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Afferra la mia mano, ed insieme entriamo nella mia cabina armadio, mentre sento le mie gambe tremare come delle foglie.

Mio padre qualche anno fa aveva creato questa specie di "nascondiglio" che consiste in realtà in un semplice buco nel muro dove ci stanno al massimo due persone spiaccicate, che si trova proprio dietro tutte le giacche invernali, così che questa porticina non venga notata da nessuno.

Entriamo all'interno, mentre Cole chiude con un po' di fatica la porta, lasciandoci nel totale buio di questo buco piccolissimo.

I nostri corpi sono a stretto contatto, e nonostante di solito stare vicino a lui mi aiuti a sentirmi meglio, questa volta sembra non funzionare subito.

Il mio respiro è irregolare e sento gli occhi diventare lucidi mentre Cole cerca di calmarmi.

"Ehi Lili" mi richiama a voce bassissima, così da non attirare l'attenzione se mai fossero vicini alla camera.
"Ascoltami Lili ti devi calmare, ok?" Cerca di dirmi, ma vedendo che non accenno minimamente a farlo, mi prende le mani, avvolgendole con le sue, e a questo tocco torno leggermente alla realtà.
"Non ti succederà niente, te lo prometto, ci sono io con te, hai capito?"

Mi limito ad annuire, in questo momento non penso che avrei la forza di far uscire qualche suono dalla mia gola, se non urla di terrore.

"Tutto quello che devi fare è mantenere la calma e stare lucida, qua dentro non ci scopriranno" cerca ancora di calmarmi.

Senza pensarci mi avvicino ancora di più a lui, stringendomi nel suo petto e prendendo tra le mani la sua maglia, cercando di rilassare tutti i miei muscoli, mentre sento le sue braccia avvolgere completamente il mio piccolo busto, accarezzando con una mano i miei capelli.

I secondi sembrano durare anni qua dentro, e il buio mi porta ancora di più a sforzare il mio udito: quello che si sente sono le urla spaventate delle domestiche e quelle invece minacciose di quelli che sembrano due uomini, che minacciano mio padre di aprire il suo ufficio.

Ogni tanto qualche sparo mi fa saltare sul posto e Cole mi stringe sempre più forte, aiutandomi a sentirmi almeno più protetta.

Sentiamo dei passi pesanti salire velocemente le scale ed avvicinarsi alla mia camera.

"Dov'è la ragazza?" Chiede uno dei due uomini a mio padre.

"Ve l'ho detto, non è in casa" risponde lui, e dal suo tono stanco posso capire che probabilmente lo abbiano colpito e fatto del male.

Da una piccola crepa sulla porta posso vedere quello che succede nella mia stanza: c'è mio padre a terra, un uomo mascherato con un passamontagna nero che punta sulla sua testa una pistola, mentre l'altro fruga tra le mie cose nella speranza di trovare chissà che cosa.

"Dicci dov'è!" Urla di nuovo lo stesso ragazzo di prima.

"Vi ho già detto che non lo so!"

"Dovrai fare bene attenzione che non la troviamo, perché se invece succede non immagini nemmeno cosa le faremo. Quel ragazzetto non riuscirà a fermarci" dice con tono di sfida l'altro, riferendosi chiaramente a Cole.

A quelle parole sento questa volta il petto di Cole alzarsi ed abbassarsi profondamente, come se quelle parole lo avessero fatto arrabbiare, tanto che ha iniziato a stringere la presa su di me, come se non volesse farmi andare via.

"Siete dei bastardi, finirete male prima che possiate anche solo pensare di toccare mia figlia o i miei soldi" afferma mio padre.

Ma non penso i due uomini siano stati molto contenti di queste parole, tanto che quello con la pistola puntata su di lui la afferra fermamente in mano, tirandogli un pugno proprio dritto in faccia, colpendo la sua pelle con il materiale duro e freddo della pistola.

Cole prontamente mi fa voltare lo sguardo dall'altra parte, in modo tale che i miei occhi non assistano ad una scena del genere.

"Staremo a vedere a riguardo" gli rispondono, tirandolo su per un braccio e portandolo fuori da camera mia.

Riesco a fare un sospiro di sollievo, anche se ovviamente so che sono ancora in casa, e c'è ancora il pericolo che possano trovarmi, ma per lo meno non li sento più a pochi passi da me.

Alzo lo sguardo verso Cole, che putroppo non posso vedere a causa del buio, ma dal suo respiro che mi sfiora il viso capisco essere molto vicino.

Sento le sue mani spostarsi dalla mia schiena al mio viso, che prende tra le mani e poi passa il pollice sulle mie labbra, quasi volesse capire come siano fatte, proprio come fanno le persone cieche.

Rimango incantata da questo gesto e odio ammetterlo, ma tutto quello che vorrei in questo momento sarebbe sentire le sue labbra sulle mie al posto delle sue dita. Voglio sentirmi al sicuro con lui.

Ma dopo poco lui sembra quasi riprendersi da uno stato di trance, come se si fosse appena svegliato da un sogno ad occhi aperti e senza pensarci avvicina le labbra alla mia fronte, baciandola delicatamente, facendo poi la stessa cosa anche sulla mia tempia quando volto lo sguardo verso destra, lasciandomi completamente andare sul suo petto e trovando pace nel sentire il suo battito sotto il mio orecchio.

Passa ancora qualche minuto, e solo quando ci siamo accertati che siano andati via, usciamo dal nostro nascondiglio, sbattendo velocemente le palpebre per abituarci di nuovo alla luce.

Scendiamo le scale, arrivando in soggiorno, dove vediamo mio padre disteso sul divano, mentre alcune domestiche gli portano del ghiaccio e gli curano le ferite.

Non dice niente, penso sapesse dove eravamo nascosti, e poi in questo momento non penso ci siano le parole per poter spiegare cosa sia successo.

"Vai in camera Lili" afferma mio padre con tono serio.

"Ma io..." cerco di dire, ma vengo subito zittita nuovamente da lui.

"Ho detto di andare in camera. Cole accompagnala e poi vieni nel mio ufficio"

"Si signore" risponde Cole, voltandosi verso di me per seguirmi su per le scale.

Decido di non obiettare e semplicemente salgo al piano di sopra, sentendo i passi di Cole dietro di me.

Una volta arrivata davanti alla porta mi giro verso Cole, che aspetterebbe soltanto io chiudessi la porta e stare buona in camera, ma senza pensarci prendo la sua mano.

"Cole..."

"Lili..." mi interrompe subito, scuotendo leggermente la testa
"Devo andare" sussurra.

Non so nemmeno come interpretare le sue parole: vuole andare perché gli dà fastidio il nostro contatto, oppure perché vuole sapere cosa ha da dirgli mio padre?

Per non creare ulteriori problemi come faccio sempre, lascio la sua mano guardandolo mentre abbassa lo sguardo per non guardarmi negli occhi e poi si allontana, scendendo le scale.

E improvvisamente mi sento... vuota.

**********
Spazio autrice
Cole sembra ancora molto confuso... secondo voi che cosa gli passa per la testa? Avrà capito i suoi sentimenti come ha fatto Lili oppure no?
E secondo voi sarà finita qua la storia con questi due uomini?

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SPROUSEHART || salvami ancora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora