Capitolo 62: "Picata"

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In questi giorni nonostante io inizi il turno e Ale lo finisca, non sono mancate le occasioni per incontrarci in reparto, oppure in sala operatoria o semplicemente al bar del piano terra.
Lui si comporta normalmente, io evito in tutti i modi possibili e immaginabili di entrare in contatto con lui; solo poche persone sono in grado di comprendere la tensione e  l'imbarazzo che trasudiamo.

...

"Dottoressa le preparo il solito?"

"Sì grazie"

"Accidenti ho controllato la brioche con gocce di cioccolato è finita"

"Che ti è rimasto?"

"Trancino uvetta, trancino mela, trancino vegano..."

"Ok- dico rassegnata- il male minore trancino alla mela"

"Jerry non preoccuparti, faccio io a cambio con la dottoressa!"

Lo guardo strano e rispondo:

"Non ce n'è bisogno! Chi prima arriva..."

"Sì, sì, meglio alloggia, ma a me non cambia nulla"

"No! E poi da quando sei diventato salutista?"

"Da quando ho scoperto che le mele sono buone!"

"Annie..."

Dico scuotendo il capo.

"Edddai, so che questa brioche cioccolatosa ti tenta!"

"Melaaa! Me ne farò una ragione!"

"Dottoressa, non farti pregare!"

"Il dottore ha fatto un bel gesto, glielo conceda!"

"Jerry ti ci metti anche tu?"

"Vi stimo tantissimo, e questa distanza non aiuta nessuno men che meno voi"

"Ma noi..."

"Non mi deve spiegazioni, ma gli occhi sono fatti per guardare
- dice facendomi l'occhiolino - io la lascio qui, siete adulti!"

Li guardo sconcertata:

"Ok, ok, bhe allora grazie per avermi ceduto la brioche"

"Eppur si S-muoveee"

"Era necessario?!?"

"Direi di sì, goditi la cena, vado Harumi mi aspetta!"

"Che ne sai tu della mia cena?"

"Un po' ti conosco:  21.00... una che ha cenato non sarebbe qui a spararsi cappuccio e brioche..."

"Logica impeccabile"

"Pessima abitudine"

"Ero di corsa e non sono riuscita a prepararmi nulla, tutto qui!"

"Esiste la mensa ..."

"Oggi è il giorno dove il pesce la fa da padrone, e la pasta bianca mi mette tristezza"

"Tra un po' scompari... ma questi sono solo dettagli. Aggiungo se mai ti dovessi infilare nuovamente un venflon in vena, perché non ti nutri abbastanza, sappi che non avrò nessuna pietà... Non ci si può trascurare così"

"Sogna!"

Si avvicina pericolosamente, mi accarezza una guancia.

"Negalo quanto vuoi, finché vuoi, ma tu per me sei importante e lo sarai sempre"

Abbasso lo sguardo, sospiro, poi con un filo di voce aggiungo.

"È meglio che tu... che tu vada"

Lui si gira, fa un cenno della mano a salutare e se ne va.

... Eppur si S-muove...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora