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Ero tranquillamente seduta in classe, quando a un certo punto sento chiamare il mio nome all'altoparlante della scuola, giusto per non attirare ulteriori attenzioni su di me, dicendo di dover dirigermi urgentemente all'ufficio del preside.
Una volta arrivata nella stanza, sotto gli occhi dei miei compagni e di alcuni professori nei corridoi, trovo affiancato al preside la figura di Phil.
"Phil? Che succede?" Chiedo, spostando lo sguardo tra i due uomini.
"Tuo padre ha chiamato la scuola dicendo che tu debba tornare a casa, è urgente" spiega il mio preside, con cui ormai sono familiare, dato che lui e mio padre hanno lavorato ad alcuni progetti insieme per l'educazione e la scuola.
Annusico, seguendo Phil fino al molo al di fuori del giardino, e non perdo nemmeno fiato a cercare di chiedergli cosa sia successo, tanto so che mio padre l'avrà obbligato a non dirmi niente finché non fossi arrivata là.
Il viaggio sembra interminabile, e nel frattempo provo a pensare a cosa sia successo: avrà scoperto le mie sigarette? No, non mi avrebbe fatta uscire prima da scuola solo per questo, anche se non mi sorprenderebbe se avesse fatto il contrario... allora forse la mamma si è sentita male?
Non ne ho idea... l'unica cosa che so è che più ci penso più mi viene ansia, quindi aspetto finché non arriviamo di fronte al molo della mia casa.
Scendo velocemente dalla barca, lasciando che Phil la ormeggi per conto suo, e corro lungo la passerella di legno fino ad arrivare di fronte alla porta di casa, dove noto la porta di vetro completamente frantumata.
Apro la porta, ritrovandomi l'ingresso completamente sottosopra, con vasi rotti a terra, libri squarciati, tappeti spostati e mobili completamente aperti.
Ma che cazzo è successo? È entrato qualcuno in casa?
Cammino verso la cucina, non potendo evitare di camminare sopra qualche vetro, e sento in lontananza delle voci che parlano a bassa voce.
Arrivo davanti all'entrata della cucina, dove ci sono mia madre, mio padre e Cole, radunati attorno all'isola, tutti con espressioni notevolmente scosse e preoccupate.
"Cosa è successo?" Chiedo, attirando l'attenzione su di me, e mio padre corre verso di me, abbracciandomi.
Rimango qualche secondo immobile tra le sue braccia. È strano che faccia gesti del genere, sarà una decina di anni che non mi abbraccia.
"Per fortuna stai bene" dice, staccandosi da me, e rimango ancora dubbiosa, nel vedere il volto di mia madre in lacrime, ma soprattutto la presenza di Cole. Perché è qui a parlare con i miei genitori, mentre mia madre piange?
"Mamma, stai bene?" Mi avvicino a lei, oltrepassando mio padre, passandole una mano sulla spalla.
"Dobbiamo parlare" dice mio padre, sedendosi in uno sgabello di fronte a noi, mentre Cole resta in piedi di fianco a me, con le mani appoggiate al bancone.
"Sono entrate delle persone" inzia a spiegare, rispondendo finalmente ad una delle mie domande.
"Purtroppo c'era solo tua madre in casa, insieme a Julie, e sono state aggredite"Mi giro verso mia mamma, notando abbia dei segni sulla faccia e sulle braccia.
"Chi erano? E perché sono entrati? Cosa stavano cercando?" Chiedo a raffica, avendo ancora un sacco di dubbi.
"Non sappiamo chi siano stati, avevano i volti coperti per tutto il tempo, e hanno disattivato le camere di sicurezza prima di entrare"
Mia mamma singhiozza leggermente, e le accarezzo la schiena per cercare di tranquillizzarla, mentre beve un sorso d'acqua.
"Sono entrati perché stavano cercando soldi, e probabilmente anche dei progetti segreti"
"Progetti segreti?" Chiedo, in realtà non sorprendendomi poi così tanto che mio padre abbia tenuto qualcosa nascosto da me, probabilmente qualcosa di non poi così bello se qualcuno è addirittura entrato in casa nostra per rubarli.
