S/a: ricordatevi di VOTARE se il capitolo vi piace❤
Siamo sempre più vicini, e sento il suo respiro farsi pesante sul mio volto e le sue labbra sfiorano le mie.
Restiamo così qualche secondo in silenzio, probabilmente entrambi spaventati dalla reazione dell'altro, ma poi sono io a prendere coraggio, e mi avvicino a lui, eliminando definitivamente la distanza che c'era tra noi.
Le sue labbra sono morbide sulle mie e si incastrano perfettamente, come se fossero destinate a stare insieme.
Sento le sue mani spostarsi dai miei fianchi alla mia schiena, avvicinandomi ancora di più a sé, e prendo questo gesto come un segnale per poter approfondire quel bacio, che anche lui lo vuole tanto quanto me, e non ci vuole molto che le nostre lingue sono a contatto tra loro.
Avvolgo le braccia intorno al suo collo, accarezzando i suoi soffici capelli umidi, e così fa anche lui con una mano.
Stiamo a contatto qualche secondo ancora, e vorrei questo momento non finisse mai, perché stranamente non penso a niente, non penso a Kj, non penso alla mia famiglia, alle conseguenze... tutto quello a cui penso è lui, io e lui.
È lui quello ad allontanare la testa per staccarsi leggermente da me, restando sempre con gli occhi chiusi, continuando ad accarezzarmi il lato del collo con le sue dita, entrambi prendendo fiato e deglutendo a fatica.
"Forse è meglio tornare a casa" sussurra sulle mie labbra, appoggiando la fronte alla mia, e odio ammetterlo ma ho una voglia matta di ribaciarlo, di risentire il suo respiro su di me, il suo profumo e il suo sapore sulle mie labbra. Ma forse per lui non è lo stesso...
Annusico, sbattendo le ciglia per cercare di tornare in me. Non può succedere, non posso provare qualcosa per lui, non posso.
Mi stacco da lui, iniziando a nuotare verso la barca, sentendo che mi sta seguendo e grazie alla scaletta ritorniamo sopra la barca.
Cole si toglie di dosso la maglia fradicia e tira su l'ancora, rimettendo in moto la barca.
E ancora una volta tra noi si crea un silenzio, questa volta un silenzio straziante per me.
Ho paura di aver rovinato tutto...
***
Dopo un lungo e silenzioso viaggio, torniamo finalmente a casa, ma non appena varchiamo la soglia dell'ingresso capisco che sia successo qualcosa."Si può sapere dove eravate finiti?!" Chiede mio padre, che non appena ha sentito la porta chiudersi ci ha raggiunti nella stanza.
"E-eravamo in barca" balbetto spaventata nel vederlo così arrabbiato.
"E come mai non rispondevate al telefono?" Questa volta si rivolge verso Cole, che nel frattempo ha tirato fuori dalla sua tasca il cellulare che a quanto pare non si accende più.
"Mi scusi, penso si sia scaricato" risponde Cole, con una faccia tra il dispiaciuto e il preoccupato.
"Il mio era in silenzioso..." rispondo, abbassando la testa.
Cazzo, eravamo troppo impegnati a pensare a quello che fosse successo per accorgerci che forse mio padre ci stava cercando... è tutta colpa mia.
"Ti avevo chiesto di avere sempre il telefono accesso e raggiungibile! Era una regola!" Urla mio padre in faccia a Cole.
"Papà è colpa mia..."
"No Lili" mi interrompe Cole, voltandosi per qualche secondo verso di me. "Ha ragione, ho sbagliato, mi scusi, non succederà mai più"
Mio padre sospira, scuotendo la testa deluso.
"Lo spero bene che non succeda più. Perché al prossimo errore o alla prossima cazzata, sei licenziato, hai capito?""Si signore" risponde Cole con tono calmo.
Mi sento troppo in colpa, mio padre sta sgridando solo lui, quando invece alla mia età dovrei rispondere alle mie azioni, ma lui le fa ricadere tutte su qualcun altro.
"Stanotte puoi anche tornare a casa tua a dormire, vai a prendere le tue cose" gli ordina mio padre, prima di girarsi e rifugiarsi all'interno del suo ufficio.
Restiamo in mezzo alla stanza, in silenzio, da soli.
Vorrei dirgli qualcosa, ma le parole che mi uscirebbero non sarebbero abbastanza per fargli capire che davvero mi dispiace. Si vede che lui si impegna, anche se so che è un lavoro difficile e che lui stesso ne abbia passate tante nella vita, si vede che ci tiene a fare bene le cose, e ci tiene a questo lavoro.Saliamo le scale, io diretta nella mia camera e lui nella sua per prendere le sue cose, come gli aveva detto mio padre.
Ma mentre apro la porta, mi blocco, girandomi verso di lui, e anche lui ha fatto lo stesso come me.
"Mi dispiace" diciamo in coro, entrambi sorpresi del fatto che l'abbia detto anche l'altro.
"No davvero, mi dispiace, parlerò a mio padre e gli dirò che non è stata..."
"Tranquilla Lili" mi interrompe nuovamente, con tono profondo
"Ha ragione tuo padre, è il mio lavoro e ho sbagliato, non serve che ti prendi le colpe"Annuisco, ma continuando a sentirmi in colpa... ecco perché non faccio mai entrare nessuno nella mia vita, perché in qualche modo finisco sempre per mettere le persone nei miei casini, e nessuno se lo merita...
"E..." inizia a dire, leccandosi le labbra nervoso, e putroppo so già dove vuole andare a parare.
"Riguardo alla cosa che è successa... in barca... meglio che non accada più" dice, distogliendo lo sguardo dal mio, e io sento un vuoto al petto, come se mi stessero dando decine di coltellate.
"Ci tengo a questo lavoro, è tutto quello che ho per andare avanti e per vivere... non posso permettermi di fare altri errori"Sento l'aria che quasi mi manca, sento le lacrime agli occhi, sento che vorrei semplicemente sparire in questo momento, ma subito mi ricompongo, non posso farmi vedere così... fragile.
"Si, lo so... non succederà più" gli dico con tono tranquillo, come se anche per me fosse la cosa giusta.
Alle mie parole si sorprende per qualche secondo, forse nel vedermi quasi indifferente alla questione, ma decide di non dire niente a riguardo.
"Ok, allora buonanotte" mi saluta, sorridendomi.
"Buonanotte" dico tutto d'un fiato, prima di girarmi velocemente ed entrare in camera mia, sbattendo la porta alle mie spalle.
Mi appoggio ad essa, riprendendo fiato non essendomi nemmeno accorta di essere in apnea, e chiudo gli occhi per cercare di tranquillizzarmi.
E senza volerlo, sento una lacrima scendere lungo il mio viso, e mi accascio a terra, appoggiando la testa sulle mie ginocchia, cercando di trattenere i singhiozzi per non farmi sentire.
Cosa c'è di sbagliato in me...?
************
Spazio autrice
Finalmente c'è stato il bacio, ma le cose non sono andate come previsto...
Secondo voi riusciranno a mantenere la parola che non accadrà mai più?
Ma non preoccupatevi, già dal prossimo capitolo vedremo un lato del carattere di Cole che ancora non abbiamo visto bene.... secondo voi quale?COMMENTATE E VOTATE ❤
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SPROUSEHART || salvami ancora
Fiksi Penggemar[COMPLETA] Lili Reinhart vive in un arcipelago a est dell'Australia e fa parte della famiglia più ricca e conosciuta di tutte le isole circostanti. Da sempre è una ragazza decisa, forte e determinata, ma viene spesso schiacciata e sovrastata dalla s...