16.

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16.
Prendiamo l'ascensore con alcuni medici che parlottano fra di loro di alcuni importanti interventi avvenuti nell'ultima settimana.
Schiaccio il tasto "2", ci hanno detto che terapia intensiva è al secondo piano.
Harry mi tiene ancora per mano, e non ha intenzione di lasciarla.
Una voce metallica ci avvisa che sia arrivati, e io per prima, faccio un passo verso il corridoio bianco.
Mi sembra quasi più bianco di prima.
È un bianco che opprime, che chiude, nasconde. Forse nasconde segreti che noi non possiamo neanche immaginare.
Il bianco non mi piace come colore, non mi è mai piaciuto e ora mi piacerà ancora meno.
C fermiamo davanti alla stanza di Louis, un 22 stampato su un foglio di carta bianca vicino alla porta ci avvisa che siamo nel posto giusto.
Sospiro.
Harry non ha ancora detto una parola.
"Andiamo, su"
Zayn apre la porta, facendoci immergere in una stanza buia e fredda.
Il mio sguardo si posa su mio fratello, un lettino appoggiato sotto il suo corpo, due macchine ai lati della testa, tanti tubi che entrano ed escono da quella pelle tanto simile alla mia.
Perché proprio a lui?
Una lacrima mi solca il viso, e prima che possa asciugarla, le labbra l'hanno già assorbita.
Prendo una sedia con quella poca forza che ho in corpo, e la metto vicino al letto.
Non si sente quasi che mi sto muovendo.
Harry e Zayn sono ancora sulla porta, con gli occhi fissi su Louis.
Mi avvicino piano, con la paura di fargli del male.
Ha una ferita chiusa con dei punti, sulla fronte.
Il petto fasciato è coperto da una vestaglia che gli lascia scoperta la part bassa del collo.
Gli occhi chiusi, il respiro regolare, sembra stia dormendo.
E chissà che sta sognando, chissà se è felice.
"Emily Tomlinson?"
Mi giro quando sento il mio nome, un'infermiera a pochi passi da me.
"Sì?"
"Abbiamo chiamato Mr. Tomlinson e Mrs. Tomlinson. Hanno preso il volo da poco. Arriveranno fra un paio di ore."
Ha una voce fredda e annoiata, e se non stessi così male la prenderei a pugni.
Gioca un po' con la penna, creando un fastidioso rumore che aumenta il mal di testa.
"Grazie" sussurro prima di girarmi di nuovo verso Louis.
Gli prendo una mano fredda fra la mia, e appoggio la testa sul letto.
Piccoli singhiozzi mi scuotono, le lacrime scendono incessanti sulle guance, e sono stanca di stare così male.
Ho un nodo alla gola che fa quasi male, non riesco a mangiare, lo stomaco chiuso non aiuta il tutto.
"Harry? Zayn?" li chiamo "Facciamogli compagnia, parliamogli"
Si avvicinano piano, quasi come se ci fosse una bolla fra il letto e loro che impedisce loro di arrivare a toccarlo.
Dopo un paio di secondi Harry si decide a muoversi, e appoggia una mano tremante sulla gamba di mio fratello, muovendola su e giù, cercando di trovare un po' di pace.
Stiamo in quella stanza per circa un'ora e mezza, e dopo i primi minuti, abbiamo iniziato a parlargli.
Ogni tanto ridevamo a battute orribili fatte da Louis in passato, rianimando vecchi ricordi che dovrebbero essere chiusi lontano da me.
Parliamo, parliamo e parliamo.
E io spero dentro me stessa, che Louis si risvegli, che possa vedere di nuovo quei suoi bellissimi occhi azzuro chielo.
Prego di sentire ancora una volta la sua risata, che in fondo è anche la mia.

My Summer Love 2 [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora