Capitolo 1

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Buon salve a tutti. In questa quarantena ho trovato rifugio nella lettura, in particolare nelle storie sul nostro amato presidente. Adesso che stiamo per tornare alla "normalità" (si spera) io non riuscirei a dimenticarlo, anche perchè fui rapita dalla sua eleganza, dal suo modo di essere e, perchè no, dalla sua bellezza, quasi un anno fa (mentre ero a cena con delle mie amiche). Ho deciso di provare ascrivere una mia storia su di lui solo ora perchè... non lo so neanch'io, ma vorrei provarci. Non ho mai scritto nulla del genere (e tutte le storie scritte nel passato, devono rimanere dove stanno perchè obbrobri di una ragazzina con gli ormoni impazziti). Come molti hanno già scritto, e come penso possa essere stato evidenziato dalla mia parole precedenti, questa storia non vuole offendere la figura del nostro presidente né le persone a lui affini. Piccola richiesta per chi leggerà (sperando che qualcuno lo faccia): fatemi sapere sevi piace e se ci sono errori.


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Sono le 23.15, fra poco meno di un'ora potrò dire addio a quest'anno inutile. Anno che non mi ha regalato proprio nulla se non un tradimento. Scoprire l'infedeltà del tuo ragazzo, o meglio ex ragazzo, tre giorni prima partire per festeggiare l'anniversario fu uno pugno allo stomaco. 15 anni di amicizia, di cui 4 da fidanzati, spazzati via in un attimo. Era la persona di cui mi fidavo maggiormente, la persona che mi seguì nella mia nuova vita a Roma. Insieme eravamo invincibili. Quella sera lo vidi piangere per la prima volta; mi chiese scusa, ma sapevamo entrambi che nulla sarebbe stato come prima. Lo baciai per l'ultima volta. Mai bacio fu più doloroso. Mi disse che sarebbe tornato a Milano ed io non l'avrei più visto. Passai giorni a piangere senza parlare con nessuno e solo dopo essermi sfogata con la mia migliore amica chiesi di poter prendere il turno peggiore dell'anno, il 31 dicembre. Sono volontaria 118 da diversi anni, ma sono sempre riuscita ad evitare questa bestia nera; stare in ambulanza, nonostante sia massacrante, è una valvola di sfogo: per tutto il turno devi staccare la spina, devi diventare una persona diversa, una persona più forte, in grado di sopportare tutto. Tutto questo rimuginare viene accantonato quando sento il suono dell'allarme. Corro al cellulare dell'associazione per vedere cosa ci prospetta: un bel codice giallo, intossicazione di sostanze alcoliche da parte di un ragazzo di 18 anni 

<<Augusto per tua gioia abbiamo il primo ragazzino ubriaco, sei felice?>>

Augusto è il volontario più anziano, ha 69 anni e questo sarà uno dei suoi ultimi turni, e non sopporta i ragazzini che si conciano da fare schifo (come dargli torto). 

 <<Io sono autista, se deve rimettere sono fatti vostri>>

 <<Io sono CE quindi se lo beccherà Filippo>>

 <<Sempre a me deve toccare? Questa storia dell'autista non mi piace>> 

ed ecco Fili, il mio migliore amico. Ha la mia stessa età, ma è vecchio dentro. Esce solo se glielo chiedo io; quando ha saputo che avrei fatto il turno con lui mi ha assillato per ore affinché gli spiegassi il motivo e dopo aver sentito del tradimento voleva andare a Milano per castrare il mio ex. Ormai è da giorni che si è piazzato a casa mia. Mi ha fatto sentire amata. 

<<Facciamo così: oggi ci prendiamo un vomitino a testa, ma domani mi prepari lamia torta preferita>>

 <<Andata>>

 Meno di due minuti e siamo in ambulanza. Quando arriviamo troviamo il ragazzo semi svenuto su un divano (una delle cose peggiori per un soccorritore); con molta pazienza riusciamo a metterlo sulla cucchiaio ed inseguito sulla barella. Il viaggio verso l'ospedale prosegue senza intoppi (le mie scarpe ringraziano) e lasciamo il ragazzo in ps. Appena entrati in ambulanza noto l'orario: 00.07

<<Augusto, Fili buon anno. Possano questi 365 giorni essere meno spiacevoli di quelli appena terminati>>

 Facciamo un altro servizio di questo genere e quando sento l'ennesimo squillo impreco

<<Ricordati che te la sei cercata tu. Io e quel disgraziato siamo stati incastrati, ma tu l'hai cercata. Non dovevi partire per New York?>>

 <<Hai ragione, ma è successo un imprevisto>>

Non ho voglia di spiegare cosa è successo

<<Dai Niki guarda dove dobbiamo andare>>

 mi dice Fili aiutandomi a cambiare argomento. Prendo il cellulare e leggendo le informazioni mi viene un colpo

 <<Non penso proprio che si tratti di una bevuta. Dobbiamo andare al Plaza>>

 Cazzo.

Ti sento vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora