Yan e Xerxes si gettarono tra i cespugli più vicini per nascondersi. James indietreggiò, accucciato come nell'intenzione ad attaccare. Nathan invece corse da Skye e l'afferrò per portarla via.
Lei però si volse a guardarlo con uno dei suoi sorrisi teneri, prima di posare il palmo della mano sulla sua guancia.
A quel tocco, il ragazzo rilassò le spalle. La sua mano era callosa, ma trasmetteva un calore dolcissimo mentre gli accarezzava il viso col pollice.
I loro capelli vennero sferzati dal vento e udirono un rimbombo in cielo, mentre un'ombra si stagliava sui loro corpi.
Nel sollevare la testa, Nathan vide un mostro dalle squame chiare come il cielo limpido, i fasci muscolari delle ali si contraevano possenti nello sforzo di rimanere per aria. Le scure piante delle zampe si facevano man mano più grosse mentre la creatura calava.
Skye trasse indietro Nathan proprio mentre un lungo artiglio bianco si posava vicino al suo piede, conficcandosi nella sabbia morbida.
Bloccato dal gridare, la voce incastrata in gola a impedirgli il respiro, tutto ciò che il ragazzo riusciva a fare era tenere la testa inclinata per ammirare la creatura magica: il drago era alto la metà degli alberi della radura, con il collo lungo e sinuoso; piccole piume, pure e cotonate come le nuvole, ornavano le ali e le orecchie, mentre le squame del sottopancia erano screziate d'argento.
Girò lentamente la testa triangolare e posò lo sguardo affilato su di loro. Gli occhi brillavano di grigio-azzurro, una tonalità di colore richiamate una tempesta in avvicinamento.
Nel vederlo accucciarsi, Nathan indietreggiò con tanta foga che inciampò e finì gambe all'aria.
«S-S-Skye!» riuscì a gridare, tentando di allungare il braccio per afferrarla.
Lei però lo ignorò. Appariva molto tranquilla sotto lo sguardo del drago azzurro.
Attese che quello avvicinasse il capo, così tese la mano per sfiorargli il naso.
Nathan ascoltò stupefatto il mugolio della gigantesca creatura: era come ascoltare un enorme gatto squamoso produrre fusa.
Skye ridacchiò. «Non hai mai incontrato un drago prima di oggi, Nathan?»
«Ma-ma-ma-ma-mai...»
Il grosso animale lo guardò e mugugnò qualcosa, così Skye gli rispose: «Lui si chiama Nathan Seller. È un "bestia", come me».
Nathan sentì gelare il sangue quando il drago si spostò per piegarsi di fronte a lui. Rimase inchiodato dal suo sguardo, e appena la creatura alata sporse il muso fu sicuro che il cuore gli sarebbe scoppiato.
James si mosse cauto per inginocchiarsi al suo fianco, mentre Skye faceva un cenno al drago. «Non temere.»
«Lui non deve temere?» pigolò Nathan a bassa voce. «Sono io quello terrorizzato...»
Il muso del drago li raggiunse, investendoli col suo alito pesante. Tirò su col naso nell'annusarli, e quando fece scattare fuori la lingua per assaggiare l'aria, Nathan lanciò uno squittio.
La creatura si sporse ulteriormente per toccarlo. Le sue squame erano molto dure, ruvide, gli grattavano contro provocandogli pizzicotti.
«Ti ha accettato come amico.»
Skye afferrò la mano di Nathan e la sollevò per avvicinarla al muso del drago.
Il giovane si fece coraggio e osò poggiare il palmo su una delle guance azzurre. Il drago chiuse gli occhi, mugolando come poco prima, infine si scostò lentamente strizzando le palpebre, tra curiosità e inquisizione.
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I Flagelli: Libertà
FantasyPrimo libro della saga "I Flagelli" Volume 1: "I Flagelli: Libertà" ~Lui, Nathan Seller, era un "bestia". Il tester avrebbe avvertito i soldati affinché lo trovassero. Sarebbe stato spedito sull'Isola della Purga, dove sarebbe morto. Nathan non avev...