"Sì, un progetto importante per l'isola centrale. A quanto pare alcune persone non sono state molto contente a riguardo"
"Beh, sarà stato sicuramente qualcuno che c'entra qualcosa o con i lavori oppure con il luogo del progetto. Andate a cercarli, no?" Dico, sorprenendomi che siano tutti qui tranquilli, mentre i rapinatori sono liberi là fuori.
"Non è così semplice Lili" risponde mia mamma con tono acido, e a quelle parole tolgo la mano dalla sua schiena, probabilmente nemmeno vuole che io la tocchi in questo momento... stavo solo cercando di aiutare.
"Hanno detto delle cose mentre erano qua"Mio padre mi guarda, mentre aspetto che qualcuno mi spieghi meglio la situazione.
È proprio lui ad aprire bocca.
"Hanno minacciato che torneranno e che se non facciamo niente per cambiare le cose e se non diamo loro dei soldi allora... verranno a cercare te"Spalanco gli occhi alla sua affermazione, scuotendo la testa per cercare di capire se io abbia sentito bene.
"Beh allora cambia il progetto e dai loro dei soldi" rispondo ovvia, con la voce tremante. Tanto ne abbiamo così tanti che qualche dollaro in meno non ci cambierebbe niente.
"Non posso semplicemente cambiare o annullare il progetto, ci ho messo un sacco di soldi, le nostre aziende ne risentirebbero troppo. E poi non vogliamo abbassarci ai loro livelli, non daremo dei soldi a quei delinquenti, non possono averla vinta così"
"E cosa vuoi fare allora? Rinchiudermi in casa per sempre, sono già riusciti ad entrare" dico, con tono seccato. Possibile che non freghi niente a nessuno nemmeno quando vengo minacciata io?
"No, ma..." inzia a dire mio padre, lanciando un'occhiata verso Cole, e questo mi porta ad aggrottare le sopracciglia.
"Stavamo pensando che Cole potesse aiutarci a tenerti al sicuro. Starebbe con te durante il giorno, di notte dormirebbe nella stanza affianco, così che tu abbia qualcuno sempre vicino""Cosa?!" Urlo arrabbiata, spostando lo sguardo tra le persone presenti per capire se mi stiano prendendo in giro o meno.
"Vuoi davvero darmi un bodyguard che mi segua 24 ore su 24?!""È per la tua sicurezza, vogliamo che tu sia al sicuro..."
"Cazzate!" Interrompo mio padre, che però non si scompone quando sente le mie parole "se davvero volevi che io fossi al sicuro adesso staresti facendo qualcosa per cercare quegli uomini, oppure daresti loro dei soldi! Vuoi semplicemente rovinarmi la vita e tenermi ancora di più sotto controllo!"
"Senti Lili..." cerca di parlare di nuovo, ma ancora una volta lo interrompo, questa volta voltandomi verso Cole.
"Seriamente sei d'accordo con questa cosa?" Gli chiedo, guardandolo dal basso data la nostra differenza di altezza.
"Mi hanno proposto di farlo ed io ho accettato" mi spiega con voce tranquilla.
Sospiro, facendomi scappare una risata nervosa.
"Voi siete fuori di testa, non mi farò seguire da un ragazzo a caso per tutto il giorno! Andatevene a fanculo!" Urlo, camminando a passo svelto verso le scale per andare in camera mia, mentre sento le voci dei miei genitori fino a qua su:
"Non ti preoccupare Cole, si abituerà all'idea" è l'unica cosa che riesco a sentire chiaramente, prima di sbattere la porta della mia camera.Mi butto sul letto, iniziando a sentire gli occhi lucidi.
Non voglio sentirmi ancora più in prigione, non voglio arrivare ad odiare anche Cole....
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Spazio autrice
Ed ecco che siamo entrati nel clue della storia. Cosa ne pensate della decisione dei genitori di Lili? Come pensate sarà il rapporto tra lei e Cole?COMMENTATE E VOTATE ❤
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SPROUSEHART || salvami ancora
Fanfiction[COMPLETA] Lili Reinhart vive in un arcipelago a est dell'Australia e fa parte della famiglia più ricca e conosciuta di tutte le isole circostanti. Da sempre è una ragazza decisa, forte e determinata, ma viene spesso schiacciata e sovrastata dalla s...