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Kj se n'è ormai andato da qualche minuto dopo aver finito la cena con la mia famiglia, in cui ovviamente abbiamo, o meglio hanno, continuato a parlare del futuro delle aziende, e di come Kj presto inizierà ad essere un vero e proprio membro di essa.

Al contrario di come mi aveva ordinato mio padre, ovvero di andare in camera a dormire, sono uscita dalla porta sul retro e mi sono seduta sul bordo dell'enorme piscina, lasciando che le mie gambe vengano rinfrescate dall'acqua fredda.

Solo le luci al di sotto della piscina illuminano il paesaggio, accompagnato dal rumore delle onde dell'oceano.

Se c'è una cosa positiva di vivere in questo posto è che posso passare tutto il giorno in costume, con i capelli bagnati, in barca e con il sottofondo delle onde che si infrangono sul perimetro della nostra isola.

Nel frattempo penso di aver fumato tre sigarette, e lo può testimoniare il portacenere di fianco a me stracolmo.

Sono intenta a prenderne un'altra, ma con mio grande dispiacere, non appena infilo le dita all'interno del pacchetto, scopro essere vuoto.

Sbuffo rumorosamente, infilandomi il pacchetto vuoto in tasca e nascondendo sotto un pezzo di stoffa il posacenere, nel caso qualcuno dovesse venire qua fuori.
Mio padre penso mi ucciderebbe se scoprisse che fumo, ma non posso farci niente a riguardo, perché sì, sono dipendente dal fumo, ormai da qualche anno. So che non è una cosa bella per una ragazza di soli 17 anni, ma è l'unico momento in cui sono completamente da sola, dove posso pensare alle mie cose e buttare fuori dal mio corpo tutto lo stress e l'ansia.

Muovo leggermente i piedi sotto l'acqua, che si sposta intorno a me, creando il suono che più adoro al mondo.

Volgo lo sguardo in alto: c'è la luna piena e si possono vedere benissimo un sacco di stelle, ma putroppo nemmeno questo mi rende felice... oggi è una di quelle giornate in cui vorrei semplicemente sparire.

"Tutto ok?"

Mi giro di scatto, spalancando gli occhi spaventata e ci metto qualche secondo per mettere a fuoco la figura in piedi di fianco a me.

"Cole? Cosa ci fai ancora qui?" Chiedo, cercando di calmare il mio respiro, anche se ormai penso lui abbia già notato che ero completamente in sovrappensiero.

"Stavo parlando con tuo padre nel suo ufficio. Ora stavo tornando a casa"

Noto che in una mano anche lui tiene una sigaretta appena accesa. Sono tentata dal chiedergliene una, ma realizzo che per oggi forse sarebbe meglio smettere.

"Tutto ok?" Ripete la domanda, essendosi accorto che l'avevo, non proprio involontariamente, ignorata.

"Ehm... sì, credo di sì" rispondo. Odio quando qualcuno mi chiede se sto bene. Tutti si aspettano che la risposta sia un semplice "si" seguito da un grande sorriso, nessuno è psicologicamente pronto a sentirsi dire "no, sto proprio di merda" e anche se succedesse cercare di spiegare come ci si sente lo fa diventare ancora di più una merda.
"Se vuoi finire la sigaretta qui, fai pure" gli dico, pensando che probabilmente era il suo piano iniziale, dato che lo trovo difficile farlo in barca mentre guidi verso casa.

Dopo qualche secondo di esitazione, si siede a terra di fianco a me, mantenendo le distanze, e incrociando le gambe sull'erba, aspirando un altro tiro di sigaretta, anche lui incantato dalla vista che abbiamo di fronte.
Nonostante io viva qua da quando sono nata, non penso mi abituerò mai a questo paesaggio, dove di notte la luna si specchia sull'orizzonte dell'oceano e penso lo stesso valga anche per Cole.

"Mi spiace per prima, non volevo far arrabbiare il tuo ragazzo" dice, voltandosi verso di me, ma nonostante ciò resto con lo sguardo fisso davanti a me, sorprendendomi delle sue parole, ma senza farlo vedere.

