Scoperte/Ritrovamenti🛸

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Sta iniziando a piovere forte, tante piccole gocce mi bagnano i capelli e i vestiti.
Non avevo pensato a prendere un ombrello, non ne avevo bisogno.
Mi rifugio nel primo locale che vedo aperto a quest' ora.
La musica è altissima, quasi mi rompe i timpani.
Mi avvicino al barsita <Salve, sa il posto più vicino dove poter dormire con soli 40€?> chiedo urlando per farmi sentire.
<Si, mi segua> poggia lo straccio che aveva in mano e va in una porta vicino ai bagni. Faccio come mi ha detto e lo seguo un po' stupita.
Attraversiamo un corridoio lungo e buio, poi saliamo delle scale a chiocciola e infine apre un'altra porta facendomi entrare per prima.
<Qui è anche gratis. Se vuole le posso dare anche un pigiama, vedo che lei non lo ha...> dice mostrandomi quella piccola stanza.
Appena davanti alla porta c'era un letto singolo e sopra di esso una finestra, a destra una cassettiera di legno vecchioccia e marrone scuro, poi accanto alla porta uno specchio quadrato e impolverato appeso al muro.
<Posso dargli una ripulita al volo > mi guarda.
<Ahm... si!> esito <va bene, certamente> dico sorridendo con le labbra e alzando le sopracciglia.
<Perfetto, vado a prendere le cose, intanto che mi aspetta se vuole vada di sotto a divertisti> dice allontanandosi.
<Si ma... > alzo la voce, ma noto che ormai non mi poteva più sentire e sussurro <Mi puoi dare anche del tu> mi giro e ripercorro il corridoio e le scale, tornando nel locale.
Mi avvicino alla barista che si trovava al bancone <un cognac> dico sporgendomi.
Lei sbarra gli occhi e poi esegue il mio ordine. La guardo male, ma lei non se ne accorge e quindi lascio perdere.
Che cazzo ti stupisci c'è che problemi hai ma cosa vuoi.
Quando me lo serve, faccio un grande sorso mandandolo giù.
<Ei vacci piano dolcezza> mi giro scazzata sbattendo con forza il bicchiere sul tavolo.
Vedo un tipo forse troppo alto e abbastanza robusto, pieno di disegni tatuati sulle braccia e con il ciuffo biondo e il resto dei capelli mori, che intravedevo dal cappello nero che indossava.
<Dovrei avere paura di uno con tatuaggi anche sul culo?> chiedo arrabbiata. Si, sta sera mi giravano un po', avevo appena litigato con il mio migliore amico e dovrei essere pure contenta?
<Come fai a sapere che ho un tatuaggio sul sedere?> mi chiede socchiudendo gli occhi.
Faccio spallucce e una faccia saccente, poi mi rigiro dandogli le spalle.
<Sono Enrico> sento da dietro. Alzo gli occhi al cielo.
<E io sono quella che sta per darti un calcio nei coglioni> mi rigiro verso di lui.
<Cattiva... mi piaci> ghigna.
Sospiro e prendo il mio bicchiere alzandomi e allontanandomi.
<Dai Kristen Stewart* almeno balliamo un po'> mi afferra per il polso facendomi girare verso di lui.
Mi avvicino alzando la testa per guardarlo dritto negli occhi <Senti Frankenstein cerca di non starmi addosso, mh?> lui abbozza una risata e molla la presa. Torno in camera e vedo il barista rifarmi il letto.
<Oh non dovevi potevo anche pensarci io> dico sorridendo, con ancora il bicchiere in mano.
<Ma figurati, ecco a te> si alza e mi raggiunge <Io sono Maurizio, se ci sono problemi la mia stanza è questa accanto alla tua> sorride e lo ringrazio, poi se ne va lasciando la porta spalancata.
Poggio il bicchiere per terra e mi siedo sull'angolo del letto a fissare il vuoto. In questo momento voglio solamente ricevere un abbraccio di Valerio... lui era l'unico che sapeva farmi stare meglio anche semplicemente stringendomi a sé. Perché non ero potuta stare zitta e lasciare che tutto andasse liscio?! Forse perché ancora mi rode il fatto che lui mi abbia lasciato sola per così troppo tempo, o forse per il fatto che per colpa di una persona ci dovevo rimettere io, o forse perché avevo paura di perderlo... perché era troppo importante per me e la sola sensazione di allontanarlo da me mi avrebbe fatto soffrire.
Involontariamente mi scende una lacrima. Io vorrei solo che tornasse con me a Roma e che tutto torni come prima. I pomeriggi passati a stolkerare i ragazzi boni su instagram, le mattine sempre nello stesso bar a fare colazione solo io e lui, tornare a casa la sera e videochiamarsi restando in silenzio per non svegliare i genitori....
Un' altra lacrima cede.
Mi mancava il mio papà, il mio eroe che se non avevo qualcosa lui la faceva comparire magicamente con i suoi poteri da super papà. Mi mancava il suo sorriso, quello a cui non sapevo tenere il broncio per più di un minuto. Mi mancava confidarci come la prima volta che mi è piaciuto il bambino della mia scuola e lui ha dato di matto. Mi mancava stringere la sua grande manona mentre camminavamo per il marciapiede... mi mancava tutto di lui, ogni piccolo gesto mi faceva sentire protetta e a casa.
Volevo solo che lui fosse ancora con me.
<Sono qui> sento qualcuno accarezzarmi le spalle.
<Non te ne andare mai> dico lasciandomi abbracciare <ti prego...> singhiozzo.
Lui mi stringe più forte, mentre io poggio la testa sul petto riuscendo a sentire il suo cuore battere.
<Andrà tutto bene, stai tranquilla> mi accarezza i capelli. Singhiozzo.
<Andrà tutto bene...> ripete più a bassa voce. <Ti voglio bene figlia mia...> sussurra.
<Te ne voglio tanto anche io papà...>  chiudo gli occhi... ma quando li riapro non c'è più nessuno.
<Tutto ok?> alzo lo sguardo e vedo dinuovo Enrico poggiato di lato sul cornicione della porta.
<Ma che cazzo vuoi da me!> alzo la voce avvicinandomi a lui.
<Sicura di volerlo sapere?> ghigna guardandomi dall'alto al basso.
<Te li stacco uno a uno con le mani i denti se ridi un'altra volta> dico arrabbiata.
<Stai calma bambolina. Ti ho vista andare in quella porta e ti ho seguita fino a qui, perché piangevi?> chiede storgendo a malapena la testa come i cani.
<Non sono... affari... tuoi, hai capito?> dico con gli occhi lucidi puntandogli un dito contro e guardandolo negli occhi.
<Hey! Adesso sono serio, che è successo?> si tira su.
<SPARISCI DALLA MIA VISTA!> urlo e gli sbatto forte la porta in faccia.
Mi abbasso ai piedi della porta e mi accuccio li stringendomi le gambe al petto.
Scoppio in lacrime, mi sentivo sola e triste.
Prendo la giacca ed esco dalla stanza bussando a quella di Maurizio, asciugandomi le lacrime prima che lui mi veda in queste condizioni.
<Ciao, grazie di tutto veramente, ma non mi serve più. La ringrazio tanto> sorrido. Lui sembra non capire, ma non ho tempo per spiegare. Me ne vado infilandomi la giacca velocemente e percorrendo la strada dinuovo sotto la pioggia, con le macchine che mi sfiorano.

