Il taxista si ferma di colpo, facendomi sobbalzare sul sedile di pelle nero.
«Emily...» sussurra Luke, non capendo le mie intenzioni.
Cosa sto facendo?
Non posso fare finta di niente, che non sia mai successo, che non mi abbia tradita.
L'ha fatto, mi ripeto.
Scuoto la testa, cercando di eliminare questi pensieri, ma invano.
«Mi scusi, pensavo di aver scordato il telefono. Riparta pure» dico al conducente dell'auto.
Lui annuisce, cercando di capire se è una cazzata o meno.
Sì, lo è. E il mio migliore amico se ne accorge, ma non dice nulla.
Gliene sarò sempre grata.
Torno a fissare il panorama fuori, mancheranno ancora minimo venti minuti di auto.
C'è anche traffico, le auto sono bloccate.
Mi affretto a tirare fuori il telefono, quando lo seno vibrare nella tasca posteriore dei jeans.
Da: Lou
«Già mi manchi, sorellina. Quando torni?»
Sorrido, e senza pensarci due volte gli rispondo.
«Appena possibile, Lou. Tu fatti spiegare da Liam come si usa Skype, che se sta sera non sono troppo stanca ci sentiamo.
Ora però vado, che sono in taxi.
Ti voglio bene, salutami gli altri.
Em.xx»
Mi sdraio sul sedile, con le gambe per terra e la testa sulle cosce di Luke.
«Come stai?» mi chiede.
«Così così, sono un po' scossa...»
Annuisce, senza aggiungere altro, e mi lascia rilassare.
Inizia a giocherellare con i miei capelli castani, attorcigliandoli al dito.
Gli è sempre piaciuto farlo.
(...)
Quando arriviamo all'aeroporto sono le due meno un quarto, e siamo in ritardo.
Dopo aver svolto gli impegni necessari per salire sull'aereo, prendo posto vicino al mio migliore amico.
Io verso il finestrino, e lui alla mia sinistra.
Metto il telefono in "modalità aereo", mentre le hostess ci spiegano come funziona il tutto.
Non ascolto niente di tutto quello che dicono, tirando fuori le cuffiette.
«Io dormo un po', e tu?» mi chiede il biodo sorridendo.
Abbozzo un sorriso, «Magari fra un po'».
Annuisce, e si mette comodo sulla mia spalla, sbadigliando.
Infilo le cuffiette nel telefono, e quando parte la musica siamo già decollati.
Inizio a guardare fuori dal finestrino, giocando con i suoi capelli biondissimi.
E se non li avessi scoperti?
Me l'avrebbe detto? Avrebbe fatto finta di niente?
Guardo le nuvole alte in cielo, e mentre ne attraversiamo una, capisco di amarlo anch'io.
(...)
Finalmente a casa.
«Ciao mamma! Ciao papà!» urlo, posando la valigia per terra.
Avevo già mandato un messaggio a mia mamma per dirle che ero atterrata, in taxi.
E ho mandato anche un messaggio a Louis, che mi stava a dir poco annientando.
«C'è qualcuno!?» urlo, un po' spazientita.
«Saranno fuori, Em. Lascia stare», dice Luke, sedendosi sul divano blu.
Mi accoccolo al suo petto, mi è mancato il suo profumo.
Stringe un po' di più, «Ti amo», sussurra.
Sorrido, «Anch'io, Luke».
Dopo un paio di minuti passati in silenzio, sentiamo la porta di casa aprirsi e finalmente vedo i miei genitori.
«Emily! Piccolina mia!» esclama mio papà, abbracciandomi di slancio.
«Fatti abbracciare, su!» dice poi mia mamma, circondandomi in uno di quegli abbracci che ti scaldando il cuore.
Ora sono a casa, ora devo fare un passo avanti, girare pagina, cambiare libro.
Si va avanti, perché la vita è una sola.
«Ti porto fuori a prendere un gelato», dico a Luke, sorridendo.
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My Summer Love 2 [H.S]
FanfictionSequel "My Summer Love". • E poi lo vedo, dopo anni lo vedo. E il mio cuore si ferma, come la prima volta. I suoi occhi incontrano i miei, dio se mi è mancato. • "Prendimi per mano e partiamo, andiamo lontano."