Momenti di riflessione 🛸

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<E poi ci siamo baciati> Alexandra sta parlando da più di 10 minuti e non la sopporto più. Stiamo aspettando che suoni la campanella della prima ora e come sempre si parla della serata di qualche giorno fa. Meno male che domani non si va a scuola, non ce la potrei fare. Guardo un punto fisso, senza reagire. La mia espressione è tra l' incredulo e il distratto.
<Ragazze scusateci un secondo> sento una mano strattonarmi via e portami in un angolino, ma resto ancora scioccata.
<senti so che sei triste, e questo io non lo sopporto, perciò organizziamo un piano per farli lasciare, potremmo...> Camilla mi continua a parlare ma ho smesso di ascoltarla.
I miei occhi sono ancora fissi per terra, mentre la mia mente pensa a quanto possa essere stata stupida. Veramente provavo qualcosa per uno così? Per uno stronzo? Ero proprio una STUPIDA! Avrei potuto innamorarmi di altre 7 miliardi di persone, e invece sono andata dall'unico stronzo. O forse non gli sono mai piaciuta, forse parlava con me per poi provarci con Alexandra...
<sei ancora viva? Mi stai ascoltando?> Camilla schiocca le dita davanti alla mia faccia come per farmi tornare nella realtà.
<certo!> alzo la testa e la guardo.
<si come no. Ti stavo dicendo che le altre hanno organizzato un uscita in centro sta sera con i ragazzi, ma se non te la senti non fa nulla...>
<no no, ci vengo> dico e poi ci dirigiamo in classe.

*

Usciamo da scuola e tutte si salutano, ma io non dico una parola. Vado verso la fermata del bus ad aspettarlo. Metto il cappuccio della felpa in testa, gli occhiali da sole e poi le cuffie nelle orecchie. Salgo sull'autobus e mi siedo sul posto più vicino all'uscita.
*Inizio chiamata*
Io: Hey vale
V: Hey! Che è successo? Stai piangendo.
Io: si sente?
V: stai singhiozzando
Io: ieri ho seguito Nic e Ale
V: lo so, me lo avevi detto. Cosa è successo?
Scendo alla mia fermata e mi incammino verso casa.
Io: si sono baciati
Dico singhiozzando, e asciugandomi il naso con un fazzoletto.
V: cucciola! Arrivo subito a casa tua.
*fine chiamata*
Rimetto il telefono in tasca e mi asciugo quelle poche lacrime che mi erano scese nel frattempo.

*

<ma è uno stronzo!> dice Valerio. Abbasso lo sguardo. Ci troviamo in camera mia, sul mio letto, entrambi con le gambe incrociate. <Tesoro, non devi starci male, è un cojone!> mi prende la mano e mi tira su il mento facendo combaciare i nostri sguardi <non devi soffrire per persone che ti hanno del male> lo guardo.
<E pure lui mi sta facendo soffrire...> dico quasi sottovoce. Lui mi stringe ancora di più le mani. <Smettila, distraiamoci. Andiamo a fare shopping?> mi si illuminano gli occhi e annuisco tirando su con il naso.

*

<Dai guarda che carina quella giacca!> ne indica una che ha avvistato in una vetrina e ci avviciniamo li, ma costando troppo, ci allontaniamo. <Comunque secondo me gli piaci> aggiunge poi, mentre entriamo in un negozio.
<ma sei scemo è fidanzato ormai> dico mentre scorro con lo sguardo una fila di magliette. <mi aiuti a cercare la S?> chiedo.
Si avvicina e inizia a sfogliare tra le maglie.
<Amò non centra nulla, può anche averlo fatto perché tu eri fredda con lui e quindi pensava che non ti interessava e ci ha provato con Alexandra per distrarsi> afferra una maglia e me la porge <tieni questa.>
<grazie> la prendo e andiamo nei camerini. <Ma ti pare?! Ce solo uno scemo farebbe così. Se ti piace tanto una persona devi combattare per averla> entro nel camerino e lui mi aspetta fuori.
<E quindi tu dovrai combattere per riaverlo!> Alza un po la voce per farsi sentire, ma anche se lui non mi vede, giro in alto gli occhi.
Apro le tendine e mi faccio vedere. <come ci sto?> chiedo.
<È già tua> sorrido e richiudo per cambiarmi.
<Dobbiamo trovare un modo per farli lasciare!> sento dire dietro di me.
<sei matto?! Non voglio intromettermi, magari sono fatti l'uno per l'altra> esco dal camerino e ci avviciniamo alla cassa per pagare.
<Voi due siete fatti l'uno per l'altra, non loro. E poi se non vuoi fare nulla tu, lo farò io...> mi giro basita verso di lui e vedo un ghigno sul suo volto, ma lui continua a guardare davanti a sé, indifferente.
<Tu non farai un bel niente. Anche perché so che chiederai a Camilla e voi due siete in grado di fare solo casini> tocca a noi e mi avvicino alla cassiera. <solo questa grazie> dico sorridendo e porgendole la maglietta.
<17 € e 80 centesimi> mi sorride la donna.
Le porgo i soldi e lei li mette dentro la cassa.
<Allora significa che lasceremo fare a loro due. Fino a che non si accorgeranno che insieme non stanno bene e si lasceranno> mi giro verso di lui e gli tiro un pugno (piano ) sul braccio, ma anche a me scappa un sorrisino. Prendo la busta e usciamo dal negozio.
<Entriamo qua> dico indicando un negozio davanti a noi.
<no> mi fermo e lo guardo non capendo.
<no cosa?> chiedo confusa.
<Devo andare. Mia madre mi sta aspettando a casa> mi bacia sulla guancia e mi saluta <A domani tesoro> mi saluta e mentre se ne va mima il telefono con la mano e leggo nel labiale che dice "chiamami" . Rido e lo saluto per poi uscire dal centro commerciale e prendere il bus.
Arrivo a casa e mi stendo sul divano per guardare un po' Netflix prima di uscire con la combriccola.

&quot;Solo Se Ti Rende Felice...&quot; ♪𝑁𝑖𝑐♪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora