Sono a casa, nemmeno la doccia più lunga e più calda riesce a calmare la valanga di pensieri che travolge la mia testa, il mio corpo è rigido e non c'è modo di riuscire a rilassarsi.
Mi accoccolo in poltrona e abbraccio il cuscino di nonna mentre alcune lacrime scendono senza controllo e il campanello di casa continua a suonare.
Decido di aprire senza pensarci troppo."Ale?!?"
"Ehi!"
"Che ci fai qui? È successo qualcosa? Hellen?!?"
"Tranquilla tutto a posto, lei sta bene... L'ho seguita per tutto il tempo della chemio e per le prime ore post trattamento... Ma... Posso entrare così ne parliamo meglio?"
"Accomodati, anche se non capisco di cosa tu voglia parlare di preciso."
"Ho portato il vino, quello che piace a te... Lo berremo insieme, ho fatto bene a seguire il mio istinto... I tuoi occhi parlano chiaro"
"Sto bene"
"Non credo... Ah ecco il cavatappi"
"E se non avessi voglia di compagnia?"
"Qualcuno dovrà pur accertarsi che tu non ti scoli una bottiglia intera"
"Divertente..."
"Assaggia dai"
Appena bevo un sorso, alla mente riaffiorano sensazioni positive, diventa così più facile sentirsi bendisposta ad un confronto che so già sarà essere impegnativo.
Prendo un paio di cuscini li metto a terra sul tappeto e appoggio la bottiglia sul tavolino:
"Cos'era quello sguardo meccanico... Prima con Hellen"
"Ero solo concentrata"
"Non è quella la tua espressione concentrata... Questa era più modalità robot!"
"Intendi la modalità Cyborg? Ora ho capito, ho imparato dal migliore... Ovviamente tu!"
"Io?!? Quando?!? E soprattutto con chi?!?"
"Alessio forse non ricordi che sono stata una tua paziente? Quello sguardo, quella modalità meccanica l'ho provata sulla mia pelle, è una cosa che non si dimentica facilmente"
"Non sono mai stato così freddo ne tantomeno tagliente con te!"
"Ti ho implorato di non infilarmi quell'ago in vena, ti ho offeso, ti ho fulminato con lo sguardo, ma tu da bravo Cyborg hai proseguito imperterrito.
Con Hellen nonostante parecchi anni di esperienza, mi sono trovata a non saper gestire la cosa; stupidamente ho voluto cucirmi addosso una modalità che evidentemente non mi appartiene per nulla.""Sophì non pensavo che quella storia ti facesse ancora così male..."
"Ho solo fallito, ho lasciato che la paura prendesse il sopravvento"
"Non hai fallito, è normale che tu sia scossa per quello che è successo: non deve essere stato facile vedere e sentire il tuo corpo ribellarsi a quello che stavi facendo, rivivere una situazione dolorosa della tua giovinezza e percepire l'illusione di poter fermare il tutto"
"È tutto tranne che normale, ha interferito con il mio lavoro, non era mai capitato e avevo giurato a me stessa che mai avrei permesso che quell'evento avrebbe potuto intaccare il mio lavoro..."
"Invece la paura ha vinto. E allora? Non sei un medico peggiore per questo, anzi... tutto ciò dimostra solo che sei umana e che metti il cuore in tutto ciò che fai. Dov'è l'errore in questo?"
"Dov'è l'errore dici?!? Nella migliore delle ipotesi potrei essere sanzionata dalla direzione... nella peggiore invece potrebbe..."
"Potrebbe risuccedere? Non lo puoi sapere..."
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... Eppur si S-muove...
Romantizm© Chiara Bruletti STORIA COMPLETA Sophia Anselmi quasi diciottenne piena di sogni, di speranze, amante della filosofia e innamorata persa di Ale. Alessio Suardi giovane caparbio medico alle prese con l'ultimo anno di specializzazione. Nel mezzo un i...