Disastri🛸

192 7 0
                                    

Mi sveglio accecata dalla luce del sole che penetra dalle finestre. Sento una mano spostarmi i capelli dietro l'orecchio, apro gli occhi e vedo lui, sorridermi con la sua massima bellezza. Mi accarezza la guancia con il pollice.
<E alla fine ci siamo ritrovati> sussurra.
<Era ora no?> sorrido.
<Era ora!> ridiamo e poi mi tiro su con la schiena. <Devo prepararmi> mi alzo.
<Senti... lo diciamo subito agli altri?> mi chiede portandosi una mano sotto il mento e poggiando il gomito sul materasso .
<Magari tra un po' ok?> gli sorrido e annuisce.
Entro in bagno e lui mi sta ancora guardando. Mi inizio a piastrare i capelli e poi lo sento alzarsi e andare da qualche parte per la stanza. Mi lavo la faccia, i denti e poi mi metto giusto un po di correttore.
<Ti metti questi oggi> sento urlare dalla stanza. Mi affaccio dalla porta per vedere di cosa stava parlando e lo vedo con in mano dei vestiti.
Erano questi :

<E sopra ti metti questa> dice porgendomi una felpa con la zip

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

<E sopra ti metti questa> dice porgendomi una felpa con la zip.
<È tua?> rido e la afferro.
<Si> dice convinto.
Me la metto. È di un colore strano, tipo marrone chiarissimo mischiato col giallo, ha il cappuccio ed è pelosa dentro, per tenermi caldo.
<Scendiamo?> mi chiede.
<Si ma aspetta> gli faccio segno con la mano di restare dov'era e lui rimane immobile. Poi mi avvicino alla porta e abbasso piano la maniglia, aprendola di pochissimo e spiando per vedere se c'era qualcuno. Poi mi giro verso Nic, che sembra non capire, e gli chiedo <Ti hanno mai visto questa felpa addosso?>
<La avrò indossata si e no 2 volte in tutta la mia vita> ride <ma che stai facendo?> mi chiede subito dopo.
<Entra nella tua stanza ed esci tra 10 secondi> gli do un bacio a stampo e continuo <ci vediamo di sotto> ci sorridiamo e lo lascio andare.
Esco e raggiungo gli altri di sotto a fare colazione. Prendo i miei soliti cereali, il thè e una ciotolina e poi mi siedo. Inizio a mangiare e esattamete dopo 10 secondi arriva Niccolò. Mi trattengo dal ridere guardandolo con la testa rivolta verso il basso, lui mi fa un occhiolino e mi sorride per poi prendere le cose da mangiare anche per lui. Si siede vicino a Camilla.
<Ragazzi che facciamo oggi?> chiede Gabriele.
<Non so, potremmo andare al mare? Almeno oggi che è bel tempo> gli risponde Alessandro.
Io e Nic continuiamo a guardarci e a trattenerci dallo scoppiare a ridere davanti a tutti, e in realtà non so nemmeno cosa è che ci fa tanto ridere.
<Si dai, voi ci state ?> ci chiede Alessandro.
D'un tratto diventiamo seri e annuiamo guardando sempre in basso.
Dopo aver finito di mangiare metto apposto e poi salgo di sopra in camera mia. Mi avvicino al letto ma sento la porta aprirsi e poi richiudersi velocemente. Poi un braccio che mi afferra per la spalla e mi gira verso di lui.
<Che fai?> dico ridendo ma non faccio in tempo a ricevere una risposta che sento le sue labbra toccare le mie. Gli metto una mano tra i capelli e lo avvicino forte a me.
Era un bacio bisognoso più che dolce, perché non poterci mostrare in pubblico faceva male, nonostante avevamo DORMITO insieme (e nient' altro, biricchini) sentivamo come un assenza quando eravamo divisi.
<Nic.... smettila .... n-noi ..n-non possiamo> mormoro qualcosa sulle sue labbra, staccandosi di pochissimo.
Lui si allontana da me e mi guarda triste <Perché non possiamo dirlo a nessuno?> chiede. Il modo infantile con cui lo ha detto mi fa sorridere.
<Perché mi sembra presto... aspettiamo ancora una settimana, ce la fai a resistere per sette giorni?> chiedo mettendomi le mani sui fianchi.
<Si....> abbassa lo sguardo e poi gli lascio un bacio sulla guancia facendolo uscire dalla mia stanza. Mi butto sul letto.
<TOC TOC>
<AVANTI> urlo per farmi sentire.
<Amo sta sera... ce sono in ansia devi aiutarmi mi sta prendendo un infarto aiutami altrimenti mi suicidio> Valerio entra parlando alla velocità della luce, e quasi non capisco quello che dice.
<Ok ok calmati> mi metto in ginocchio sul letto e lo prendo per le spalle facendolo sedere <prima di tutto, mancano ancora 10 ore, secondo poi, tu sei perfetto e non devi farti mangiare dall'ansia capito? Calmati, ci sono io> lo avvicino a me e mette la sua testa sul mio petto, io porto la mia mano destra ad accarezzargli la testa e l'altra sulla schiena.
<E meno male che ci sei tu> dice e scoppiamo a ridere.

&quot;Solo Se Ti Rende Felice...&quot; ♪𝑁𝑖𝑐♪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora