20-Non sono preso

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NICCOLÒ

Una sigaretta tra le labbra, il parchetto e gli amici di sempre. Sono queste le piccole cose agli occhi di tutti che diventano immense per chi è capace di osservare. Adriano e Gabriele sono accanto a me, si stanno facendo i fatti loro eppure, non so per quale motivo, sento quasi la necessità di raccontargli ciò che è successo ieri. Forse perché dam momento in cui ho lasciato i suoi occhi non riesco a fare a meno di pensarci e maledirmi per non averla fermata, per non aver impresso in modo migliore la sua immagine nella mia mente.

"Regà vi devo parlare" richiamo la loro attenzione, guadagnando uno sguardo sorpreso da parte di entrambi.

"Uh racconta" ride Gabriele cercando di contagiarmi, senza riuscirci.

"È una cosa seria, più o meno" affermo incerto. In effetti rimane una ragazza tra tante, perché mai dovrebbe essere una cosa seria?

"Fratè parla, me stai facendo preoccupare" interviene Adriano svegliandomi dai miei pensieri.

"Ci sta questa ragazza a scuola, in classe mia" spiego gesticolando.

"Che me sta facendo uscì de testa" ammetto anche a me stesso.

"'N che senso?" chiede Adri sconcertato.

"Innanzitutto dimmi chi è" mette in chiaro Gabriele prima che io possa dire una sola parola di più.

"Non so se la ricordate, io la avevo vista solo di sfuggita gli anni scorsi" smanetto con il cellulare in cerca di una sua foto per mostrargliela.

"Com'è fisicamente?" si interessa Adriano.

"Mora e occhi smeraldo" esordisco. Sorrido nel vedere una delle foto recenti che ha postato su instagram che la ritrae insieme al suo cane suppongo. Indossa una fascia per capelli azzurra che la fa sembrare ancora più bimba.

"Oh si è la ragazza che mi ha chiesto di te l'altro giorno" afferma vago Adriano dopo avermi passato il telefono

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"Oh si è la ragazza che mi ha chiesto di te l'altro giorno" afferma vago Adriano dopo avermi passato il telefono.

"Ti ha chiesto di me?" scatto in piedi come una molla accorgendomi solo dopo di aver esagerato nella reazione.

"Si Nì, mi ha chiesto di te. Adesso mi spieghi cosa ci sarebbe di tanto diverso da tutte le mille informazioni che mi chiede di te ogni ragazza dell'istituto?" nota anche lui questa mia esagerazione, neanche a farlo apposta.

"Niente, niente" smentisco ogni suo minimo dubbio, rimanendo comunque con mille incertezze nella testa. Tengo lo sguardo basso per evitare quello dei miei amici che non fanno altro che incutermi ansia.

"Passa qua" Gabriele mi fa segno di porgergli il telefono per appunto vedere la foto di Emma, e così faccio. Gli passo il cellulare che mi restituisce poco dopo.

"È l'amica della pischella mia" dice con naturalezza accendendosi un'altra sigaretta.

"E da quando te c'hai la pischella Gabriè?" chiedo  trattenendo una risata. Nessuno di noi ha una ragazza fissa da fin troppo tempo, abbiamo sempre preferito rimanere lontani da ogni tipo di sentimento troppo intenso o reale.

"Desirè" pronuncia quel nome che non mi ammazza quasi sul posto.

"State insieme?" ripeto per accertarmi di aver sentito bene.

"Moricò mi spieghi che cazzo ti prende?" si alza in piedi spazientito riuscendo a far innervosire anche me.

"Io? Siete voi che state strani. Non abbiamo mai voluto niente di serio co' nessuna e mo' me vieni a dì che te sei fidanzato?" alzo forse troppo io tono di voce, rimanendo stupito di me stesso.

"Non è colpa mia se per lei provo dei sentimenti più grandi e più importanti rispetto a quelli che provo con qualsiasi altra persona" spiega in tono calmo.

"Adesso però me dici che t'ha fatto sta ragazza perché sono giorni che sei diverso"

Metto la testa tra le mani appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Stringo bene gli occhi e per un attimo sento ancora il suo respiro, un secondo e inspiro ancora il suo profumo dolce, caldo, morbido. Chiudo gli occhi e ancora la sento fremere nel compiere quel gesto troppo proibito per lei, chiudo gli occhi e sento di nuovo le sue labbra sulle mie.

"Mi rifiuta di continuo. Ribadisce ogni secondo a se stessa e soprattutto a me il fatto che non accadrà mai quello che io ho in testa fin dal primo momento in cui l'ho vista. Eppure adesso quasi non ci penso più..." spiego brevemente lasciando stupefatti i due al mio fianco.

"Mi stai dicendo che non te la sei ancora portata a letto?"

Nego con il capo in risposta.

"Non ci sto più capendo un cazzo regà" metto le mani nei capelli nuovamente scompigliandoli ancora più di quanto già non lo sono.

"È la stessa di inizio anno?" chiede incerto Gabriele per informarsi un minimo di più.

"Si è lei" annuisco.

"Quella con gli occhi tanto belli che c'hai scritto n'poema?"

Sorrido ricordando qualche settimana fa. Era appena terminata la lezione di musica e per la prima volta avevo potuto osservare bene i suoi occhi. Mi avevano ispirato così tanto da riuscire a farmi scrivere una sorta di canzone. Il testo l'ho fatto leggere solamente a loro due, che sono i miei migliori amici. Nessuno sa che canto e nessuno lo deve sapere. Non oso immaginare cosa si scatenerebbe tra le mura scolastiche se girasse voce che Moriconi canta. D'altronde rimane una cosa molto sottovalutata, un'arte a parer mio, che da pochi viene compresa per quello che realmente è. Perché non tutti sono in grado di comprendere e accogliere certe fragilità, e di sicuro uno come me pare tutto tranne che fragile. Eppure nelle canzoni riesco a esprimere qualcosa di diverso, qualcosa che forse nascondo nella vita di tutti i giorni ma che nella musica evade da me.

"Fratè torna sulla terra" di nuovo la voce di Adriano forte e chiara nelle orecchie.

"Che cosa?" chiedo scrollando i pensieri di dosso.

"Te lo dico io, tu te stai innamor..."

"Ma che cazzo dici Adrià?!" sbotto non permettendogli di finire la frase.

"Non so manco che è l'amore" sbuffo tornando a guardare altrove.

"Nì adriano ha ragione. Non sei mai stato così preso da una ragazza, ormai va avanti da settembre" sottolinea Gabriele cercando di farmi ragionare.

"Io non sono preso da lei"

Nel sentire queste mie parole i miei amici si scambiano uno sguardo d'intesa per poi scoppiare in una fragorosa risata che mi fa gelare letteralmente sul posto. Mi stanno prendendo per il culo?

"Ok forse un pochino ma non mi piace"

Si mettono nuovamente a ridere facendo scappare un lieve sorriso anche a me. È impossibile cedere alla loro risata, credo che chiunque si aggiungerebbe al loro in una situazione simile.

"Ma non riuscite a fa' i seri, no?" Rido inevitabilmente nel vedere Adriano completamente sdraiato a terra e Gabriele accasciato sulla panchina quasi per trattenersi.

"Mai stati Nì, mai stati" afferma poi facendomi ridere di conseguenza.

Ho bisogno di amarti||ultimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora