Capitolo 6

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Sono nel locale con i miei amici e, solo dopo aver iniziato a buttare giù il primo drink, racconto loro del mio incontro con Giuseppe, partendo dall'inizio per Arianna che non sapeva nulla. Mi fido di tutti e tre,siamo come una famiglia e non tradirebbero mai la mia fiducia.

<<Cosa vuol dire "Ho fatto bene a prendere quelle rose"? Non conosco il significato dei fiori>>

<<Ha ragione Ari. Hai cercato qualcosa?>>

<<Onestamente no. Ho passato il resto del pomeriggio fantasticando su noi due.Penso che potrei diventare regista di film a luci rosse dopo oggi>>

<<Allora cerchiamo>>

Giada prende il suo cellulare e dopo alcuni minuti inizia a parlare

<<Allora qui c'è scritto un sacco di roba, ma per farla in breve dice che il significato di questo fiore è molto complesso poiché ha mille sfumature: mistero,tenacia e voglia di raggiungere qualcosa di impossibile, segretezza ed infine complessità>>

<<Qualcuna qui ha fatto colpo... e non il primo che capita. Io trovo solo casi umani>>

<<Io sono solo da due anni perché vado dietro ad uno che non mi calcola nemmeno e voi vi lamentate? Vi odio. Odio pure te, Giadina cara. Tu hai un principe azzurro. Che vita di merda>>

<<A proposito di me e Alessandro. Mi ha chiesto di sposarlo ed io ho detto sì>>

Dio che bella notizia; quei due sono il ritratto dell'amore e della felicità, si completano a vicenda. Siamo tutti esagitati a questa notizia e i bicchieri sul nostro tavolo aumentano sempre di più, uno giro ci viene anche offerto dal proprietario, dopo aver urlato a tutti della notizia. Sono brilla come capitava da anni, ma per fortuna sono ancora lucida. Non bevo mai se guido, ma pensavo che mi sarei fermata ad uno, massimo due, drink. Verso le 3 di notte torno a casa e mi fiondo in bagno per rinfrescarmi un po'. Se oggi riesco a dormire lo considererò un miracolo. Prendo il cellulare, che non ho cagato per tutta la serata se non per postare due foto sui miei profili social, e mi accorgo di avere alcuni messaggi non letti. I primi sono di colleghi che mi chiedevano delle informazioni per il rientro, ma l'ultimo messaggio è di G C. Ho il cuore che batte a mille.

G:Buona sera Andrea, sperando che sia tu. Non avendo una tua foto come immagine mi è difficile sapere se sia tu o un numero inventato per non farmi rimanere male. Se non sei la persona che sto cercando chiedo venia, sono solo uno sciocco credulone. (23:40)

A:Buna notte/ho giorno Giuseppe, scusa se risndo solo ora. Ero udcita con degli amici e non ho visto il messaggio. Ti fisi così poco di me?Sppi che mi ritno offesa 😒 (3:23)

Poso il cellulare sul comodino e crollo. Alla faccia del miracolo.

La mattina mi sveglio alle 11 e la prima cosa che faccio è vedere la chat con Giuseppe. Cristo, che diavolo ho scritto. Adesso penserà di sicuro che sono un'idiota. Però mi ha risposto

G:Non so se preoccuparmi perché sei offesa o per il modo in cui hai scritto. Suppongo tu abbia bevuto, non ti sto criticando. Anch'io ne avrei bisogno alcuni giorni. Mi sento opprimere. (7:20)

A:Buongiorno, questa volta posso dirlo con certezza. Mi dispiace per il messaggio di prima, non avrei dovuto. Non bevevo da un sacco di tempo e ieri avevamo motivo per festeggiare. Posso fare qualcosa che per aiutarti?

Vado in bagno per farmi una doccia. Per fortuna non mi gira troppo la testa e fra qualche ora dovrebbe passarmi tutto. Oggi è il mio ultimo giorno di vacanza ed intendo poltrire tutto il tempo, devo solo decidere quale serie guardare. Dopo la doccia mi vesto con i pantaloni della tuta e la felpa di Edimburgo dell'Hard Rock,rigorosamente senza reggiseno. Oggi solo divano, cucina e bagno.Accendo la televisione e faccio partire la decima stagione di Doctor Who. Non presto troppa attenzione alle immagini perché ogni 5 minuti controllo se mi ha risposto; solo dopo un bel po' decido di metterlo via. La mia giornata di relax totale prosegue a meraviglia e alle 17 mi arriva una chiamata da lui.

<<Pronto?>>

<<Ciao Andrea, disturbo?>>

È Giuseppe, ma il suo tono non mi convince.

<<Macché disturbi, mi stai salvando. Sono sdraiata sul divano da ore; non so dove inizio io e dove finisce il divano ahah>>

<<Sono felice di sentire che stai bene...>>

<<Giuseppe che è successo? Non hai un bel tono. Anche prima, leggendo il tuo messaggio mi sono preoccupata>>

<<Niente di cui preoccuparsi. Volevo sentire una voce amica. Oggi ho avuto una discussione e sono teso. Non voglio tediarti troppo con i miei piagnistei>>

<<Come ti ho già detto non stavo facendo nulla e tu hai bisogno  di un'amica>>

Mi sto auto-friendzonando? Meriterei il nobel per l'incapacità sociale.

<<Sei sicura? Mi conosci da poco e già ti stai sorbendo i miei drammi. Non posso chiedertelo>>

<<Mal'ho chiesto io>>

Parliamo per un'oretta e mi racconta del suo periodo di crisi con Olivia. Da quando ha accettato questo incarico non riesce a starle accanto come vorrebbe e a lei non sembra importarle. Inoltre vede pochissimo suo figlio. Sta sacrificando la sua vita familiare per noi. Da buon"amica" cerco di rincuorarlo dicendogli che forse Olivia non esterna il suo senso di disappunto perché capisce il ruolo che sta rivestendo e di provare a sorprenderla con gesti romantici.

<<Grazie per aver ascoltato questo cinquantaquattrenne disperato. Nessuno è riuscito ad ascoltarmi e consigliarmi come hai fatto tu. Non puoi venire a palazzo con me? Sono sicuro che riusciresti a mettere in accordo anche le opposizioni>>

<<Glielo sconsiglio fortemente. Cerco di contare fino a 100 prima di rispondere, ma se qualcuno dovesse iniziare a mancarmi di rispetto scatenerei una guerra. Non mi ha mai visto arrabbiata>>

<<Spero di non vederti mai così o perlomeno di non essere io la causa.Grazie ancora Nicole>>

<<Siamo amici ed io ho sempre tempo per loro. Non esitare a chiamarmi o mandarmi messaggi se dovessi avere ancora problemi. L'Italia dipende da lei Presidente>>


La conversazione finisce così ed io vorrei prendermi a sberle, ma non posso recriminarmi nulla. Aveva bisogno di me e non sarebbe stato giusto approfittarsene.

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