Capitolo 5

616 28 6
                                    


Sono appena tornata casa e ripongo i fiori in un vaso. Non mi aspettavo un gesto del genere da parte sua, ma sono felice di essere stata tra i suoi pensieri. Mi ero rassegnata a non vederlo più ed ecco che torna a gamba tesa nei miei pensieri. Pur di rivedere il suo viso lo cerco su internet, mi sento una stalker o una quindicenne alla prima cotta.Spulciando tra i vari siti scopro che la bionda di quella notte è l'attuale compagna, ha un figlio avuto da una ex moglie, bellissima donna anche lei. Quello che mi colpisce è il fatto che entrambe sono bionde. Non che prima potessi avere qualche chances, ma adesso ho la conferma che non potrei mai interessargli. Ma davvero ci speravo? Che illusa. Ora devo solo concentrarmi su me stessa e su relazioni plausibili. Per schiarirmi le idee decido di uscire a fare una passeggiata. Nonostante abiti a Roma da anni continuo a stupirmi dell'arte che mi circonda e, come una turista in visita per la prima volta in questa meravigliosa città, decido di visitare i luoghi di maggiore interesse. Sono talmente immersa nel mio tour che non mi accorgo di essere arrivata vicino Piazza Colonna; so benissimo cosa c'è lì e maledico il mio subconscio, anche se le probabilità di vederlo sono veramente esigue. Sentendo il mio stomaco brontolare noto che si è fatta ora di pranzo poiché sono le 13.40, circa. I turisti, di solito, mangiano presto e quindi riesco a trovare una trattoria che possa ospitarmi. Per oggi mi concedo il lusso di una carbonara. Non c'è niente da fare, è sempre buona.Sono a metà piatto quando sento alcune persone agitarsi ed il mio primo pensiero è che qualcuno possa essersi sentito male. Questo qualcuno potrei essere io a breve perché voltandomi ho incrociato lo sguardo con il motivo per cui sono qui. Ma com'è possibile che non abbia mai visto alcun ministro negli anni passati, mentre lui due volte nell'arco di pochi giorni? Adesso si che mi denuncia, o forse no. Infondo non può riconoscermi. Il cameriere lo fa sedere al tavolo vicino al mio ed io ringrazio tutti gli dei che mi vengono in mette per essermi vestita in modo decente. Appena prima di sedersi si gira verso di me e mi sorride, mostrandomi due fossette meravigliose che mi viene voglia di toccare.

<<Buongiorno Presidente>>

Mi sforzo di apparire normale, quando vorrei solo seppellire la testanella sabbia.

<<Buongiorno,ma sono sempre Giuseppe per lei>>

Come fa a rammentare il mio viso? Capisco le mie parole di supporto, ma la mia persona?

<<Si ricorda di me? Mi dia pure del tu. Non sono nessuno>>

Dico con un sorriso tirato.

<<Non è assolutamente vero. Non lo dire più. Scusa se te lo chiedo, ma non hai ricevuto nulla questa mattina?>>

<<Un mazzo di rose; pensavo ricordassi solo le mie parole>>

<<Mentirei se le dicessi che non l'ho pensata tutti i giorni>>

Dio,non può dirmi questo. Io non mi faccio film mentali, ma intere serie. Con un briciolo di lucidità riesco a riprendere parola.

<<Scusa se te lo chiedo: come hai scoperto il mio nome? Sono sicura di non averlo detto>>

<<Sono il presidente ed uno dei vantaggi è che nessuno dice mai di no. Sono rimasto stupito quando ho scoperto il tuo nome: Andrea Nicole>>

Il mio nome, di cui mi vergognavo da bambina, detto da lui suona così bene.Potrebbe elencarmi la spesa ed io avvamperei ugualmente.

<<L'ha scelto mio padre. Era appassionato di formula1 e mi ha chiamato come uno dei suoi piloti preferito: Niki Lauda. Venivo presa in giro per il mio nome, ma quando ho scoperto chi era, o meglio è, ho iniziato a vantarmene>>

<<Continui a stupirmi. Posso sedermi con te?>>

<<Certamente>>

La conversazione viene interrotta solo due volte dal cameriere per prendere e portare la sua ordinazione: carbonara. Vedendolo mangiare sono arrivata ad invidiare una forchetta. Vorrei sfiorare quelle labbra.

<<Non è male questa carbonara, ma non è la mia. Un giorno dovrai assaggiarla>>

Non penso di aver capito bene. Vuole vedermi ancora?

<<Perché no. Ti avverto che non sono un'esperta, anzi. Mia madre la fa con la pancetta, parmigiano e soprattutto uovo intero... cotto>>

<<Sai che sono avvocato e potrei denunciarla? Questo è vilipendio>>

<<Vero.Ma c'è anche gente che la fa con la panna e wurstel, chi vegana...penso che la sua non sia così tanto male>>

<<Pietà,per favore. Ora più che mai dovrò cucinarla per te>>

<<Come faccio a dire di no al Presidente?>>

Dico ridendo, citando le sue parole.

<<In realtà potresti. Non ho modo di contattarti>>

Mi dice ciò con gli occhi di un bambino ed io rimedio subito. Parliamo ancora 10 minuti prima che il suo telefono squilli ed esca per rispondere. Io chiedo al cameriere il conto per entrambi e pago subito. Lui torna dopo poco.

<<Devo tornare a palazzo. Chiedo il conto e ti accompagno alla macchina>>

<<Non c'è bisogno. Oggi mi sono trasformata in turista e mi sono mossa a piedi... per il pranzo ho già fatto. Ero in debito>>

Mi sorride scuotendo la testa ed io mi sciolgo ancora, per l'ennesima volta oggi.

<<Ho fatto bene a prendere quelle rose>>

Mi saluta abbracciandomi, impregnandomi del suo profumo. Le mie facoltà cerebrali mi stanno abbandonando.


Per chi se lo stesse chiedendo: sì, mia mamma cucina così la carbonara (noi preferiamo la pancetta perché meno grassa del guanciale, mio fratello odia il pecorino e mia mamma non riesce a mangiare l'uovo semicrudo. Dovremmo cambiare il nome di questa pasta). 

Ti sento vivereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora