"E con le mani amore, per le mani ti prenderò
E senza dire parole nel mio cuore ti porterò
E non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu
Ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo più"Urliamo a squarciagola la canzone di De Gregori come dei matti. Credo che i vicini di sicuro si lamenteranno a breve del chiasso eccessivo, ma sinceramente adesso è l'ultima cosa che mi interessa.
"Stiamo prendendo le forme del divano" gli faccio notare, ed infatti dal momento in cui ho constatato che sul test ci fosse davvero una linea soltanto, mi sono spostata sul sofà trascinando il moro con me e non ci siamo mossi minimamente di qui.
"Ah ah errato, tu stai prendendo le forme del divano" mi corregge e infatti realizzo che io a differenza sua, qua sopra ci ho preso la residenza da ormai tre giorni circa.
"Divertente" faccio una smorfia buffa che lo fa scoppiare a ridere, e inevitabilmente lo faccio anche io. A distrarci entrambi è il suono dei nostri cellulari, ai quali arriva una notifica in contemporanea. Ci rivolgiamo uno sguardo incerto per poi afferrare i telefoni posti sopra il tavolo. Si tratta dell'agenda di classe, un messaggio dalla dirigente. Un foglio di word chilometrico per poi concludere con le cose che interessano davvero noi ragazzi.
"Il tabellone degli esami verrà pubblicato a breve in bacheca, verrete messi in ordine in base alla lettera sorteggiata, divisi per le varie sezioni. Il ballo di fine anno e di conseguenza anche il concorso, si terranno invece il sette giugno presso la villa di via Mazzini, per festeggiare i maturanti di quinto"
Leggo le ultime frasi con un filo di voce, in modo tale da farmi sentire un minimo anche da Niccolò che ha tutt'ora gli occhi puntati sullo schermo del telefono.
"Capito amore?" chiedo cercando di distogliergli lo sguardo dal cellulare.
"Ho capito solo che mi hai chiamato amore e che da questo momento in poi ti chiamerò solo ed esclusivamente così" finalmente lo posa nuovamente sul tavolino accanto al mio, attirandomi sopra il suo corpo come poco fa.
"Questa settimana mettono fuori i tabelloni in base al sorteggio e alle sezioni" cerco di spiegargli notando che però ha già cominciato a lasciarmi dei baci sul collo.
"Mh mh" da un minimo segno di attenzione verso le mie parole e allora vado avanti, sperando che smetta di fare ciò che sta facendo.
"Stiamo nella stessa classe quindi credo che alla peggio siamo distanti di due giorni" continuo il mio discorso notando che ha cominciato a mordere un punto ben preciso che per poco non mi fa stringere gli occhi.
"E poi il sette la festa di fine anno" concludo pensando di attirare la sua attenzione questa volta. Invece nulla, ha ancora la testa poggiata sulla mia spalla e le labbra fisse sulla pelle dell'incavo del mio collo.
"Con il concorso" aggiungo, ma ancora niente. Comincio a pensare che lo stia facendo apposta.
"A cui parteciperai" metto in chiaro riuscendo a staccarlo da me, quel poco che serve per raccogliere un briciolo di autocontrollo.
"Col cazzo, amore" sottolinea l'ultima parola con un sorriso malizioso sul volto.
"Eddai te l'ha detto anche la prof di musica" ricordo il giorno in cui proprio lei lo spronò a partecipare senza alcun successo da parte sua.
"Quante volte te lo devo dire che delle opinioni degli altri me ne frega meno di zero" dice in breve, irrigidendo i muscoli.
"E della mia?" chiedo consapevole del fatto che non avrebbe saputo rispondermi.
"Emma.."
"Io ti dico che a quel concorso spaccherai di brutto e tutta la gente in sala rimarrà a bocca aperta davanti al tuo talento" lo zittisco all'istante esprimendo la mia sulla questione.
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Ho bisogno di amarti||ultimo
Fanfiction•tratto dalla storia• "Resti stasera?" pronuncia tali parole con voce roca, ricordando la canzone che mi ha cantato poco fa. Per la prima volta da quando lo conosco, posso giurare di vederlo in uno stato di vulnerabilità. Lo guardo negli occhi, e ri...