XX - alba, il tramonto

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Passò un mese. 

Un mese lungo e veloce, a seconda dei punti di vista. Changbin lavorò al fianco del signor Shim quasi ininterrottamente, consegnando denaro e merce da una parte all'altra della città. Riprese il giro dello spaccio tra i ragazzi delle superiori che volevano sballarsi alle feste perché il signor Shim aveva bisogno di tutta la liquidità possibile, in più era un buon modo per eliminare gli ultimi resti di magazzino. La questione Han fu accantonata e il signor Shim non lo nominò mai per tutte e quattro le settimane. Aveva molte cose da fare, più importanti di eliminare un ragazzino.

Chan fece tenere ricoverato suo padre più tempo possibile, mentre lavorava come un matto per far quadrare i conti. Non buttava neanche un centesimo; invece di spendere per comprare i biglietti dell'autobus preferiva farsi chilometri a piedi da una parte all'altra della città.

Se da una parte Yunha aveva rotto con Seungmin, dall'altra Felix e Nayun stavano facendo la bella vita. Da quando erano usciti allo scoperto, tra di loro non poteva andare meglio.

Jisung e Minho vissero in una fiaba, fu il mese più felice delle loro esistenze. C'erano stati dei litigi, com'è normale, ma tutto il mese sembrò un'epoca d'oro. Più passava il tempo e più il loro amore cresceva, solo tornare indietro li avrebbe fatti smettere. Forse.

Il moro andava spesso a prendere Jisung all'università: finite le lezioni, il biondo usciva e correva subito da lui. Quel giorno però non era solo. Stava parlando con un ragazzo, forse più grande di Minho. Era abbastanza alto, con un sorriso da far girare la testa e un'aria da ragazzo popolare. Minho sentì una fitta di gelosia mentre vedeva Jisung parlare con quello. Sentiva il suo brutto carattere montare come un cavallo imbizzarrito ma si sforzò di non esplodere.

Jisung salutò lo sconosciuto con una mano e andò da Minho. Vide da lontano che il suo ragazzo aveva la luna storta, ma fece finta di non averlo notato nella speranza che non fosse nulla di grave. Voleva salutarlo come al solito quando erano fuori, con un semplice bacio a stampo, ma Minho lo schivò.

«Ciao anche a te» disse il biondo un po' confuso, quando il moro si allontanò.

«Chi era quello?» chiese Minho in malo modo mentre salivano in macchina e partivano.

«Si chiama Brian. Si è appena trasferito dal Canada per concludere la magistrale. Non parla ancora benissimo la nostra lingua, perciò si è offerto di aiutare per gli esami di inglese in cambio di un po' di pratica» disse Jisung tranquillo. Minho strinse il volante.

«E perché stava parlando proprio con te?»

«L'ho visto mentre appendeva l'annuncio alla bacheca e gli ho chiesto di cosa si trattasse. Niente di speciale.»

Il moro non disse niente ma si poteva vedere che era teso. Quella era una di quelle giornate dove anche il meteo è strano: è nuvoloso, a sprazzi esce il sole, c'è quell'afa che precede un buon temporale che non si decide ad arrivare. Il suo umore era uguale, ma vedeva il cielo nero all'orizzonte. Quando stava con Jisung era tranquillo, ma quel giorno gli era difficile tenere a bada il lato brutto.

***

Era sabato. Minho si svegliò molto presto, verso le sei, con una strana sensazione allo stomaco. Era inutile provare a riaddormentarsi. Si alzò dal letto e si vestì dato che non aveva nulla addosso; aprì e chiuse la porta piano, in modo che Jisung non si svegliasse. Mangiò qualcosa per colazione ma quel malessere non si decideva a passare. Era tutta la settimana che non si sentiva bene. Gli capitava solo in certe occasioni ma sperò vivamente che quello non fosse in caso.

Mescolò il caffè per far sciogliere lo zucchero. L'ultimo periodo con Jisung era stato splendido, davvero, il meglio che gli fosse capitato da quando era bambino. Però pensò amaramente che ogni cosa bella ha una fine. Non può esserci il sole per sempre. Da bambino guardava spesso un cartone animato, nel quale una canzone recitava "per ogni su c'è sempre un giù, per ogni men c'è sempre un più". Il testo era terribilmente vero, ma sperò che per quella volta il "giù" e il "men" non fossero collegati alla sensazione che aveva nello stomaco.

twisted | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora