«Cinese o pizza?» mi chiede Harry, appena entro in cucina.
Sul tavolo c'è il succo con i biscotti.
Ho già detto che lo amo?
«Pizza, perché?» rispondo sedendomi sulla sedia.
Scuote la testa, «Così»
Non ci penso più di tanto, e finisco la mia colazione in fretta.
«Oggi torno alle quattro, ci vediamo dopo?» chiedo sulla porta di casa, dopo averlo baciato a lungo.
«Certo» sorride, prendo le chiavi ed esco.
Fuori fa freddo, e mi chiudo nel mio giubbotto.
Dopo dieci minuti di camminata arrivo al bar.
Appena entro un calore mi pervade il corpo infreddolito.
Mi dirigo verso il retro del locale, dove trovo già Abby.
«Ehi, Abs!» la saluto con un bacio tra i capelli.
Abby è una piccola ragazza con i capelli biondi, lunghi fino a metà schiena, e bassina.
Ridacchio al pensiero di vederla insieme a Louis.
«Ciao, Em» sorride radiosa.
«Dov'è Ricky?» chiedo, citando il proprietario del bar.
«In ufficio»
Annuisco, e torno in sala.
Vedo un ragazzo al bancone, e mi affretto a chiedergli cosa desidera.
«Te, piccola» dice con voce roca, uno strano sorriso sulle labbra troppo sottili.
Un ciuffo di capelli nero, gli occhi di un marrone scuro.
«C-cosa, scusi?» chiedo balbettando.
Chi è? Cosa vuole da me?
«Te, voglio te» ripete, con voce sempre più bassa.
Il bar si è riempito, e Abby sta prendendo le ordinazioni a ogni tavolo, anche quelli che dovrebbero essere miei.
Mi fermo sul posto, cosa vuol dire?
Mi paralizzo sul posto, ho paura. Dov'è Harry?
Cerco di cacciare indietro le lacrime, e parlo.
«Mi spiace, credo di non capire. Ora devo tornare a lavorare. Arrivederci» la mia voce esce più incrinata sull'ultima parte, perdendo il briciolo di coraggio che avevo in me.
«A presto, bimba. E sappi che ti avrò», mi afferra il polso, e mi lascia un bacio all'angolo della bocca.
Mi ritiro prima che possa fare altro, e vedo una punta di desiderio nei suoi occhi.
Chi è? Cosa ho fatto? Cosa vuole?
Queste domande mi tormentano per le seguenti ore, fino a quando una massa di ricci castani mi si piazza davanti.
Sono così felice di vederlo!
Avevo così paura.
Passo dall'altra parte del bancone e gli getto le braccia al collo, incrociando le gambe al suo bacino.
«Ehi, piccola. Che succede?» mi chiede, accarezzandomi i capelli.
So che sta cercando di essere calmo, ma sento il suo trattenersi a tirarmi fuori le parole dalla bocca.
«Emily?» chiede, questa volta più serio.
Mi stringo più a lui, «Avevo così paura, amore mio... Non riuscivo a muover-mi» dico, trattenendo i singhiozzi.
È scosso dalla situazione, lo capisco.
Ho pianto davanti a lui poche volte, pochissime in realtà.
«Cosa è successo? Qualcuno ti ha toccata? Chi è quella merda?»
Mi regge con una mano sola, l'altra la sbatte sul tavolo del bancone.
«Harry, no...» cerco di dire.
Mi sollevo poco, per riuscire a vederlo.
Ha la mascella tesa, gli occhi chiusi e fissi in un punto immaginario.
«Harry?» provo, ma non mi dà retta.
Mi sistemo meglio sotto le sue braccia toniche e muscolose, e lo guardo negli occhi.
Gli lascio un bacio sulla tempia, uno sulla guancia, uno sulle labbra.
Si rilassa, ma non troppo, sotto il mio tocco, e ricambia il bacio.
«Ti amo, Harry» dico, cercando di sorride.
A quel punto sposta lo sguardo, inchiodando i miei occhi ai suoi.
«Anch'io, amore. Adesso andiamo a casa così mi racconti»
Annuisco, e ancora in braccio a lui, andiamo nel camerino.
Non mi cambio, infilo tutto nella borsa e la metto a spalla.
«Tutto bene?» chiede, togliendo una ciocca castana dal mio viso.
«Ora che ci sei tu, sì» sussurro.
Circonda le mie spalle con un braccio, e mi attira a sé.
Mi rannicchio sul suo petto, camminando verso casa.
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My Summer Love 2 [H.S]
FanfictionSequel "My Summer Love". • E poi lo vedo, dopo anni lo vedo. E il mio cuore si ferma, come la prima volta. I suoi occhi incontrano i miei, dio se mi è mancato. • "Prendimi per mano e partiamo, andiamo lontano."