capitolo 25

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"Una leggenda Giapponese narra, che ognuno di noi, fin dalla nascita, abbiamo un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra, che ci lega alla propria anima gemella. Il filo è indistruttibile e le due persone sono prima o poi destinate a incontrarsi"

"Sveeeegliiiiaaaaaaaaa".
Al posto della mia sveglia assordante, ho mia nonna che urla come una dannata spalancando la porta della mia camera.
"Nonna! Basta!" Dico mettendomi il cuscino sulla testa.
"Svegliati bellezza! Sono già tutti a fare colazione manchi solo tuuu!".
Sono la dormigliona della casa e ne vado fiera!
Adoro dormire, dormirei 23h su 24.
Purtroppo c'è scuola...
Ma visto che è estate posso concedermi di dormire almeno 12 ore!
Mi alzo mezza addormentata dal letto, mi vesto e mi pettino.
Ad aspettarmi al piano di sotto sono dei pancakes con la nutella e lo sciroppo d'acero della nonna.
Mi precipito a tavola, mi prendo 5 pancakes e mi verso del succo d'arancia.
Prendo una grande forchettata e AMMMM!
Me lo mangio in un sol boccone.
"Ti piacciano?" Mi chiede la nonna.
"Nonna fono buoniffimi" dico con la bocca piena.
"Non ingozzarti!" Mi richiama mia madre.

Dopo aver fatto una saziante colazione ci prepariamo per andare in spiaggia.
"Chloeee hai visto il mio cappellinoooo?" Mi urla mia sorella dalla sua stanza.
"Noooo!" Urlo a mia volta.
Dopo circa tre quarti d'ora siamo pronti!
Andiamo in spiaggia, prepariamo le sdraio, leghiamo i gommoni e ci togliamo il copri costume.
Io mi tuffo in acqua, mentre il resto della mia famiglia prende il sole sulle sdraio.
Nuoto con gli occhi chiusi (visto che non ho gli occhialini) tenendo le mani in avanti cercando di non andare a sbattere contro gli scogli.
Ad un certo tocco qualcosa...non sembrano scogli.
Mi alzo e davanti a me trovo un ragazzo sui 19 anni, alto, muscoloso, capelli biondi e occhi azzurri.
"Hei!" Mi saluta.
"Ciao" dico imbarazzata.
"Come ti chiami?" Mi chiede.
"C-chloe" balbetto.
PERCHÈ BALBETTO!?
"Che bel nome, io sono Alex".
Lo guardo con le guance rosse.
"Ti va di fare una nuotata?" Chiede.
"Em...si certo".
Nuotiamo per circa un'ora, anzi non nuotiamo camminiamo e basta.
Parliamo del più del meno, parliamo di quando dovrò andare al collage e parliamo del suo lavoro come cuoco al ristorante qui vicino.
Si fanno le cinque del pomeriggio e devo andare a casa.
"Ciao Alex, grazie mi sono divertita oggi" lo saluto strizzando i miei lunghi capelli castani.
"Oh em..di nulla".
Sono quasi fuori dall'acqua quando mi viene da parte.
"Sta sera...ti va di venire al mio ristorante? Ovviamente non lavoro volevo passare ancora un po di tempo con te..."
Lo guardo imbarazzata.
Vuole passare altro tempo con me?
"Oh em...ok va bene. Alle sette?".
"Si fantastico, è perfetto!" Dice sorridendo.

Arrivata a casa mi preparo.
Indosso un semplice vestitino di pizzo fino alle ginocchia, un tacco a 12 e i capelli me li lascio sciolti.
Esco di casa, salutando tutti.
Arrivata davanti al ristorante, arriva Alex, con una camicia bianca e dei jeans che gli arrivano fino alle ginocchia.
I capelli sono abbastanza spettinati.
"Hei" mi saluta dandomi un bacio sulla guancia.
"Ciao" gli rispondo sorridendogli.
Entriamo nel ristorante.
Come prima postata c'è del risotto con dei pesciolini fritti.
Al secondo piatto ci portano un filetto di merluzzo con delle patate al forno.
Come dolce un gelato al lampone.
Tutto squisito.
Visto che abbiamo finito di mangiare presto, facciamo una passeggiata alla riva del mare.
"Che bello il mare al tramonto" dico ammirando il paesaggio.
"Hai ragione che spettacolo".
Mi viene in mente...
Quando ero in Italia e la battuta che ha fatto Cool.

Flash Back

"Che spettacolo".
"Si il cielo" dissi ammirando il bellissimo tramonto.
"Non intendevo il cielo" mi girai per guardare Cool.
"Intendevo te".

Fine Flash Back

Dopo aver fatto la passeggiata Alex mi riaccompagna a casa.
"Grazie per la bella serata" gli sorrido.
"Grazie a te".
Mi blocco, come se dovessi aspettarmi qualcosa.
Sto per aprire la portiera quando Alex mi prende per il polso e mi porta vicino al suo viso.
I nostri nasi si toccano e ci sono solo 2 millimitri che separano le nostre labbra.
Alex non perde tempo e mi bacia.
Non posso lasciarlo andare, dopo mesi mi sento di nuovo amata e mi è mancato sentirmi così.
Continuiamo a darci dei dolci baci, fino a quando lui mi chiede accesso con la lingua.
Mi stacco, è troppo presto.
"S-scusa" balbetto con le guance che mi stanno andando a fuoco.
"Oddio scusa" anche lui, come me è rosso come un pomodoro, si mette le mani nei capelli per l'imbarazzo.
"No hei tranquillo. Mi è piaciuto ma...è troppo presto" gli dico.
Lui annuisce.
"Ci vediamo domani?" Mi chiede.
"Certo!".
Scendo dalla macchina ed entro in casa.

Il mio prof di nuoto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora