41-Sei ancora in tempo

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Le nostre gambe ancora nude intecciate sotto le coperte, la mia testa poggiata sul suo petto e lui sdraiato su un cuscino. Siamo qui da un'oretta circa, eppure non ci siamo ancora mossi minimamente, ne abbiamo accennato una parola. Non appena siamo crollati sfiniti l'uno a fianco all'altra, siamo rimasti abbracciati per tuto questo tempo, scambiandoci solo qualche bacio di tanto in tanto. Niccolò non ha tolto la mia mano dai miei capelli nemmeno per un secondo, ed io non ho fatto altro che aumentare la presa delle mie braccia attorno al suo bacino. Disegno dei cerchi immaginari sulla sua pelle, traciando il contorno di ogni tatuaggio che mi capita sottomano.

"Stavo pensando che tu non mi hai ancora fatto sentire niente al pianoforte?"

"Si lo so" la voce è roca, probabilmente per essere rimasto in totale silenzio in tutta la durata delle ultime ore.

"E sai che arriverà il momento in cui sarai costretto a farmi ascoltare tutto vero?" arrivo alla scritta 'alone' in stile macchina da scrivere, che accarezzo con le dita.

"Mh, si"

"E lo sai che penso che la tua voce dopo aver fatto l'amore sia ancora più eccitante di quanto non lo sia già?" dico senza vergogna sotto il suo sguardo sbalordito.

"Mi stai dicendo che la mia voce ti eccita?"

"Ti sto dicendo che sei semplicemente bellissimo" concludo poi poggiandomi di nuovo al suo petto, inalando il profumo della sua pelle come se fosse chanel.

"Dopo ricordami che devo andare a chiedere se sta mattina nella capsula del caffè ci hanno aggiunto qualche sostanza indesiderata" ride contagiando anche me.

"Posso farti una domanda che non centra niente?" chiedo rimanendo con la testa abbassata.

"Dimmi"

"Perchè hai scelto di venire a fare scienze umane? Con il talento che hai saresti stato perfetto per un musicale secondo me" chiedo alzando di poco lo sguardo.

"Non l'ho scelto io infatti" sbuffa nervoso.

"Semplicemente i miei non volevano farmi perdere tempo per una cosa tanto stupida come la musica" imita quella che posso dedurre sia un'espressione tipica dei suoi genitori, dato il disgusto con cui pronuncia tali parole.

"Non è affatto una cosa stupida" espongo la mia opinione.

"Lo so, ma capisci che avendo un padre ingeniere, si aspetta grandi cose da me, quando invece l'unica cosa che so fare è muovere le dita su una cazzo di tastiera" lo vedo innervosirsi, ma lo capisco. Se tieni a una cosa che per gli altri non possiede lo stesso valore che gli dai tu, fa male.

"Non lo capiscono, non lo capiranno mai" termina tirando su col naso. So che non vuole che io lo veda in queste condizioni, so che non vorrebbe mai che io lo vedessi piangere. Lo so, e nonostante questo mi giro facendo in modo che i nostri petti ancora privi di tutto entrino in contatto.

"Vedrai che un giorno il mondo intero si accorgerà del tuo talento Nì, che tutto il tempo che stai impiegando nella musica sarà ricompensato. Creerai tutto quello che desideri, realizzerai quei sogni tenuti nel cassetto, che sta per scoppiare data la loro pesantezza. Arriverà il tuo momento, e potrai tappare la bocca a tutti quelli che in te non ci hanno mai creduto" espongo quello che penso, vedendo i suoi occhi sempre più lucidi. Gli passo i pollici sulle guance lasciando un bacio su entrambe.

"Fossimo in un romanzo adesso probabilmente farei un discorso filosofico sul fottuto sentimento nei tuoi confronti" sorrido di sfuggita.

"Ma dato che questa è realtà e io i discorsi io non li so fare, ti dico semplicemente che ti amo" rimane più serio che mai, e adesso quella che sta per scoppiare in lacrime sono io.

"T-tu cosa?" balbetto ancora incredula.

"Ti amo bimbetta, anche se non sono sicuro di esserne capace" gli lascio un bacio sulle labbra, che viene seguito da tanti altri mille a stampo, fino a riempirgli tutto il viso. Lui non si ritrae, anzi rimane fermo a godresi il mio tocco.

"Beh questo posso dirtelo solo io" riprendo il suo discorso.

"E ti dico che si, ne sei capace" gli stampo un bacio sulle labbra che lui stesso approfondisce tirandomi più verso sè. Io non obbietto nulla, lo lascio fare e mi lascio sopraffarre dalle mille emozioni che sto provando in questo momento. Allora mi faccio forza e mi tiro su col busto, finendo senza neanche farlo apposta a cavalconi su di lui. Sento qualcosa premere nello stesso punto in cui si trova la mia intimità, e rido sotto i baffi nel momento in cui realizzo.

"Niccolò" lo richiamo, ma lui ha già capito.

"Sei consapevole di essere ancora completamente nuda su di me e del fatto che i pensieri che sta sfornando la mia mente in questo momento non sono dei migliori?" cerca di mantenere la serietà ma adesso tutto sembra tranne che uno con delle buone intenzioni.

"Si ne sono consapevole" continuo a stuzzicarlo ma nel momento in cui comincio a prendere la cosa sul serio lui ribalta la situazione mettendosi esattamente sopra di me, mentre si tiene con le braccia per evitare di schiacciarmi.

"Sei ancora in tempo per scappare"

"Davvero?"

"No" afferma unendo le nostre labbra. Muove le sue lentamente, senza alcuna fretta, come se avessimo tutto il tempo del mondo e a pensarci effettivamente è proprio così. Scende fino al seno che stringe in una mano mentre stuzica l'altro con la bocca. Io mi dimeno sotto il suo tocco fino a quando non si ferma di scatto alzandosi dal letto.

"Che cazzo?" mi tiro seduta sbattendo entrambe le mani sul materasso.

"E poi sono io l'impaziente" ride andando verso la valigia. Apre una delle tante tasche interne e tira fuori il pacchettino argento che mi svntola in faccia subito. Allora sbuffo ributtandomi sul letto a stile elefante.

"E' meglio non rischiare" mi spiega notando la mia reazione quasi annoiata.

"Lo so, lo so" rispondo più calma vedendolo tornare verso di me.

Si sistema per la seconda volta sopra il mio corpo continuando ciò che prima aveva lasciato volutamente in sospeso. Nel giro di non molto unisce i nostri corpi, per l'ennesima volta, eppure è sempre come se fosse la prima. Gli stessi brividi, la stessa adrenalina, la stessa voglia di sentirlo mio, lo stesso sentimento che provo dal singolo istante in cui ho incrociato i suoi occhi per la prima volta. La stessa sensazione nel percepire il suo fiato caldo sul collo, i suoi ansimi appesantiti che vengono soffocati da un bacio che contiene tutto l'immenso desiderio che proviamo l'uno per l'altra. La sua fronte sudata che rende il tutto ancora più splendido e le nostre mani che si cercano ininterrottamente e che quando si trovano, si stringono forte, quasi per paura di essere lasciate andare.
Arriviamo così all'apice del piacere, pronunciando i nostri rispettivi nomi e lasciandoci un bacio tanto lungo che sembra voler durare per sempre.

"Ti amo anche io Nic"

SPAZIO AUTRICE
Aspetta quiiiii
Per un miiinuuutooo
E stringi le mie maani fino all'infiiniiitoooo


Ho bisogno di amarti||ultimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora