Capitolo 11

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(Volevo rendervi partecipi che sto scrivendo questo pezzo mentre sono in macchina, con 34 gradi, ad aspettare nonna dalla parrucchiera. Se mai sopravviverò a questa tortura, e quindi questo capitolo verrà pubblicato, sappiate che eventuali errori saranno dovuti a queste condizioni. Odio l'estate e odio il caldo.)

È passata poco più di una settimana e sento Giuseppe quotidianamente.Sembriamo due adolescenti alle prime armi e questo mi rende felice. Questa mia positività l'hanno percepita tutti, amici e colleghi, e sono felici di vedermi così. Con Paolo abbiamo parlato e abbiamo deciso di provare a rimanere amici: ha provato ad ottenere un rapporti di amicizia con benefici, ma purtroppo per lui c'è solo Giuseppe nei miei pensieri. Non ho detto nulla alle altre due. Se da un lato vorrei poter essere libera di stare con lui dove e come voglio, da un lato avere questa relazione segreta mi eccita da morire. Mi sembra di essere in un film americano. Ah la coerenza, ma per una volta voglio pensare a me stessa. Mi dispiace per Olivia e per questo spero che tutto si sistemi il prima possibile.                                                               Finisco di lavorare alle 18 e cerco di arrivare a casa il prima possibile. Oggi non l'ho ancora sentito e mi manca... che sottona. Quando arrivo a casa trovo Filippo già a casa. Ha un sorriso enorme stampato in faccia.

<<Ehy. Come mai così felice?>>

<<Amore mio bello, perché non dovrei esserlo?>>

<<Perché di solito rompi le balle a chiunque sia felice. Hai fatto The floor is lava buttandoti sempre a terra perché la vita fa schifo>>

<<Touchè. Diciamo che questa mia felicità improvvisa è dovuta a qualcuno>>

<<Fammi indovinare: Kevin, il vicino figo? Ti prego dimmi che è lui e non Simone. Vi vedrei benissimo insieme>>

<<Hai indovinato. Ci sentiamo da un po'. È nato tutto per caso, per questo non ho detto nulla. Oggi, in realtà mezz'ora fa, quando sono tornato l'ho incrociato e ci siamo messi a chiaccherare. Mi ha invitato ad uscire con lui venerdì. So che è il nostro giorno, ma...>>

<<Chissene frega se non usciamo per una volta. Se esci con un bravo ragazzo sono solo felice. Finalmente sarai tu a dover raccontare. Io mi inventerò qualcosa>>

<<Te l'ho detto che sei la migliore?>>

<<Oggi ancora no. Fili posso chiederti una cosa?>>

<<Spara>>

<<Ma quando Giuseppe è venuto qui ed io sono andata a prepararmi, di cosa avete parlato? Se posso sapere>>

<<Io non volevo dirti niente perché ti conosco e ho paura di quello che potresti fare>>

<<Oddio>>

<<Ti ricordi che avevo problemi con il mio ex padrone di casa? Diciamo che ha scoperto i miei gusti e ha iniziato ad inveire contro di me. Mi ha messo le mani addosso ed io non ho fatto nulla>>

<<Ma come cazzo si è permesso?! Io lo uccido>>

<<Vedi perché non ti ho detto nulla? Il tuo amato Giuseppe, senza avergli raccontato tutto nei minimi dettagli, mi ha consigliato di sporgere denuncia . Mi ha detto che se ho bisogno mi darà una mano>>

<<Ma come è nato il discorso? Non penso che tu glielo abbia raccontato così a caso>>

<<Dopo che me ne sono andato per lasciarvi soli sono ritornato per prendere da bere. Io volevo prendere il bicchiere e correre via, ma lui mi ha fermato e ci siamo messia a parlare. Voleva essere sicuro che non ci fosse nulla tra noi e gli ho detto che non sei il mio tipo. Parlando,poi, è saltato fuori un discorso su quando faceva il docente/avvocato e ne ho approfittato per un consiglio>>

<<Ma quanto è tenero? Quando lo rivedrò ci penserò io a ringraziarlo per te>>

<<Non avevo dubbi. Cambiando discorso, mi devi aiutare per venerdì.Abbiamo ancora due giorni e devo essere pronto>>

<<Ai suoi ordini. Sai già dove andrete? Così possiamo pensare al tuo outfit. Poi lavoreremo sulle tue figure di merda>>

<<Sempre gentile. So solo che andremo a cena fuori e poi, se Dio vorrà,andremo da qualche altra parte>>

<<Ok.Devo vedere il tuo armadio. Dopo cena vediamo cosa farti indossare>>

Siamo talmente euforici che consumiamo la cena in fretta, troppo presi a fantasticare sulla serata di venerdì. Da quando lo conosco è la prima volta che lo vedo così solare e positivo.

<<Quindi?>>

<<Allora,io non mi vestirei troppo elegante, non con un completo. Prova con questi pantaloni scuri con la camicia bianca e sopra il golfino>>

Gli faccio provare diversi stili, ma nessuno mi convince appieno. Se solo avessimo qualche indizio sulla serata avremmo già finito; dalla disperazione cerchiamo consiglio su Google. Dopo svariati tentativi troviamo qualcosa che pensiamo possa andar bene. In tutto ciò Giuseppe non si è fatto ancora sentire; sicuramente sarà stato impegnato tutto il giorno, però...

Prendo il cellulare e gli scrivo un messaggio

A:-Non prendermi per una ragazzina, ma oggi non ci siamo sentiti e mi manchi. Volevo sapere se stavi bene e quando possiamo vederci (21.45)

Tempo un quarto d'ora e mi arriva una sua chiamata.

<<Ehy>>

<<Scusa se non mi sono fatto sentire. Oggi è stata una giornataccia. Mi sei mancata anche tu>>

<<Non ti preoccupare, lo avevo immaginato. Sai quando hai una giornata/sera libera?>>

<<Non vorrei cantar vittoria troppo presto, ma domenica dovrei essere libero>>

<<Speriamo in bene. Ho voglia di te>>

<<Ah sì?>>

<<Eh sì. Qualcuno si è meritato una ricompensa. Filippo mi ha raccontato che ti sei proposto di aiutarlo. Grazie>>

<<Non è nulla. Non tollero certi atteggiamenti>>

<<Filippo ed io siamo una famiglia. Quando me lo ha raccontato volevo partire in quarta e fare un casino>>

<<Non voglio essere invadente, ma vorrei sapere di più te. Mi sono resoconto di non sapere nulla della tua famiglia>>

<<Ok>>

Parlare della mia famiglia è ciò che mi spaventa di più, ma immaginavo sarebbe arrivato il momento.

<<Nicole non voglio forzarti, ma conoscerti di più. Se non vuoi parlarne va bene, circa, ma non ti voglio forzare>>

<<Giuseppe io voglio una relazione seria con te ed è giusto che tu sappia certe cose. Ho paura che sapere la mia storia ti possa allontanare da me>>

<<Non lo credo possibile>>

<<Lo spero. Domenica, se ci vedremo, ti racconterò qualcosa in più d ime>>

Dopo aver chiuso la chiamata mi infilo sotto le coperte e cerco di prendere sonno.

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