Cinnamon Girl|T.C

XXVIII

Adore you-Harry Styles

Timothée's POV:

Voglio portarla lontano da tutti, deve stare lontana un po' da tutto e per me vale lo stesso.

"sei impazzito! ci impegneremo come minimo tre ore per andarci."

"torneremo molto tardi ma tanto non c'è nessuno ad aspettarci. E poi passeremo del tempo insieme, pago io."dico sperando di convincerla.

"non serve e comunque è ok, andiamo."

Corriamo a prendere il treno e arriviamo giusti in tempo per non perderlo.

"appena scendiamo chiamo mio padre. Dopodiché spegneremo entrambi i nostri cellulari."

Lei mi sorride, mi incoraggia a parlargli e mi assicura che starà spiaccicata su di me per sentire la chiamata.

Il tempo del viaggio passa abbastanza lentamente, Cath legge un libro e ascolta la musica mentre io la guardo e mi metto a pensare a dove potremmo andare, sono già stato a Milano due volte.

"tu ci sei mai andata prima d'ora?"le domando.

"no tu?"

"sì due volte."

"beh spero per te che sia bella come tutti dicono."mi minaccia lei.

"oppure?"

Sono proprio curioso.

"o io non ti bacerò mai."inventa lei al momento.

Sì certo.

"beh ci sono un sacco di ragazze che sarebbero disposte a farlo subito...peccato che io adesso voglia solo te."mormoro spingendola sempre di più verso lo schienale del suo sedile.

Lei deglutisce distogliendo lo sguardo e appena mi sposto sospira.

Nel frattempo la ragazza vicino a lei ci sta guardando come se fossi dei deficienti.

Continuiamo a farci gli affari nostri fino a che non ci viene comunicato che siamo arrivati a destinazione.

"ricordati di fare la tua chiamata."urla Catherine in mezzo alla confusione che c'è in stazione.

Usciamo e io chiamo mio padre ma non mi risponde.

Siamo seri?

Ti sta chiamando Pauline!"esclama la mora vicino a me.

*Chiamata con pauline*

Nostro padre arriverà stasera, starà in hotel, c'è anche il resto della famiglia.

Perché?

Sanno del matrimonio e che tu non sai dove andare. Adesso mi puoi dire dove trovi?

Sono con Catherine, tornerò stasera.

Devo preoccuparmi?

No, l'unico che deve farlo è papà perché non intendo fare il figlioletto perfetto dopo quello che ha fatto.

*fine chiamata*

Metto giù e noto lo sguardo scioccato della ragazza accanto a me.

"vieni con me."sussurro.

Corriamo per un po' senza meta, sta piovendo e siamo fradici.

Entriamo in un negozio e ci compriamo dei vestiti asciutti e degli ombrelli, secondo Cath se staremo tutto il giorno così poi ci prenderemo il raffreddore.

Io compro dei jeans neri e un maglione verde mentre lei prende un vestito lungo pieno di fiori viola con una giacca dello stesso colore ma più scuro.

"cerchiamo un posto dove mangiare?"chiedo.

Lei annuisce e sorride.

Ci fermiamo in un ristorante carino, ci sediamo in un angolino, dove c'è il termosifone così possiamo scaldarci un po'.

Noto che Cath sta tremando perciò la abbraccio e lei ricambia.

"sono felice di essere qui con te."mormoro baciandole una guancia.

Lei diventa tutta rossa come sempre e arriva il cameriere che ci interrompe.

"avete già deciso cosa ordinare?"chiede squadrando Catherine, povero sfigato.

Intanto avrà quasi trent'anni e poi sembra un coglione.

"sorry what?"chiedo facendo finta di non capire.

Adesso riderò, pare uno che non ne sa niente di inglese e infatti è così.

Prendiamo entrambi un piatto di pasta al pomodoro e una cotoletta con delle patatine di contorno.

"mio dio era proprio negato!"esclama Cath.

"già."

"Sono già le sei."urla la mia compagna di viaggio mentre camminiamo e facciamo foto.

"vieni, ti porto in un posto."

Lei mi segue e la porto in un museo di fotografie dell'età novecentesca.

Pago i biglietti ed entriamo.

"sembra un posto bellissimo."dopo aver visto il primo piano.

"lo è."

Mi guarda con i suoi occhi scuri quanto profondi e inciampa sulle scale.

Le rido in faccia e la aiuto a rialzarsi.

Usciamo e le domando se le è piaciuta la giornata.

"certo, è stato tutto fantastico."

Lei fissa il paesaggio e io fisso lei.

La sorprendo facendola voltare verso di me.

spazio autrice:

👀 heheheh

-giuls