ℂ𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙𝟜

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Suona la sveglia e la stacco senza ancora mezza addormentata, sbuffo, mi rigiro nel letto e quando apro gli occhi per poco non mi viene un colpo.

- Buongiorno coinquilina! - Ride Steph del mio spavento.
- Bastarda così mi viene un infarto! - Esclamo tirandole un cuscino.

Promemoria: chiudere la porta a chiave quando vado a dormire.

Caccio fuori l'ospite indesiderato e decido che è meglio alzarmi in modo da prepararmi con calma; lavata e vestita, con i miei soliti jeans neri e maglietta grigia, vado in cucina e trovo Steph sorridente difronte al tavolo imbandito per la colazione.

- Ma che hai fatto? - Le chiedo scherzosa.
- Ti ho preparato una fantastica colazione, devi essermi grata! - Risponde sedendosi e prendendo tre pancake, faccio altrettando e li riempio di Nutella.
- Allora? Come sono? - Mi fissa speranzosa in attesa di una risposta.
- Mh non ho sentito bene il gusto... mi sa che dovrò prenderne qualcun altro! - Ridiamo, in un attimo infatti finiscono tutti.

Non sono come quelli della prigione ma è una brava cuoca dai.

- Ma come mai ti sei svegliata così presto? - Le domando quando noto che è ancora in pigiama, e so che ha finito la scuola da un po'.
- Volevo farti una sorpresa e alle 9 devo essere al lavoro. - Spiega finendo di masticare.
- Ah capito. - Dimenticavo che lei fa anche il mattino.

Il mio cellulare vibra, è un messaggio: Zoey mi ha scritto che è sotto casa mia; mi scuso con Steph per non poterla aiutare a sparecchiare, la saluto ed esco.

- Hey Sam, come va? - Mi saluta la mia amica quando esco dal portone.
- Hey, tutto bene. - Dico sincera.
In effetti sto davvero bene: ho una casa bellissima, una coinquilina che mi fa i pancake, una migliore amica con cui parlare e, in più, quel figo Andrew mi ha dato il suo numero qualche giorno fa (chi l'avrebbe mai detto!).
- Tu invece? Come stai? - Le domando a mia volta.
- Abbastanza bene dai, a parte il compito di matematica di oggi per cui non ho studiato. - Risponde leggermente giù di morale per paura di un'insufficienza.
- Su cos'è il compito? - Mi informo: non ho mai seguito una lezione, ma ho sempre preso il massimo dei voti lo stesso ovviamente.
- Disequazioni di secondo grado. - Sospira.
- Pff! - Ridacchio (sono una cagata dai) - Se mi passi  il tuo foglio te le faccio io tranquilla. -
- Davvero? Oddio grazie! - Si illumina e mi abbraccia - Ma almeno un errore fallo, se no si capisce che ho copiato dall'androide della classe. - Mi prende in giro, io le faccio la linguaccia. Ormai sono abituata a sentirmi chiamare così in campo matematico, e a dire il vero non mi dispiace.

La giornata trascorre in fretta e, come previsto, Zoey prende poco meno di me alla verifica: solo perchè ho appositamente sbagliato un'intera equazione come mi ha chiesto.
Per festeggiare, mi invita ad andare in centro con lei nel pomeriggio.
Ok, allora starò solo un'ora nell'aula di matematica, così avrò il tempo di mangiare e farmi mezz'ora di autobus per ragiungerla a Times Square.

Mi dirigo verso la mia fantastica aula studio personale, prendo i miei libri e il computer e mi siedo alla cattedra come al solito. Sto sempre seduta lì, ad ammirare tutti quei banchi vuoti e l'aula così tranquilla.
Mi rilasso un po' poi decido che è meglio mettermi all'opera, se almeno oggi voglio finire l'enorme calcolo iniziato ieri. Mi lego i capelli con la matita in uno chignon scomposto e mi tiro su le maniche.

Prendo un bel respiro di concentrazione, ma, non appena poso il gesso sulla lavagna, entra qualcuno. Mi volto verso la porta e rimango a bocca aperta...

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Heyyy!
Eccomi qua con un po' di suspance, vi era mancata vero?🙃
Spero di riuscire a postare il nuovo capitolo domani, se no scusatemi in anticipo🤍

•ᴛʜᴇ ᴛʜᴇᴏʀᴇᴍᴇ ᴏғ ʟᴏᴠᴇ•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora