Mizu

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La sfera lasciò la mia mano. Ma fu evidente che il mio corpo era ancora acerbo dinanzi a quel potere.
Allora il contraccolpo mi sbalzò all'indietro.
E l'ultima cosa che vidi prima di precipitare nel vuoto, fu Ox venire colpito in pieno dalla mi sfera.
Chiusi gli occhi e caddi. Per tutti i cento metri che mi separavano dalla fine.
L'unico pensiero che mi sfiorò in quell'istante fu che, se T era sopravvissuto allora anche io potevo salvarmi. La sabbia avrebbe attutito la caduta magari.
Continuai a cadere, ma il tanto temuto impatto non arrivò.
I miei occhi si aprirono e mi ritrovati a un palmo da terra.
La lieve brezza spingeva la sabbia sulla mia faccia.
Come potevo aver allentato la caduta?
Nella mano stringevo ancora il pugnale di T.
E lui questo lo aveva visto, e di fretta stava scalando il muro, ma in senso opposto stavolta. Pronto a riprendersi ciò che era suo.
Le mie braccia stranamente brillavano, con lo stesso luccichio che rivestiva la ragazza indigena, mentre lottava con Ox e Butterfly.
T era già sceso.
Di colpo si avventò su di me.
Provai a difendermi col suo stesso pugnale. Ma con un abile riflesso, lui riuscì a bloccarmi il polso.
"Dammelo maledetto!" Disse
"Che potere da questo pugnale?" Chiesi mentre cercavo di divincolarmi.
"Non è il pugnale a dare potere, ma la pietra incastonata nell'elsa razza di imbecille! " Poi il pugnale scivolò via dalle mie mani e caddi sulla sabbia.
Lui si avventò sull'arma. Io cercai di fermarlo ma con una gomitata ben assestata, mi colpì al viso.
Un fiotto di sangue iniziò a fuoriuscire dal naso.
E goccia dopo goccia, macchiava la candida sabbia del fondale.
"Questa pietra appartiene alla gente di Gliese da millenni ormai, e il suo potere è custodito da generazioni. La mia agenzia, la PLOT è alla ricerca di oggetti come questo. Mi dispiace ragazzo, avrei tanto voluto che fossi entrato anche tu a fare parte dell'organizzazione della PLOT." Mi disse
"Quindi non eri tu a manovrare l'acqua, ma quello stupido pugnale." Dissi
"Non sminuire un potere così grande - mi disse - chi controlla l'acqua è un Dio per questa gente e per tutte le genti dell'universo." Disse
"Quindi ci sono altre pietre come questa?" Chiesi
"Non solo pietre, ma manifatti, si tratta di dodici oggetti di vario tipo, ognuno con un potere diverso. Se estrai l'essenza da ognuno di essi puoi creare il potere di dare e togliere la vita stessa." Disse
"E la vita parte dall'acqua" esclamai.
"Esatto. Ma la tua finisce con l'acqua" disse.
Portò il pugnale alla bocca, stringendolo tra i denti. Sollevò le mani verso di me.
Ebbi paura. Indietreggiai ma la mia fuga fu immediatamente ostacolata dal gigantesco muro della diga.
Butterfly affacciò dal muro.
"Butterfly, Ox allontanatevi!" urlò T.
Ma Butterfly non rispose.
E il suo corpo iniziò a cadere senza controllo, spinto dalla sola forza di gravità.
"Butterfly no!" Esclamò.
Ma non fece in tempo a salvarla che il suo corpo si schiantò al suolo.
"Era morta prima che tu potessi affettarla" disse una voce femminile provenire dall'alto.
Era la ragazza indigena.
Il bagliore che prima era simile a gocce scintillanti ora la ricopriva in tutto il corpo. E non appena sollevò le braccia una gigantesca onda si sollevò dietro di lei.
"Stupida non riuscirai a fermarmi, non sei degna di questo potere!" Urlò T.
"Sei tu colui che ha rubato il potere dell'acqua alla mia gente. Ora devi morire" e la gigantesca onda mutó in fretta in una punta di freccia, diretta alla base della diga, diretta alla testa di T.
"Illusa , lascia che io convogli in me il potere e di te e di questo retrogrado pianeta non rimarrà neanche il nome!" Urlò T.
La punta di freccia si ghiacciò e spinta da un ulteriore getto d'acqua puntò alla testa di T
"Lurida put..."
L'impatto fu violentissimo, un' onda di sabbia, acqua e ghiaccio mi investì. Il boato e le vibrazioni scossero la parete incrinandola.
Riuscì ad emergere da quell'immenso cumulo di sabbia.
Il corpo senza vita di Butterfly era stato spazzato via.
Quello di T ,invece, era scomparso sotto quintali e quintali di sabbia.
La ragazza manipolò un getto d'acqua che assunse la forma di una mano.
E calandola giù per la parete, che perdeva frammenti di cemento, mi afferrò, sollevandomi fino in cima.
"Grazie - dissi - ma allora tu parli la nostra lingua?" Chiesi
" Si - rispose - T è arrivato su questo pianeta ormai da dieci anni, alla ricerca della pietra dell'acqua. E ho imparato il suo modo di comunicare, per tenerlo sotto controllo e evitare potesse tramare qualche azione scellerata nei confronti della mia gente. Non ti ho parlato fino ad ora per mancanza di fiducia. Perdonami " disse
"Capisco, io sono Paolo comunque" dissi
"Mizu - rispose - va meglio la tua gamba?" Mi chiese
"Il vero problema è che non è solo la gamba a farmi male" dissi
"Allora vieni, avvicinati" disse
Pose le sue mani sul mio petto, e mentre cercavo di non fissarle il seno scoperto per non sembrare un pervertito, sentì una sensazione di benessere e di rinvigorimento in tutto il corpo.
"Grazie" dissi
"Adesso dobbiamo curare i tuoi compagni" mi disse
"Quindi anche tu hai il potere della pietra " dissi
"Sì, prima ogni abitante del pianeta lo possedeva, poi per evitare che venisse usato a sproposito, venne incastonato in parte nella pietra, e in parte dentro di me, la figlia del capo villaggio. Quindi colei che avrebbe dovuto proteggerlo" disse
"Ma è fantastico!" Esclamai.
Nel frattempo Turco e Farinella si erano ristabiliti.
Adesso toccava al Capitano.
"Spero che gli altri siano al sicuro" dissi.
" Non appena curerò il tuo amico, li andremo a cercare, temo che la mia gente possa credere che siano altri scagnozzi di T e quindi possano attaccarli" disse
E anche il capitano si rialzò.
"Che fine ha fatto la strega coi fermagli?" Chiese
" Non è più un problema" dissi

ASTRONATSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora