14.

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Sono passati tre giorni dall’accaduto, non l’ho più visto.

Harry mi accomagna a lavoro, mi viene a prendere, e chiama ogni mezz’ora.

“Amore?” lo chiamo, dalla camera.

È sabato, finalmente.

“Sì?”

Mi chiudo la zip laterale del vestito nero che indosso, mi ha detto che mi porta in un posto, non so dove.

Finisco di profumarmi, truccarmi e rendermi bella per il mio uomo. Mi fermo un attimo, guardo l’anello al dito, sorrido.

“Pronto?” busso alla porta del bagno.

“Sì”

La porta si apre, Harry ha un pantalone nero che fascia le gambe muscolose, una camicia e una giacca scura. È bellissimo.

Vado in salotto, afferro il giubbotto di pelle nero, la borsa e usciamo.

“Sei bellissima”, mi sussurra all’orecchio, e apre la porta.

Sento il telefono vibrare in borsa, e lo estraggo.

Da: Zay

Emily, c’è stato un incidente. Louis e Niall sono in ospedale, noi stiamo andando lì.

Il “King’s Collage Hospital”, vi aspetto.

Rileggo le poche righe del messaggio più volte, no, non è vero.

“Che succede?” chiede Harry, guardandomi perplesso.

Non riesco a parlare, la gola secca trattiene le parole fra i denti.

È sempre così, le notizie più brutte arrivano inaspettate.

Gli occhi diventano lucidi, quando passo il telefono al riccio.

Non può essere vero! 

“Oh, cazzo. Dob-biamo muoverci, su” sussurra piano, prendendomi per mano, entra in auto.

I miei gesti sono automatici, non sto pensando a niente.

O forse sto pensando così tanto, da avere la mente vuota.

Venti minuti dopo siamo davanti all’ospedale, con quella voglia di sapere cosa ha fatto male a mio fratello, a Niall, con la paura di saperlo.

Cosa faremo?

“Louis Tomlinson e Niall Horan” dice Harry, all’entrata.

Qui è tutto bianco, c’è puzza di disinfettante e … morte.

Voglio andare via di qui, il più presto possibile.

“Stanza 79, in fondo al corridoio, a destra” la signora ha una voce calda, gentile, materna.

I suoi occhi trasmettono fiducia e amore, e quasi mi aggrappo alla speranza di vederlo vivo, e quasi dimentico dello strano odere che trattiene questi muri bianchi.

Ormai i medici si saranno abituati a questa puzza, ma io non voglio farlo. Non voglio abituarmi, non lo farò.

“Zayn” entriamo in stanza, dopo aver camminato lungo il corridoio pieno di persone “Liam”, esclama Harry.

Mi vado a sedere su una sedia, la stanza è vuota.

 “Dove sono?” chiedo, sussurrando.

Non voglio immaginarmi una vita senza loro, non voglio stare qui dentro.

“Sono in sala operatoria” risponde Zayn, tirando un sorriso sul suo bellissimo viso.

Harry si avvicina, mi fa alzare dalla sedia, per poi appoggiarmi sulle sue gambe.

Mi rannicchio sul suo petto, “Cos’è successo?”.

Sento una strana sensazione alla bocca dello stomaco, ho voglia di andare a dormire, non svegliarmi più, sapere che tutto questo è solo uno stupido incubo.

“Li ha investiti un camion”, sussurra Liam. Una lacrima scende dai suoi occhi nocciola, arriva alla bocca, la caccia via con la lingua.

Forse è solo un brutto incubo.

Mi tiro la pellicina dell’unghia, mi pizzico il polso e il braccio.

Non è un incubo.

È la realtà.

My Summer Love 2 [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora