Il giorno successivo entrarono nel già citato boschetto di camougrape. Le cortecce e le chiome degli alberi presentavano tantissimi colori differenti, così come i grappoli dei frutti, somiglianti all'uva.
Appena Yan morsicò un chicco blu, tutta la sua pelle assunse quel colore, persino l'iride degli occhi.
Gli altri vollero subito provare, così per il resto della mattinata si divertirono a cambiare colore e a mischiarne di differenti. Alla fine fu Skye a raggruppare sul corpo tutte le sfumature più vivaci, così da somigliare a un arcobaleno vivente, e venne dunque declamata come la vincitrice indiscussa – salvo da parte di James, ovviamente.
Nathan stava ancora ridendo a crepapelle quando Xerxes propose di raccogliere un po' di grappoli, così da poterli sfruttare in futuro per mimetizzarsi.
A mezzogiorno giunsero al limitare del bosco colorato, ma scoprirono che oltre vi era solo un'ampia prateria priva di protezioni.
Dopo una breve discussione, convennero che fosse meglio attraversarla durante la notte, con le tenebre a celare la loro presenza.
Si fermarono dunque a riposare nel pomeriggio, e al calar del sole, dopo aver mangiato chicchi neri di camougrape e averne acquisito il colore, si misero in marcia. La camminata durò finché non rimasero poche stelle in cielo, quando raggiunsero una foresta sul fianco di una collina rocciosa.
A Nathan toccò l'ultimo turno di guardia, a mattina inoltrata.
Camminò intorno all'accampamento e osò allontanarsi un poco per affacciarsi fuori dagli alberi, da cui non scorse alcuna ronda di soldati. Sperò solo che nessuno degli uccelli che si libravano in cielo fosse un qualche mago trasformato.
Rientrò per visitare la zona rocciosa, e si arrampicò per diletto fino a raggiungere un punto abbastanza elevato da riuscire a guardare al di là della collina.
Fu così che scorse un branco di animali in corsa marciare lungo la prateria distante: cavalli selvatici.
Nathan rimase immobile ad ammirarli svoltare verso la collina, avvicinandosi solo per fermarsi a brucare.
Avrebbe tanto desiderato poterli osservare meglio: era abituato ai ronzini dei fattori, spesso piuttosto grassi e coi peli troppo lunghi sopra gli zoccoli. Cassius era stato tenuto bene, ma non aveva mai raggiunto un livello di muscolatura tale a quello degli stalloni che Nathan aveva visto nelle scuderie dei cavalieri, corsieri dallo sguardo brillante di coraggio.
Era però curioso di entrare in contatto con cavalli non addomesticati per poter carpire le differenze, soprattutto per controllare se il loro pelo fosse altrettanto lucido.
Già da lontano quelle creature gli apparivano tanto possenti.
Così gli sorse un'idea da non poter scartare e calò attento dalle rocce per tornare in fretta all'accampamento, dove gli altri ancora dormivano.
Yan dormiva apparentemente tranquillo, sebbene con le sopracciglie aggrottate. Skye teneva la testa vicino a lui, ogni tanto allungava il collo per passare la fronte sui suoi capelli, come se la sua presenza la facesse sentire meglio. Anche James stava stretto a loro, nonostante capitasse che li colpisse scuotendo il braccio.
Xerxes se ne stava invece abbracciato alla sacca dei vestiti, come se fosse la sua enorme bambola di pezza.
«Xerxes.» Nathan si accucciò per scuoterlo. «Xer, svegliati, devo parlarti di una cosa.»
Lui spalancò gli occhi, allarmato. «Nemici?»
«No, niente di grave, tranquillo.»
Il principe sbatté piano le palpebre e, mezzo addormentato, girò lo sguardo su di lui. Sembrava stesse ponderando di strozzarlo. «Allora perché hai interrotto il mio sonno? Lasciami dormire.»
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I Flagelli: Libertà
FantasiPrimo libro della saga "I Flagelli" Volume 1: "I Flagelli: Libertà" ~Lui, Nathan Seller, era un "bestia". Il tester avrebbe avvertito i soldati affinché lo trovassero. Sarebbe stato spedito sull'Isola della Purga, dove sarebbe morto. Nathan non avev...