Capitolo 12: L'ufficio del Professor Moody

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Il giorno successivo Ive si alzò con nessuna voglia di raggiungere la lezione di incantesimi e il suo piccolo Professor Vitious.

Fece colazione con i capelli che le ricadevano sul viso, gli occhi stanchi e Edward che continuava ad elogiare la torta alla melassa.

«Smettila!» gli gridò al trentesimo "Ma quanto è buona questa torta" «Ho capito! Adesso che ne dici di lasciarmi finire la mia stupida colazione in pace?»

Mentre Benjamin borbottava qualcosa che suonava come "ma quanto siete stupidi" Edward fece una linguaccia alla sua amica e allora il biondo si alzò sbuffando dirigendosi in aula.

Dopo incantesimi, con grande fortuna di Edward e Ive(che ancora non si parlavano per la faccenda della torta, c'era Volo in cui erano sempre andati entrambi più che bene.

Edward si lamentò di Cura delle Creature Magiche non appena lui e Benjamin si ricongiunsero a Ive per il pranzo dopo la lezione di Hagrid.

«Come hai detto che si chiamano?»

gli chiese la ragazza.

«Schipodi Sparacoda! Sono un misto micidiale di Manticora e Fiammagranchio! Hanno una coda che esplode e succhiano sangue!»

rispose il moro

«Non credo di aver mai sentito una cosa del genere...»

disse Ive

«E infatti non esistono, o meglio non esistevano fino a quando quell'idiota di Hagrid non li ha creati!»

intervenne Benjamin

«Ma... non è illegale? Voglio dire... ha creato un ibrido di creature magiche che perlopiù è pericoloso!»

esclamò la Serpeverde.

«Si, probabilmente si» rispose il biondo «Ma a quanto pare a quello non glie ne frega niente. Lo sai ama rischiare la vita per prendersi cura dei suoi "dolci animaletti"»

...

La giornata passò troppo in fretta per i gusti di Ive e presto dovette dirigersi verso lo studio del professor Moody. Quando il professore le aprì la porta, prima ancora che lei bussasse, Ive notò che decine di oggetti stravaganti da Auror allestivano lo studio. Ive conosceva il nome e la funzione di molti di essi, riconobbe uno Spiroscopio ovvero una specie di trottola che girava se c'erano individui pericolosi in giro. C'era anche un Avversaspecchio, uno specchio dove si vedono delle ombre mai messe a fuoco i quali occhi diventano bianchi se ci sono guai. Poi un Sensore Segreto, un rivelatore di bugie, non smetteva di ronzare sulla scrivania.

«Ti piacciono i miei aggeggi da Auror, eh Lestrange?»

Ive distolse lo sguardo dal Sensore.

«Oh... ehm, si. Vorrei diventare un Auror...»

Moody scoppiò a ridere.

«Tu, Auror?»

«Si, perché. C'è qualche problema? Oh forse il fatto che i miei genitori siano maghi oscuri mi impedisce di esserlo? Beh le do una novità professor Moody, ho preso tutti i G.U.F.O. che erano necessari e anche alcuni che non lo erano perciò potrei benissimo diventare un Auror!»

Moody ridacchiò ancora.

«Prima cosa, smettimela di chiamarmi Professor Moody e di darmi del lei... E poi dopo la mai proposta non sarai più così sicura di voler essere un Auror...»

«Ma cosa...?»

«Lo scoprirai tra esattamente...» controllò un orologio sulla scrivania (che pareva essere l'unica cosa normale di quella stanza) «venticinque secondi...»

Ive attese in silenzio senza sapere cosa dire. Poco dopo Moody iniziò a cambiare, le cicatrici sparivano dal volto lasciando il posto ad una pelle liscia, la metà del naso che mancava al professore ricomparve e i lunghi capelli grigi si accorciarono diventando di un giallastro quasi marrone. Sia l'occhio magico di Moody che la sua gamba di legno schizzarono via. E un ragazzo che doveva avere circa una trentina d'anni comparve davanti a Ive. La Serpeverde, incredula, fece qualche passo indietro andando a sbattere contro la porta chiusa dell'ufficio.

«Tu...tu c-chi s-sei?»

chiese spaventata.

Poteva lei essere spaventata?

No, come poteva Ive Lestrange spaventarsi?

Aveva addirittura balbettato!

Ive Lestrange non balbettava mai!

Poteva quel tipo(chiunque esso fosse) spaventarla più di quanto l'avevano spaventa il centinaio di Dissennatori al Lago Nero l'anno prima?

No, cosa c'era di più spaventoso di un Dissennatore? Niente.

Eppure c'era una certa inquietudine nell'aria, come se Ive già sapesse che quella persona era pericolosa.

«Oh, cara Ive, penso che tu sappia già chi sono io. Forse non conosci il mio aspetto, ma sono più che certo che se ti dicessi il mio nome capiresti immediatamente tutto....»

sospirò il ragazzo che, Ive doveva ammetterlo, sarebbe stato affascinante senza le pesanti occhiaie grigie e piccole rughe che iniziavano a segnare il suo volto non più tanto giovane.

«Chi sei?»

ripeté la Serpeverde appiattendosi contro il muro per cercare di restare il più lontano possibile da quella figura che riempiva l'aria di una strana ansia. Nel frattempo il ragazzo si faceva sempre più vicino, quasi a volerla incastrare, tenerla bloccata.

«Il mio nome è Barty Crouch Jr.»

⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔⌔

Hola Hogwartsiani!

Questo capitolo è un po' corto lo so ma volevo lasciarvi con la suspence!

Cosa ne pensate di questo incontro tra Ive e il giovane Barty? Cosa avrà da dire lui a Ive?

Scrivete in un commento le vostre teorie!

Bye

_silvia

||Ive Lestrange, Which Side Choose (Il Calice di Fuoco)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora