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Vengo svegliata dal suono fastidioso della sveglia, che come al solito rimando per la decima volta.

Già sono una ragazza che odia le interazioni sociali, quindi l'inizio della scuola è una delle cose che odio di più: i falsi saluti per i corridoi, gli inviti alle feste che non vorrei fare, i progetti in gruppo che io non sono in grado di svolgere... l'unica cosa che mi rassicura è che questo sarà il mio ultimo anno, e poi finalmente dirò addio alla scuola.

Anche se in realtà ovviamente andrò all'università, come vuole mio padre, ma spero sarà un po' diverso... ho sempre odiato il liceo.

Mi alzo finalmente dal letto, guardando il mio riflesso allo specchio: sono in condizioni terribili, con i capelli arruffati che mi cadono sulle spalle e le occhiaie sotto gli occhi causate dalle ore in bianco che stanotte ho passato pensando all'arrivo di questo giorno.

Esco da camera mia, senza cambiarmi dal mio pigiama, che alla fine si tratta solo di una maglietta che mi arriva a metà coscia, e scendo le imponenti scale che mi portano in cucina, da cui sento già un buonissimo odore.
Julie, la nostra cuoca, mi conosce bene, sa che il mio piatto preferito sono i pancakes e le fragole, e ovviamente me lo avrà preparato per il primo giorno, sapendo quanto per me sia una giornata terribile.

Ma quando entro in cucina, al posto di vedere la signora che ogni mattina mi regala un sorriso enorme sul volto, vedo un ragazzo, girato verso i fornelli, e dalle spalle abbastanza larghe e i capelli scuri capisco essere Cole.

"Dov'è Julie?" Chiedo, attirando la sua attenzione, che si gira di scatto verso di me per la sorpresa e solo ora mi pento leggermente di non essermi almeno messa qualcosa addosso, ma poco mi importa.

"Ha avuto qualche problema stamattina con la sua barca" mi risponde, distogliendo finalmente gli occhi da me e tornando a darmi le spalle per riempire il piatto con il cibo.

Mi gratto assonnata la testa, andandomi a sedere su uno sgabello sotto l'isola enorme che occupa proprio il centro della cucina.

Lo guardo perplessa mentre mi taglia alcune fragole. Mi fa strano vedere lui al posto di Julie, non capisco nemmeno perché sia in cucina a quest'ora. Di solito dovrebbe sistemare le barche o il giardino...

"Ecco, tenga" mi dice, porgendomi il piatto colmo, e mi scappa una risata alle sue parole.

Mi guarda perplesso, sbiancando immediatamente, probabilmente non capendo cosa abbia fatto di sbagliato.
"Guarda che puoi darmi del tu" gli dico, sorridendogli e alzando un sopracciglio, divertita.

Lui scuote leggermente la testa, imbarazzato.
"Ehm... si, scusa" dice, facendo una risatina nervosa. Probabilmente è abituato con i miei genitori che ovviamente deve trattare con rispetto.

Inizio a mangiare la colazione, e mi sorprendo che sia pure buona. Non mi aspettavo sapesse cucinare...

"Ti accompagno io a scuola" dice, mentre lava nel lavandino i coltelli e le padelle che ha usato prima.

"Perché?" Chiedo, non accorgendomi che mi è uscito con tono acido, ma anche questa volta, non mi importa troppo. Possibile che questa mattina tutti stiano facendo qualcos'altro?

"Phil è andato all'isola centrale per comprare delle cose per tuo padre" mi informa.

Roteo gli occhi, sbuffando leggermente.
"Posso andare a scuola da sola, so usare la barca" dico, pensando che mio papà sia veramente esagerato a farmi accompagnare sempre da qualcuno. La maggior parte della mia vita l'ho vissuta in barca, so come funziona...

SPROUSEHART || salvami ancora Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora