La dama dei fermagli

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"Ox tu resta qui, ho bisogno di te " disse T
E il minotauro rimase accanto al suo capo, per proteggerlo.
I miei compagni, liberi dal controllo degli scagnozzi di quel pelato bastardo, si guardarono in volto spaesati e impauriti.

Fortunatamente quel ammasso di muscoli dalla testa di toro, non aveva fatto in tempo ad agganciare la maschera. Così con una scrollata di capo. Riuscì a farla cadere.
"Scappate! Anna, Marcello, mettetevi in salvo nella foresta!" Urlai.
Il gigantesco Ox capì l'errore che aveva compiuto e si avvicinò minaccioso pronto a zittirmi.
La ragazza indigena era bloccata ad ammirare la gigantesca sfera.
E quando quest'ultima era sopra le nostre teste.
Lei iniziò a piangere.
Guardando la direzione che  la massa d'acqua stava prendendo.
E le sue lacrime non toccavano neanche terra. Ma una volta scivolate via dagli occhi. Venivano risucchiate dall'enorme idrosfera.
Tutta l'acqua intorno a noi era sotto il controllo di T.
Nell'immenso bacino, solo una distesa infinita di sabbia era rimasta. Residuo del fondale.
La ragazza indigena, si voltò allora furibonda verso T e con uno scatto, colma di rabbia, corse dritta verso di lui, e con il capo in avanti, l'unica parte del coro libera che aveva tentò di colpirlo.
Ma con un abile gesto della mano, T separò un getto d'acqua dalla sfera. E la colpì.
Facendola stramazzare al suolo.
Il pelato bastardo, però doveva ricominciare da capo. La sua sfera si era smembrata e doveva concentrarsi di nuovo.
Per sferrare quell'imponente attacco aveva bisogno di tutta la concentrazione e noi dovevamo togliergliela.
I miei amici che avevano assistito alla scena erano ancora lì immobili.
Allora Anna decise di prendere l'iniziativa e iniziò a correre.
Immediatamente tutti la seguirono.
Ma anche stavolta T, separò dalla sua idrosfera altrettanti getti quanti erano i miei compagni e investendoli con violenza, li atterrò tutti.
Adesso doveva ricominciare da capo.
Ox mi immobilizzò a terra ma riuscivo comunque a vedere l'altro capo della strada lastricata, dove gli altri quattro avevano raggiunto il capitano e i suoi soldati.
Dopo aver deposto le armi, il capitano e i suoi si erano arrangiati con ciò che avevano trovato nella foresta.
Vale a dire un arco rudimentale per Turco e lunghi bastoni appuntiti per Farinella e Colombo.
Jan, estrasse il suo coltello, e affondò il colpo contro Farinella.
Ma questi agilmente, si scansò.
E ribadí con un colpo di bastone.
Ma l'uomo dagli occhi rossi curvandosi all'indietro in un innaturale posizione, lo schivò.
Coc tentò di colpire il capitano con un pugno. Ma questi facilmente lo bloccò. E restituì il colpo. Dritto nella mascella. Manifestando la sua forza spaventosa.
Alcuni denti dell'alieno si staccarono.
E cadde a terra.
Enia allora vedendo il fratello brutalmente colpito. Sì avventò su Turco, il quale prontamente, incoccò una freccia e lo colpì.
Due alieni a terra.
Ma Madame Butterfly, caricò allora la sua balestra la puntò contro Turco e sparò.
Il dardo squarciò l'aria e si conficcò sulla spalla del soldato.
Il capitano allora andò su tutte le furie. E caricò.
Jan e Farinella intanto, si scambiavano fendenti, l'uno col suo pugnale, l'altro  col suo bastone.
Ma nel caos del momento, Jan puntò la lama del suo coltello contro la luce di Sadaalsuud e Farinella rimase accecato.
Allora Jan tentò di colpirlo a morte. Con un fendente dritto al petto.
Ma Turco, dopo essersi strappato il dardo dal corpo, lo anticipò. E la sua freccia si conficcò nel petto di Jan.
Madame Butterfly intanto aveva abbandonato a terra la sua balestra, e toltasi dai capelli due lunghi fermagli appuntiti, iniziò a rotearli con estrema abilità.
Il capitano aveva dalla sua la forza bruta, ma l'elfo femmina, era agile e infida. E danzandogli attorno, con abili mosse, iniziò a ferirlo, suglia arti e sul busto.
"Questa è la tecnica del mio pianeta" disse Butterfly.
Colombo, soffriva per le innumerevoli, ferite, e più tentava di colpirla con forza, più lei lo anticipava, e ferendolo lo rendeva più lento.
"I miei maestri mi hanno insegnato a colpire i punti non vitali, per prolungare la sofferenza dei miei avversari" disse
Colombo era quasi stremato, ansimava. E nessuno dei suoi pugni o calci era andato a segno.
L'idrosfera intanto era di nuovo pronta e T riprese a muoverla.
Farinella, brandendo il pugnale di Jan, intanto si avvicinò a Coc, che era ancora vivo seppur con la mascella rotta.
"Mauro fermo! Cosa intendi fare?" Disse Turco
Ma Farinella non si fermò
"Nessuna pietà"
E affondò la lama nel petto di Coc.
"Non era necessario, era inoffensivo ormai" disse Turco
"Non prendo ordini da te " disse Farinella
"Testa di cazzo" disse Turco
"Dobbiamo aiutare il capitano" disse Farinella
"No!" Urlò il capitano. Che aveva più di cento piccole ferite in tutto il corpo. Ma ancora in piedi. Ancora a lottare con la dama dei fermagli.
"Ma capitano!" Esclamò Turco
"Liberate i ragazzi e fuggite! Io guadagnerò tempo" disse
"Non ne hai più di tempo, terrestre" disse Butterfly.
"Sissignore" risposero i due soldati e immediatamente si precipitarono verso di me.
Ma Ox, gli sbarrò la strada.
Io volevo aiutarli, volevo dirgli di distrarre ancora T per fermare la sfera, di liberare prima la ragazza. Ma il minotauro mi aveva imbavagliato di nuovo.
Mi sentivo inutile.
L'idrosfera intanto muoveva verso il villaggio.

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