How to disappear- Lana del Rey
Suona la campanella.
"Vado a comprare un panino, coprimi."mormora la mia migliore amica.
Alzo gli occhi al cielo e vedo che il ragazzo nuovo mi sta fissando.
Abbasso lo sguardo e divento tutta rossa.
Che odio, è una cosa che non posso controllare quindi mi rende nervosa.
Le ultime due ore di francese passano più lentamente di tutti i miei diciotto anni.
"sono stanchissima non ce la faccio più."sussurro.
"Sono messa come te."
Ci battiamo il cinque mentre la prof ci guarda interrogatoria.
Del genere: "ma che cazzo state facendo?"
Mi avvio verso l'uscita quando sento qualcuno toccarmi la spalla.
Io mi giro abbastanza confusa e copro che è Timothée.
Cosa dico?
Perché mi fissa ma non dice niente.
"ehm h-hey."dico visto che lui non parla.
Arriviamo al punto.
Perché mi ha fermata?
"ciao..."
Lo vedo esitare e sorrido.
Hahaha non ho ancora capito cosa vuole.
"mi chiamo Catherine."dico gentilmente.
"volevo chiederti scusa per come si è comportata la biondina nei tuoi confronti."
Eh?
Ah Mariana.
Ha una voce carina, bisogna ammetterlo.
Solo carina?
"non preoccuparti è sempre così."rispondo.
"ci vediamo domani Catherine."detto questo sparisce.
"Sì, ciao."mormoro tra me e me.
Ehm ok.
A casa mangio delle lasagne con le zucchine e faccio i compiti di filosofia.
Mia madre ha scritto che arriverà a casa alle sei di sera, spero solo sia la verità.
Mi metto ad ascoltare more, una delle mie canzoni preferite dei 5sos e nel frattempo leggo un libro e commento i personaggi.
Certo che potevano farli un pelino più simpatici sti tipi.
No, antipatici come le merde.
Mia madre apre la porta d'ingresso alle sette, lo sapevo che non sarebbe arrivata in orario.
Oramai ho perso le speranze, aspettare è del tutto inutile.
"che ne dici, ordiniamo una pizza stasera?"chiede.
"sì, va bene."
Ormai è da una settimana che mangiamo pizza.
È tutto inutile, non vuole darmi i soldi per fare la spesa o il consenso di cucinare.
"ordina tu, tieni i soldi; io vado in camera a parlare con Anna."
Alzo gli occhi al cielo.
"che pizza vuoi?devo prenderla anche per papà?"domando urlando dato che non riesce a stare con me nemmeno cinque minuti.
"io prendo una quattro stagioni e non lo so, chiamalo."
*chiamata con father*
ciao, mangi a casa stasera?
No, ho una cena di lavoro.
Ok.
Ciao tesoro, devo andare.
Ciao.
*fine chiamata*
"papà non c'è."grido senza sapere se mi ha sentita.
Chiamo la pizzeria e dicono che arriveranno tra venti minuti.
Preparo la tavola e guardo un po' di Tik Tok per passare il tempo.
(in questa ff Timothino non è famoso.)
Racconto un po' della mia giornata alla signora seduta accanto a me ma capisco che non le interessa proprio per niente.
"io vado in camera."dico scocciata.
Lei nemmeno mi risponde e continua a guardare il telefono.
Vado quasi subito a dormire dopo aver girato un po' su Pinterest anche se prendo sonno dopo ore.
La mattina seguente mi alzo e metto dei leggings con una felpa rossa.
Ho tipo cinque felpe rosse nell'armadio:)
Saluto i miei genitori ed esco esasperata e stanca di vivere in una casa dove sono poco considerata.
Faccio colazione con un croissant e un cappuccino nel bar vicino casa e sorrido fiera di me.
In lontananza vedo Timothée, è con un altro ragazzo.
Ieri non era qui, ne sono certa.
Sto distante da lui, sembra un po' strano e snob.
Forse lui pensa lo stesso di me.
Chissà come vede la mia persona? Nemmeno mi conosce.
Non ne sono sicura di cosa pensare perché non lo conosco nemmeno io.
Il bus arriva dopo venti minuti.
Mi siedo e chiudo gli occhi.
Dopo tre secondi li apro, mi da fastidio non poter vedere se gli altri mi stanno fissando.
Scendo dopo mezz'ora ed entro in classe anche se nel giardino vedo gente che conosco ignoro tutti, oggi non è giornata.
Cerco con lo sguardo la mia migliore amica, peccato che mi arriva un suo messaggio dove dice che ha la febbre anche lei, l'inverno fa brutti scherzi.
La stagione della malattia ma anche della pazzia.
Oggi sono morte molte persone in un attentato a Parigi, mi dispiace molto.
Ascolto la lezione e mi faccio gli affari miei.
Dopo le prime tre ore, a ricreazione sto nell'aula.
Sono stanca.
Dopo pochi secondi vedo entrare il bidello rompi spugna che gracchia.
"uscite ragazzi."
Quanto odio il genere umano.
spazio autrice:
hello.
da me hanno chiuso le scuole, sono felice e triste, più felice.
non per lo studio ma per non vedere le persone.
(aiuto lo avevo scritto a inizio quarantena:)
-giuls

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Cinnamon Girl|T.C
Hayran KurguCatherine vive una vita abbastanza noiosa con pochi problemi finché non arriva Timothée nella sua città, lui la fa sentire confusa, la bellezza di quel ragazzo la attrae. cosa succederà? fantasmi del passato torneranno nella sua vita e incontrerà ge...