"Ehm... tranquillo, fa niente" gli dico, sospirando e ripensando a come Kj si fosse incazzato anche con me dopo... ma non è colpa di Cole.
"Meglio così piuttosto che tu ci abbia beccati proprio nel mentre" dico tutto di un fiato, alzando un sopracciglio, unendo le labbra in una linea sottile.

Noto che Cole di fianco a me si sia irrigidito, e con la coda dell'occhio vedo che apre la bocca per dire qualcosa ma non gli esce nessun suono da essa.

Mi volto a guardarlo, ancora sorpreso ed imbarazzato da ciò che ho detto.
"Rilassati, stavo scherzando" gli dico, non riuscendo a trattenere un sorriso.

Alle mie parole si schiarisce la gola, e si ricompone, facendo un altro lungo tiro alla sigaretta, mentre mi lancia anche lui un sorrisetto.

"Tutti sanno che aspetterò fino al matrimonio" dico, rivoltando lo sguardo all'oceano.

"Sì... non ti si addice molto questa affermazione" dice, facendosi scappare una risata.

Mi giro di nuovo per vedere il suo sguardo divertito.
"Mi stai dando della troia?" Chiedo, alzando un sopracciglio, con espressione arrabbiata.

Lui sbianca sul posto, spalancando gli occhi.
"Ehm... n-no, no, non intendevo quello, assolutamente. Solo che, cioè... sembri una ragazza abbastanza ribelle... non so perché io lo abbia detto, solo che..."

Mi metto a ridere nel vedere un ragazzo che sembrerebbe così sicuro di sé così impacciato ed imbarazzato per la seconda volta nell'arco di due minuti.

Smette di parlare quando vede che sto ridendo, guardandomi confuso.

"Stavo scherzando, di nuovo. Devi un po' lavorare sull'ironia" gli dico, mordendomi le labbra per evitare di ridergli ancora in faccia.
Ora potrebbe benissimo pensare io sia una pazza, ma in realtà è semplicemente il mio senso dell'umorismo, che putroppo in pochi capiscono, per questo ho smesso di fare battute ad alta voce, da quando Kj e mio padre si arrabbiavano perché pensavano io fossi seria.

Anche questa volta apre di nuovo la bocca per dire qualcosa, e nonostante ci fosse anche riuscito all'inizio, la nostra attenzione viene spostata all'interno della casa alle nostre spalle, dove noto mio padre aver accesso una luce e camminare per casa.

"Cazzo... devo andare" dico alzandomi di corsa ed iniziando a camminare di fretta senza nemmeno salutare Cole.

"Lili!" Mi richiama, senza alzare troppo la voce per non farsi beccare dai miei.

Mi volto verso di lui, e lo vedo con il mio portacenere in mano, aspettando io torni indietro per prenderlo.

Faccio una corsa verso di lui, prenendo l'oggetto in mano e buttando la cenere per terra, per poi nasconderlo sotto la maglia.
"Grazie, buonanotte" dico, non dandogli nemmeno il tempo di rispondere dato che inizio a correre velocemente verso la porta di casa, entrando lentamente ed infilandomi di nascosto sotto le coperte, felice che nessuno mi abbia visto.

Tiro fuori dalla maglia il posacenere e il pacchetto vuoto dalla tasca, e li nascondo nel doppio fondo del mio comodino, creato appositamente da me.

Sospiro, sistemandosi bene sotto le coperte, e girandomi su un lato, guardando fuori dalla finestra.

Involontariamente mi si forma un sorriso sul volto a ripensare alla conversazione con Cole, e nel vederlo così in difficoltà di fronte a me. E mi rendo conto che non mi capitava di sorridere così da ormai molto tempo...

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Spazio autrice
Uuuuu... so che in tanti aspettavate questo momento?
Come vi sembra il loro rapporto per ora? E perché secondo voi Lili era così felice dopo avergli parlato?

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