Minho andò a cena a casa di Felix. Casa sua gli sembrava fin troppo vuota e si era auto-invitato a casa dell'amico molto volentieri. Era passata una settimana dall'accaduto e Minho stava cercando di ricostruire piano la sua quotidianità.
I due si sedettero a terra con la schiena appoggiata al divano, con numerosi piatti fumanti pieni di cibo sul tavolino di fronte a loro.
«Che film vuoi vedere?» chiese Minho mentre Felix accedeva al suo account Netflix dalla televisione.
«Che ne dici di Revenant? E' l'unico film che ha fatto vincere a Leonardo Di Caprio l'Oscar» rispose il rosso mentre schiacciava i pulsanti del telecomando.
«Va bene» disse Minho prendendo le bacchette. Da quando era tornato aveva poco appetito, ma Felix aveva cucinato per due ore intere e non voleva deluderlo. Gli aveva fatto promettere di tenere un po' di spazio per i suoi brownies e non poteva rompere una promessa.
Il rosso fece partire il film, per poi prendere le due scodelle di riso e passarne una a Minho.
«Buon appe» disse Felix, aspettando la reazione dell'altro con un po' di riso bloccato a metà via tra la ciotola e la sua bocca. Si sentì sollevato quando l'amico concluse con «Buon tito.»
Lui e Minho erano amici fin dall'asilo, nonostante la differenza di età di due anni. Spesso passavano i pomeriggi a casa dell'uno o dell'altro, dopo aver finito le lezioni dell'asilo prima e delle elementari poi. Le loro mamme avevano insegnato loro ad augurare buon appetito fin da piccoli, quando ancora non riuscivano a parlare bene. Da lì era nato quel gioco di parole tra loro.
Minho e Felix iniziarono a vedere il film mentre cenavano. Il rosso sembrava molto preso, tanto che non riusciva a staccare gli occhi dallo schermo. Minho invece, dopo nemmeno mezz'ora, si distrasse. Aveva mille pensieri per la testa, che cercava di collegare con un filo logico ma senza riuscirci.
Si ritrovò con la ciotola di riso abbandonata in grembo, lo sguardo che vedeva il film ma non lo guardava davvero. Felix commentava con entusiasmo le scene più critiche ma non riceveva alcuna risposta.
«Whoah, hai visto? Si è riparato dentro un cavallo!» esclamò il più giovane tutto preso. Il moro non rispose.
«Minho, ci sei?»
«Mmm» mugugnò dopo un po', rivolgendo l'attenzione all'amico. Felix appoggiò entrambe le ciotole sul tavolo, dove erano rimaste solo poche verdure. Minho si abbracciò le ginocchia.
«Sputa il rospo» disse Felix dopo qualche minuto di silenzio. Aveva messo il film in pausa per stare vicino all'amico, cosa che in un momento normale non avrebbe mai fatto. Minho sospirò.
«Non so neanche da dove cominciare.» Felix si sedette sui talloni e aspettò, paziente. Minho gli sembrava un'altra persona, ma lo sguardo tormentato negli occhi scuri era sempre lo stesso.
«Voglio ricominciare da zero» disse.
«In che senso?»
«Credo che mi sia stata data un'altra possibilità e non voglio fottere tutto di nuovo. Forse anche quel Han Jisung ha un ruolo in tutto questo, o forse no.» Fece una pausa. Ogni presenza della sua vita, casuale o no, aveva avuto una parte. Buona o cattiva, ma una parte. Minho non ne dubitava. «Sai che penso sempre troppo» disse, facendo ridere Felix.
«Potresti diventare un grande filosofo con tutte le tue riflessioni» concordò con un sorriso.
«Cosa mi consigli di fare?»
«Dovresti controllare il tuo... carattere» disse Felix.
Minho aveva la particolarità di arrabbiarsi molto velocemente e, quando lo faceva, diventava un tornado incapace di fermarsi. Era come se una parte di lui, quella che teneva in regola gli istinti, desse via libera allo sfogo. Come all'ospedale: Nayun aveva raccontato a Felix che Minho si era alzato ed era corso nella camera di Jisung senza fermarsi nemmeno un momento a pensare. Il moro rifletteva molto ma quando la parte "oscura" di sé prendeva il sopravvento, era finita. Riflettere era l'unica cosa che non faceva in quei momenti.
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twisted | minsung
Fanfiction[in lenta revisione] Ispirazione libera dai video di Corbyn, Bloo e Ash Island. Ogni personaggio, luogo, evento, organizzazione descritti in questa storia sono inventati. TW: scene cruente, suicidio, omicidio. Non leggere se sensibili. 14 aprile 202...