POV VALERIO*
Sono seduto sul divano a pensare. Non voglio perderla, ci tengo tanto a lei ma non capisco perché ogni volta doveva rinfacciarmi il fatto che mi sono trasferito qui a Milano.
<TOC TOC TOC TOC TOC TOC TOC> bussano forte e velocemente alla porta e mi affretto ad aprire.
Mi ritrovo Eleonora zuppa davanti a me, capelli, vestiti, tutto.
Scoppio in lacrime senza volerlo, e lo fa anche lei.
<Oddio vieni qui> chiudo gli occhi e apro le braccia, lei mi stringe forte ed entrambi continuiamo a singhiozzare.
<Scusa> dice nella mia maglietta.
Mi stacco e la guardo con ancora gli occhi lucidi, poi faccio segno con la mano di lasciar perdere e la ristringo a me accarezzandole la schiena bagnata.
<Ora ti prego vatti a dare una sistemata> dico e lei scoppia a ridere, poi va in camera sua a cambiarsi.

*

POV ELEONORA*
Siamo sul suo letto matrimoniale.
<E quindi volevo menarlo forte> racconto mentre mangio i pop corn dalla ciotola che avevamo preparato.
<Come hai detto che si chiama?> mi chiede Vale ridendo.
<Enrico > dico con altrettanta risata, ma poi tutto d'un tratto spalanco gli occhi.
<Cazzo... ENRICO!> ripeto più ad alta voce.
<Che succede?> chiede Vale senza capire.
Afferro il telefono e digito il numero che volevo chiamare.
*inizio chiamata*
X: emm.. si, pronto?
Io: BEATRIX ciao, ti ricordi di me?
B: si, sei quella simpatica dell'aeroporto.
Io: esatto sono io. Ho una cosa importante da dirti.
B: dimmi
Io: Ho incontrato Enrico sta sera... e ci ha provato con me.
B: QUEL GRAN FIGLIO DI.....

Me:
Kristen Stewart* è un'americana che degli esperti hanno identificato con la costante "faccia da stronza" e non si spiega il motivo della sua espressione.

Ciao mondo. Ieri non ho aggiornato perché ero stanca ed era stata una giornata impegnativa sorratemi.
Come vi stanno andando le vacanze? Spero bene, notte.
Ele🛸💜

&quot;Solo Se Ti Rende Felice...&quot; ♪𝑁𝑖𝑐♪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora