Lo faccio sedere sul letto e prima di riversarmi su di lui mi levo il vestito rimanendo in intimo. Sento il suo sguardo bruciarmi e basterebbe solo questo per farmi venire. Mi avvicino a lui e faccio incontrare le nostre bocche; è un bacio pieno di passione, come sempre, e questa volta è lui a prendere il controllo. Le sue mani si poggiano sui miei fianchi e mi stringe a se facendomi finire sopra di lui. Sento la sua voglia crescere ogni secondo che passa e mi rendo conto quanto mi desideri. Cerco di togliergli la giacca, con qualche difficoltà, per poi passare alla sua camicia, ma mi ferma. È la prima volta che succede e non capisco... Giuseppe, notando la mia esitazione ne approfitta per ribaltare le posizioni. Senza che me ne sia accorta mi ha slacciato il reggiseno che mi toglie di fretta e lancia in un angolo della stanza. Sono rimasta solo con il mio perizoma mentre lui è ancora vestito; mi sento esposta e fragile.Per la seconda volta cerco di slacciare la sua maledetta camicia, ma ancora una volta mi ferma, questa volta bloccandomi i polsi. Prima che possa protestare la sua bocca è di nuovo sulla mia. È molto aggressivo rispetto alle altre volte; mi morde il labbro inferiore,non eccessivamente forte, ma abbastanza da farmi uscire qualche goccia di sangue. Io provo a divincolarmi dalla sua presa, ma è troppo salda. Quando lascia la mia bocca per scendere sul mio collo provo a parlare.<<Giuseppe che cazzo stai facendo?>>
<<Ti sto dando una lezione. Mi ha dato molto fastidio il tuo atteggiamento di ieri>>
<<Avevo paura per te, ma è passato>>
Mentre dico ciò lo sento mordere e succhiare il mio collo. Nonostante mi faccia male devo dire che è molto eccitante; so che non mi farebbe mai del male. Mentre la sua bocca tortura il mio collo, le sue mani lasciano i miei polsi ed iniziano a torturare il mio seno. Anche qui pizzica con più energia i miei capezzoli e non riesco a trattenere i miei gemiti. Non ho mai capito perché alla gente sia piaciuto 50 sfumature, ma se ricorda, anche solo vagamente, la tortura a cui mi sta sottoponendo, inizio a capire. Le mie mani, adesso libere,finiscono sul suo sedere. Nonostante non mi abbia ancora toccata lì in mezzo, sento che sono già bagnata... potrei venire da un momento all'altro. Giuseppe, conoscendo ormai il mio corpo alla perfezione,si stacca da me e mi guarda; neanche la prima volta, durante il pranzo per il mio compleanno, mi ha mai guardato così.
<<So che sei al limite, ma oggi non sarà così facile. Ho ancora una cosa da fare; devi capire bene che con me non si scherza. Non voglio più sentirti dire certe cose. Tu sei perfetta così come sei>>
Non faccio in tempo a chiedermi cosa possa mancare che lo sento girarmi.Mi trovo prona, con le terga belle esposte. Fa scivolare l'ultimo indumento rimasto e finalmente capisco quale sia la sua intenzione.Mi arriva uno schiaffo sul sedere e subito sussulto. Si avvicina al mio orecchio e con la sua magnifica voce mi chiede di contarli. Non ho mai provato una sensazione del genere, ma oltre al dolore mi sento eccitata come non mai. Arrivo al decimo e sento gli occhi pizzicarmi.
<<Ti ho fatto tanto male?>>
<<No...>>
Sono una pessima bugiarda, me ne accorgo da sola che il tono di voce mi ha tradito. Sento la sua mano posarsi nuovamente sul mio sedere, ma questa volta con dolcezza.
<<Penso che tu abbia capito la lezione, sbaglio?>>
Certo che sì, però non mi dispiacerebbe riprovare questa esperienza,magari preparata in anticipo, in altre circostanze.
<<Sì,signor Presidente>>
<<Molto bene>>
In qualche modo mi rigiro per poterlo guardare ed è bellissimo. I capelli gli sono caduti in avanti, le maniche sono arrotolate fino al gomito e ha sbottonato qualche bottone. Cerco di tirarmi su per reclamare un bacio e finire di spogliarlo.
<<Posso baciarla Presiedente?>>
Mi sorride dolcemente e fa incontrare le nostre bocche. Questa volta in modo, sì passionale, ma anche dolce. Adesso che è tornato il mio Giuseppe, quello dolce e premuroso, capisco di poterlo toccare e finalmente privarlo dei suoi vestiti; ad ogni bottone tolto dall'asola ho lasciato un bacio. Una volta finito di spogliarlo mi avvicino a lui.
<<Sono tua>>
Mi regala un altro dei suo sorrisi, di quelli che ti lasciano senza fiato e mi fa stendere.
Mi allarga le gambe e continuandomi a baciare entra dentro me. Inizia lentamente, ma affondando sempre di più. Avvinghio le mie gambe al suo busto per facilitargli il compito. Continua a spingere per diversi minuti ed io vengo subito, ancora eccitata per il trattamento di prima; lui mi segue dopo poco, ma non esce subito. Questa sensazione, con lui ancora dentro, mi rende felice e completa. Mi viene da piangere perché vorrei che questo momento durasse per sempre.
<<Ehy,che succede?>>
<<Sono felice>>
<<Anch'io. Era da anni che non stavo così bene>>
Si scosta dal mio corpo per sdraiarsi vicino a me. Io, come sempre,appoggio il mio orecchio al suo petto. Il battito del suo cuore è l'unica melodia che mi riesce a cullare e farmi addormentare serenamente.
<<Scusa se sono stato violento>>
<<Se devo essere onesta all'inizio mi hai spaventato. Non era da te, ma quando ho capito... devo dire che è molto eccitante. Non mi dispiacerebbe riprovare>>
<<Ah, davvero? Io avrei delle idee...>>
Mi alzo sui gomito per guardarlo meglio. Ha un sorrisino malizioso che mi fa venire voglia.
<<Sarei molto curiosa>>
<<Sorpresa.Questo vecchietto ha diversi assi nella manica>>
Gli tiro uno schiaffetto sul petto.
<<Non sei vecchio. Sei maturo>>
Mi avvicino a lui e lo bacio per l'ennesima volta. Ritorno nella posizione di prima e piano piano mi addormento.
Questo capitolo doveva essere diverso, ma poi mi sono venute in mente altre idee. La colpa di tutto ciò è la foto dove tiene la cravatta tra le mani. Tenetela a mente perché servirà più avanti.
Chiedo ancora venia per questi capitoli che non so mai come scrivere, ma l'effetto che ha su di me quest'uomo... penso potete capirmi.
STAI LEGGENDO
Ti sento vivere
RomanceAndrea Nicole (nome strano, lo so) è una donna di 29 anni tradita dal suo fidanzato pochi giorni prima di partire per festeggiare il loro anniversario. Per non pensare a quello che avrebbe potuto fare, il 31 dicembre decide di sostituire una collega...