Il male dell'Accidia

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Skye tolse la garza e sfiorò il sopracciglio destro di Nathan, poi fece una piccola smorfia prima di lisciare il ciuffo ricadente lungo il viso, nel tentativo di sistemarlo un poco sopra l'occhio; purtroppo i capelli scivolavano sulla guancia per tornare al loro posto.

«Dunque?» domandò il ragazzo.

«Sono rimaste le cicatrici. Il ciuffo ne copre una parte, ma per il resto sono scoperte. Passano sul sopracciglio. Le senti?»

Nathan corrugò la fronte e la distese diverse volte, percependo i graffi cicatrizzati provocati dalla poiana. «Sì, le sento... È brutto a vedersi?»

«Oh no! Povero Nathan!» esordì James in tono drammatico. «Come farà con quel graffio sulla fronte? Oh, perché? Perché così giovane e col volto offeso? Perché? Ti fa male?» allungò la mano, piazzandogli proprio di fronte agli occhi una cicatrice dell'avambraccio. Poi sollevò l'altra per toccargli i graffi, ma solo per mettere in mostra quelli che lui stesso riportava sulle dita. «Un bel viso come il tuo! Rovinato!» Gli strizzò le guance. «Skye, baciagli la ferita con le tue labbra sfregiate.»

Nathan lo spostò. «Va bene, ho capito, niente lamentele sulle cicatrici! Argomento dolente.»

Le loro risate vennero interrotte da uno strano rumore proveniente dai livelli più alti del monte Dyna. Era tanto forte perché lo sentissero fino a dove si trovavano, ma non abbastanza da far tremare gli alberi.

Si alzarono e seguirono il suono fino a una zona appena scoperta dalla vegetazione, e rimasero a bocca spalancata: in cima a una rupe si trovava una gigantesca sagoma maschile, i cui capelli e barba lunghi risplendevano sotto la luce della luna. Aveva indosso soltanto un indumento di pelliccia, a coprirgli le parti intime.

«Per tutti gli dèi del cielo!» esalò Nathan, estasiato. «Quello è un gigante!»

Yan sorrise. «Quello è Dyna, il Guardiano che dà il nome a questo monte. Riuscirlo a vedere è assai raro!»

«È enorme!» esclamò Skye. «È più grande di un drago anziano!»

«Fortuna che non è pericoloso.»

Nathan deglutì. «N-non lo è?»

Yan scosse la testa. «È uno dei quattro Guardiani d'Ilashwia, la magia che la difende scaturisce da lui e dai suoi tre compari. Il loro compito è tenere alla larga le creature maligne che si spingono sull'isola, o liberarsi di coloro che ne attentano la pace dall'interno.»

"Noi non siamo creature maligne?" Nathan rabbrividì, occultandosi sempre più tra i cespugli.

James invece strizzò gli occhi come una talpa. «Mah! Io non vedo granché! Com'è fatto? Ehi, mica dovrà essere il nostro vicino di casa, vero?»

Xerxes scoppiò a ridere. «Il Red Lion ha paura dei giganti?»

«Che cosa?! Assolutamente no!»

«Fa' piano...» mugolò Nathan.

«Volete scherzare?!» lo ignorò James, anzi infervorandosi di fronte alle occhiate canzonatorie degli altri, che vide benissimo. «Non ho affatto paura di quel gigante! Non ne ho mai affrontato uno, ecco tutto. Ho molta più esperienza contro i draghi. Ma questo non significa che non sia in grado di abbattere un tizio così alto, sia chiaro!» si affrettò a dire. «Per vincere contro un maschio, di qualsiasi razza si tratti, basta un colpo nelle palle. Voi tre lo sapete bene quanto me, ma posso rinfrescarvi la memoria. Chi vuole iniziare?»

Nathan, Xerxes e Yan scapparono prima che James potesse acciuffarli, lasciando Skye a sbellicarsi dalle risate.

                                     *

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