Mi sveglio e fuori è ancora buio. È notte fonda, saranno le 02 e qualcosa.... sento un rumore provenire da fuori.
Mi alzo dal letto e vado in balcone, guardo in alto e vedo una persona sul tetto. Spalanco gli occhi e mi accorgo che è Valerio.
<CHE CAZZO FAI> Urlo. Lui guarda sotto a sé e mi vede. <FERMATI SUBITO> non dice una parola.
Lo raggiungo e lo vedo stare su un gradino leggermente sollevato dal pavimento del tetto, che si affaccia sulla strada.
<Vale...> provo a tranquillizzarlo <ti prego, scendi> lui si gira verso di me. Noto che sta piangendo. <Che succede? Parliamone> mi avvicino lentamente.
Lui finalmente scende e ci sediamo per terra, con la schiena poggiata al muretto.
<Ti è dato di matto il cervello forse? Che volevi fare??> chiedo.
<Io... io t-tengo tanto a mia nonna... ma lei... quando io...> si cala tra le mie braccia, lo consolo, sta piangendo.
<Che è successo?> chiedo mentre gli accarezzo la testa.
<Lei non mi accetta> piange.
<oddio...> lo stringo ancora poi forte a me <non fare così...>
<non mi vuole..> si stacca e si asciuga le lacrime <..lei lo ha scoperto da mia madre, e poi mi ha vietato di tornare a casa sua> riecco che piange.
<Tesoro.... vedrai che si risolverà tutto> lo riavvicino a me, consolandolo ancora.
Mi scappano delle lacrime anche a me, odio vedere Valerio triste e desidero sempre il meglio per lui, ma ci sono persone che proprio non capiscono nulla e nel cervello hanno le pietre.
Mi fa male sentire che soffre, perché noi siamo come una sola persona, ci tengo troppo a lui.
Meno male che lo ho fermato in tempo, sono sicura che non avrebbe fatto niente, ma la tentazione c'è stata.*
<Vale svegliati!> dico tirandomi su, ho il torcicollo.
Ero sdraiata per terra. Ci eravamo addormentati insieme, dove eravamo rimasti ieri notte.
<Ele> mi giro verso di lui <grazie, davvero> mi sorride e lo abbraccio.
Scendiamo e vado in camera mia, mi faccio una doccia, poi mi vesto cosi :Poi insieme a Matteo vado a fare colazione.
Ormai mancano 3 giorni prima della nostra partenza, non ci voglio neanche pensare.
Ovviamente amo Roma, ma qui ho più possibilità di essere indipendente. Avere la casa in comune con persone che come me si vogliono divertire (e che casa), invece di stare con la famiglia. Voglio dire, certamente mi manca la mia famiglia, voglio bene a mamma e Rick, però qui sto meglio....
<Che fai oggi?> mi chiede Matteo.
<nulla... forse con gli altri volevamo goderci questi ultimi giorni al mare, poi ti faccio sapere se ci vado così vieni anche tu> gli sorrido.
Stavamo camminando verso un bar.
<Seti io non ce la faccio più> si fa serio e si gira verso di me, lo stesso faccio io.
<A fare cosa?> chiedo.
<Tu mi piaci, e molto. Farei di tutto per averti. Io voglio essere tuo, e voglio che tu sia mia. Quindi basta fare questi mille giri, io voglio stare insieme a te!> lo guardo dritto negli occhi... poi scoppio in una risata e lui diventa triste.
<Non ti sto ridendo in faccia per quello che hai detto, ma perché io tra 3 giorni me ne vado, e credo che questa cosa sia impossibile> dico ridendo.
<Proviamoci! Tra tre giorni ci incontreremo e magari ci lasceremo. Poi ognuno per la propria strada, io vivo qui e tu vivi a Roma... ma possiamo almeno provarci, anche se per poco> mi sorride.
Lo abbraccio e poi lo bacio <Ok, andiamo 'amore'> gli sussurro all'orecchio, puntualizzando l'ultima parola.
Lui mi bacia sorridendo e andiamo mano nella mano verso il bar. Prendo la mia solita colazione e facciamo qualche fotina da postare su instagram.
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"Solo Se Ti Rende Felice..." ♪𝑁𝑖𝑐♪
Fanfiction"Se tu lo vuoi, possiamo provarci insieme" Una ragazza di Roma si scontra con un ragazzo di nome Niccolò che gli cambierà la vita, ma allo stesso tempo gliela incasinerà! Entrambi con un passato difficile alle spalle.... Sarà dura andare avanti ma f...