Un uscita sbagliata🛸

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Pov Niccolò *
<È per le persone come te che l'Umanità non va avanti... fammi un fischio quando diventerai più maturo> si gira a se ne va.
La guardo camminare verso la porta, restando immobile, fino a vederla entrare in casa. Metto le mani sulla faccia.
SONO-UN-CRETINO! Ma non è colpa mia se non accetto certi tipi di persone, io ci provo, ma non ci riesco.
Mi allontano e cammino per la strada deserta. Decido di andare a un club per gay, per riuscire ad aprire la mente. Arrivo ed entro. La musica è altissima. Mi avvicino al bancone e prendo qualcosa da bere, qualcosa di non troppo forte. Vedo due ragazze ballare tra di loro, sembrano così felici... giro di poco lo sguardo e vedo due ragazzi baciarsi. Almeno loro hanno trovato l'amore, che può o non può durare per sempre, ma si sono trovati e questo gli basta. E poi ci sono io, che riesco sempre a rovinare tutto. La mia ultima relazione, prima di conoscere Eleonora, sembrava andare perfettamente, ma ovviamente io devo sempre rovinare tutto!
Ele ce la metteva tutta per far funzionare le cose, ma evidentemente io non ci riesco, sbaglio sempre....
Troverò un modo per farmi perdonare, fosse l'ultima cosa che faccio!

Pov Eleonora*
Mi sveglio in una stanza che non è la mia. Sono sopra la coperte con la testa dalla parte dei piedi e sono vestita come ieri sera. Mi giro da un lato e vedo Camilla dormire con la testa poggiata sul braccio allungato. Mi alzo e vado in bagno. Mi gira tantissimo la testa. Mi guardo allo specchio e noto le mie condizioni disastrose: i capelli tutti arruffati, le occhiaie e gli occhi stanchi. Credo che ieri abbiamo esagerato con l'alcol.
<Cami? Alzati!> urlo dal bagno guardandomi disgustata ancora allo specchio.
La sento dire qualcosa in sottofondo ma non capisco cosa. La raggiungo e mi siedo sul letto, vicino a lei. <Svegliati sono le 11 passate> lei si alza, nelle mie stesse condizioni, e va in bagno.
Apro i suoi cassetti e le rubo dei vestiti.
Mi vesto cosi :

Mi sistemo e scendo di sotto raggiungendo gli altri

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Mi sistemo e scendo di sotto raggiungendo gli altri.
<Non mi ricordo un cazzo di quello che è successo dopo il brindisi rega> dico camminando con una mano sulla testa. 
<Nemmeno io, dov'è Nic?> chiede Gianmarco.
Spalanco gli occhi e ricordo tutta la nostra discussione.
Ma perché deve essere sempre così cretino!
*perché altrimenti non ti piacerebbe*
Ma che problemi hai?!
*A te ti piacciono tutti gli stronzi cretini, e non dire che non è vero*
Ok forse è vero... però perché doveva essere pure omofobo
*E chi li capisce i maschi*
Secondo te ho fatto bene ?
*Scherzi? Hai difeso un amico, certo che hai fatto bene!*
Hai ragione...

<Ragazzi... io e Valerio andiamo a fare colazione fuori> dico velocemente, poi salgo in camera sua e gli dico dove saremo andati.
<Ok, dove?> mi chiede mentre si prepara.
<Qui vicino ce un bar.>
Usciamo di casa e ci incamminiamo.
<Senti... devo dirti una cosa> guardo in basso. Lui si gira verso di me come per aspettare qualcosa. <Io e Nic stavamo insieme...> lo guardo e lui spalanca gli occhi.
<NO NON CI CREDO!> si copre la bocca con la mano. <PERCHÉ NON ME LO HAI DETTO!>
<Perché non volevamo dirlo subito... comunque all'inizio sembrava andare tutto bene, stavamo insieme e ci divertivamo. Poi però ieri sera abbiamo litigato> abbasso lo sguardo e gioco con i lacci del cappuccio della felpa che avevo messo sopra.
<Per colpa mia?> chiede preoccupato.
<Scherzi !?> lo guardo <Non è mica colpa tua se quello è cretino! Ci ho discusso perché è un omofobo del cazzo e ha la mente chiusa, non voglio averci a che fare fino a quando non capirà cosa significa davvero l'amore, in tutti i suoi sensi.>
<Amo, sono felice che stavate insieme, credimi...  però non devi stare male per colpa mia> mi dice.
<Ma non è colpa tua, smettila di dire queste cose! Io ti ho difeso, perché tu avevi ragione> mi abbraccia. <Per favore non dirlo a nessuno> dico tra le sue spalle e lui annuisce.
Arriviamo al bar e prendiamo 2 cappuccini, un cornetto al cioccolato e uno alla crema.
Torniamo a casa e insieme agli altri iniziamo a parlare del più e del meno.

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