capitolo 45: "Harumi"

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Questo pomeriggio ho timbrato da poche ore ma sembra che il tempo vada a rilento, durante la notte ho dormito davvero pochissimo, ho continuato a pensare a lui, ai ricordi più belli che ci hanno visti insieme, alla nostra complicità.
Il mio mondo ha subìto l'ennesimo scossone, Edo, le cose sono diventate differenti e non del tutto semplici...

"Posso entrare?»

«Vieni Fabio»

«Sono passato per dirti che l'altro giorno sei stata strepitosa in sala parto»

«Grazie, scusa se mi sono impadronita della tua sala»

«In effetti per qualche minuto sì... ma nulla di grave».

«Dovevi fermarmi!»

«Naaa Pirozzi sarebbe orgoglioso di vedere i tuoi progressi»

«Già devo molto al mio mentore, purtroppo tutte le persone importanti della mia vita sono destinate ad andarsene...»

« Che pessimismo... credo c'entri Edoardo e la sua partenza»

«Che dire sono passati giorni dalla nostra discussione e le cose stanno peggiorando: quando siamo a casa la tensione si taglia con il coltello, facciamo di tutto per non parlare; qui in ospedale evitiamo di frequentare aree relax, locali mensa, ma quando ci incontriamo il problema resta comunque... Non voglio andare in Germania, la mia vita è qui, non riesco a capire perché non possa comprendere le mie motivazioni.»

«Non essere così dura con lui, il suo agevolarti è un modo di proteggerti e di proteggere il vostro legame.»

«In che modo scusa?!?»

«Restando vicini, continuando la vostra vita, solo non qui»

«Credo sia una versione semplicistica della cosa; credo che se il nostro legame fosse davvero così forte, non dovrebbe temere che la distanza possa distruggerlo»

«Sai perfettamente quanti sacrifici si fanno solo per specializzarsi, non ci vedo nulla di male nell'agevolarsi un poco il resto della vita...»

«Da che parte stai?»

«Dalla tua, lo sai, ma capisco anche Edo, la sua fortuna è che si eviterà l'ennesimo trasloco»

«Non posso darti torto, meno male il pronto soccorso, è rimasto dov'era, voi di ginecologia non vi accontentate mai... rubarci un pezzo del nuovo reparto, vergogna!»

«Concordo il trasloco del reparto è stato devast...»

Il cerca persone inizia a suonare...

«Dottore corri, c'è un bambino smanioso di venire al mondo»

"Così sembra... A dopo"

Nel frattempo la mia giornata continua:

"Dottoressa abbiamo una piccola paziente che deve effettuare i richiami vaccinali posso farla entrare?"

"Sì certo"

Una ragazza molto giovane accompagna una bambina con occhi scuri e capelli neri lucenti.
La vedo guardarsi attorno titubante, così mi abbasso per avvicinarmi a lei:

"Ciaooo come ti chiami?"

"Harumi"

"Io sono la dottoressa Sorrido, sono molto curiosa e vorrei sapere cosa significa questo bel nome"

"La mamma dice che vuol dire bellezza di primavera perché io sono nata in quella stagione che la mamma ama tanto"

"La tua mamma ha proprio ragione è davvero una bella stagione"

Dico alzandomi sorridendo alla giovane donna:

"No, no, dottoressa, io sono solo la tata di Harumi, tengo la bambina quando il genitore lavora"

"Come mai la piccola effettua il richiamo in ambiente protetto?"

"Per una sospetta reazione allergica ad uno dei componenti"

"Che sintomi ha manifestato la bambina?"

"Prurito in gola e gonfiore"

"Allora Harumi, siediti qui, sai che ti farò una punturina, la sentirai come senti quella di una zanzarina antipatica, non ti farò male, promesso, però lascia il braccio morbido va bene?"

Annuisce.

"La tata la mettiamo qui così la bambina la vede e non si concentra su quello che faccio io. Infermiera per prepari una compressa di Bentelan da 1 mg in un bicchierino usa e getta grazie"

Disinfetto la pelle e senza tergiversare eseguo l'iniezione, poi disinfetto nuovamente e vi appiccico un cerotto.

"Sei stata bravissima! Ti ho fatto male?"

"Poco"

"Meno male, senti qualche cosa che non va come l'altra volta?"

"Mi gratta qui, ma dentro"

"Ok, non aspettiamo di arrivare a reazione avanzata... il cortisone, grazie"

L'infermiera mi porge il bicchiere che prontamente passo alla bambina:

"Harumi devi fare ancora uno sforzo: questa medicina è un po' amara, ma ti farà diminuire
il prurito, puoi berla per me? Poi ti darò una di quelle caramelle"

Beve in un unico sorso, sono più veloce di lei nell'aiutarla ad ingerire il tutto, due lacrimoni le si formano a lato degli occhioni, ma prontamente li asciuga.
Scende dal lettino si avvicina alle caramelle, le fissa ma non le prende.

"Te ne ho promessa una, ma sei stata bravissima, quindi anche due andranno benissimo e ti aiuteranno a far passare il tempo prima di poter tornare a casa"

"Grazie"

risponde timidamente con le due caramelle in mano.

"L'infermiera vi accompagnerà nella stanza accanto restate lì per la prossima ora, poi visiterò la bambina, se tutto va bene poi potrete tornare a casa. Se ci fossero problemi suonate il campanello, ok?"

"Certo tutto chiaro, grazie dottoressa"

Dopo il tempo convenuto richiamo Harumi e la visito:

"Bene principessa sei stata bravissima, adesso scrivo due cose su questo foglio e poi ti lascio tornare a casa, sei contenta?"

Mi fissa quasi triste, aggira velocemente la scrivania e mi abbraccia stringendomi forte.

"Ehi, che succede? Devi essere contenta di tornare a casa! Devi raccontare alla mamma che sei stata la più brava tra tutti i bambini... glielo dirai da parte mia?"

"Mm... Sì"

Bussano ed entrano senza aspettare una risposta.

"Anselmi buon pomeriggio, l'hai già vaccinata? Hai già firmato la cartella?"

"Sì l'ho vaccinata e visitata, no non ho ancora firmato la cartella, dottoressa Besana... perché ci sono problemi?"

"Bene allora lo faccio io, sai è finita in reparto, ma in realtà è una dei miei pazienti..."

Mentre parla ha già siglato le sue iniziali in cartella, poi mi guarda e se ne va:

"Grazie Anselmi"

"Bene signorina, se ti fa male il braccio mettici del ghiaccio ok? Se dovesse salire la febbre Tachipirina al bisogno."

"Grazie dottoressa, riferirò al padre"

"Non esitate a tornare qui se sopraggiungessero problemi.
Ciao Harumi è stato un piacere conoscerti"

Mi sorride dolcemente con malinconia, non stacca lo sguardo da me finché non è la porta a dividerci.

Il suo sguardo ha toccato qualcosa di profondo dentro di me, una sensazione strana mi attanaglia lo stomaco, non so chi mi ricorda questa bambina ne perché mi turbi così... non mi è mai successo con nessun paziente e questa sensazione è davvero troppo intensa.

... Eppur si S-muove...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora