Capitolo 8: "Esami"

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Mi accomodo sul divano, sbuffo e chiudo gli occhi.

«Mamma torno a letto, in quanto a te Sophia non fare scherzi, ok?»

Annuisco, mentre lo vedo sparire in camera sua.

Anche Stefano si è preoccupato per me, ha telefonato a Marta e la chiamata è durata quasi quindici minuti: so che lei è rimasta scossa da ciò che è successo.
Ora non posso fare altro che mettermi a studiare, penserò ad una soluzione questa sera quando Stefano tornerà a casa.

Sono le 19.00, Marta sgattaiola nella stanza di Alessio, escono insieme sorridendo, la cosa mi puzza.

«A tavola, la cena è pronta»

Ci sediamo e regna il silenzio.
È Marta a prendere la parola:

«Sophia, noi siamo tutti preoccupati per te, per la tua salute, dopo quello che è successo a scuola e quello che ha detto la dottoressa; ci siamo confrontati e riteniamo che tu debba fare degli esami di controllo»

«Esami?!? Non è un po' eccessivo? È stato solo un episodio»

È Stefano a rispondermi:

«Può darsi Sophì, ma vogliamo fare chiarezza, abbiamo scelto di prenderci cura di te, questo comporta delle responsabilità. E la tua salute non è cosa da poco.»

«Allora è deciso, domani porterò a casa tutto il necessario, così dopodomani potrò farti il prelievo»

Risponde Alessio.

«Prelievo del sangue intendi?»

«Sì Sophia, ho già parlato con la dottoressa mi ha preparato le impegnative e papà le ha ritirate prima di tornare a casa»

«È proprio necessario?»

«Direi di sì. Una volta ottenuti gli esiti potremmo capire se dobbiamo procedere con altri esami specifici o con una terapia»

«Tu sei... sicuro... vero?»

«Che intendi dire?»

«Sei sicuro di saperlo fare?»

«Potrei farlo ad occhi chiusi tanti ne ho fatti, e prima che tu possa aggiungere altro: aspetta dopodomani e poi ne riparliamo signorina so tutto io»

«Alessio non ti sarai offeso vero?»

«Nooo, tranquilla, so eseguire un parto cesareo alla perfezione, ma con un prelievo potrei devastarti il braccio»

«Perché te la prendi così?»

«Perché è irritante ed offensivo nei miei confronti»

«Ok permalosone scusami»

dico facendo gli occhi da cucciola.

«Sophia sei... sei...»

«La miglior cosa che ti potesse capitare. Riempio al meglio il tuo tempo libero»

«L'importante è crederci»

«Scusa Ale... è solo che ho una fifa blu degli aghi»

«Va beh, è ora di tornare a casa ti accompagno»

«Marta, Stefano vi ringrazio.»

«Sophia domani te la senti di tornare a scuola?»

«Sì non preoccupatevi»

«Ok, allora ti faccio la giustifica così sei a posto»

Dopo cinque minuti sono a casa, nonna mi abbraccia felice di vedermi.

... Eppur si S-muove...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora