvicinato è andato oltre e mi ha baciata" dico brevemente cercando di risultare il più tranquilla possibile.

"E tu?" quasi ha paura di chiedermelo.

"Ho ricambiato" abbasso il capo nascondendo la testa tra dietro le mie mani. Non riesco ancora a capacitarmi. Proprio io, che avevo giurato che non sarebbe successo, l'ho lasciato fare.
E non posso nemmeno dire che non mi sia piaciuto.

"Come ti sei sentita?"

"Uni schifo Desirè, mi sento uno schifo. Fosse per me scaverei una buca qui, ora in questa stanza e mi sotterrerei per non uscire mai più" urlo, forse un po' troppo dato che sento un silenzio totale  in risposta da parte della mia amica, che prontamente scuote la testa.

"Io non ti ho chiesto questo" di nuovo la sua voce calma e comprensiva che riesce a tranquillizzarmi per quel poco che è possibile.

"Ti ho chiesto come ti sei sentita quando ti ha baciata" rimane ferma, senza esprimere nessun sentimento nè reazione dalla voce, per non influenzare una mia possibile risposta

Rimango un attimo scossa, forse nemmeno io ho ragionato a lungo su quello che ho provato o meno durante quel bacio. Ricordo soltanto il mio tremare aumentato del cento uno percento e il suo tocco fermo e preciso. Forse proprio per questo adesso non sto bene con me stessa, perché anche in quel semplice gesto da parte sua ho percepito la stessa sfaccettatura di carattere che mostra ogni singolo giorno con tutti e con tutte. Pure in un bacio è riuscito a mostrarmi quanto a lui non gli frega niente di me, perché mi ha presa con un tocco troppo sicuro, quello che usa con tutte le altre. Io d'altra parte ero un unico brivido, di sicuro ero tutto tranne quella che tutti i giorni mostro alla gente, a differenza sua. È forse questo che mi ha fatto reagire in quel modo.

"N-non lo so" cerco di scamparla, trovando però in Desi un punto fermo, pronto a ripetermi di nuovo la domanda all'infinito.

"Non mi muovo di qui finché non me lo dici Russo" il solo sentirmi chiamare per cognome mi riporta a lui, alla sua voce roca bisbigliata al mio orecchio, al suo respiro caldo sulle mie labbra e ai suoi occhi pianeti.

"Stavo bene" sospiro chiudendo gli occhi e provando a rivivere la scena.

"Stavo davvero bene, eppure è sbagliato" do voce ai miei pensieri.

"Mi sono staccata io infatti" continuo a ragionare.

"Ma forse infondo lui non era l'unico a volere quel bacio" arrivo ad una conclusione guardando negli occhi la mia amica che cerca in tutti i modi di accennare un sorriso.

"Emma tu lo sai cosa penso di Moriconi" cerca di spiegare gesticolando un po' con le mani. Probabilmente già so cosa sta per dire eppure voglio sentirlo pronunciare da lei.

"Non sarò io di sicuro a importi la sua conoscenza o meno, questo sta a te deciderlo" alza le mani come per togliersi in prevenzione una possibile colpa di dosso.

"Però voglio ripeterti di stare attenta. Perché io non so se lui prova qualcosa, ma a te non è di sicuro indifferente"

Scuoto la testa nel sentire quelle parole. È la pura realtà dei fatti, ma questa volta è complicato accettarla pure per una come me, che non si è mai fatta problemi in questo.

"Desirè io non posso permettere che lui riesca a cambiarmi" poso le mie mani sulle sue spalle guardandola negli occhi, e spero tanto che i miei al contrario di quelli di Niccolò, non siano tanto trasparente, perché altrimenti noterebbe l'infinita paura che sto provando in questo momento.

"Lo so Emma, lo so" accenna un sorriso.

"Ma i sentimenti non li comandiamo noi" fa spallucce riuchiudendomi in un altro abbraccio, che a farci caso mi scalda più il cuore che il resto. Triste dare un nome a tutti i nostri sentimenti, perché se dovessi, quale sarebbe il mio nei suoi confronti proprio non lo so. 

SPAZIO AUTRICE
So che mi odiate ma so anche come farmi perdonare.
Pov's Nicco??

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