Capitolo 13: La Propoposta

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«Il mio nome è Barty Crouch Jr.»

Ive rimase immobile davanti a quelle parole.

«Tu... tu sei... sei quello che ha torturato i Paciock insieme ai miei genitori....?» Crouch fece un sorriso storto annuendo. «Ma... no! Non è possibile, tu sei....!»

«Morto? Si agli occhi di tutti lo sono ma in realtà no.»

Tutti conoscevano la storia, quando Voldemort era al potere Barty Crouch Sr. era il capo della lotta contro i Mangiamorte. Era spietato sui suoi nemici, permetteva anche l'utilizzo della Maledizioni Senza Perdono. Era talmente spietato che mandò ad Azkaban addirittura suo figlio quando lo sorprese assieme a Bellatrix, Rodulphus e Rebastan Lestrange a torturare fino alla pazzia due Auror. Ed era andato a trovarlo solo una volta, quando era in punto di morte.

«No, no, no... tu non sei veramente qui, io sto sognando! Tutti sanno che sei morto ad Azkaban, dopo che tuo padre ti ci ha spedito, tutti sanno...»

Ive stava impazzendo, tutto ciò era estremamente surreale. Aveva le mani tra i capelli e fissava quel volto da psicopatico con quella strana luce malata in quegli occhi che la fissavano intensamente riuscendo ad immobilizzarla. Crouch si passò la lingua sulle labbra, cosa che Ive gli aveva già visto fare un bel po' di volte da quando era entrata nello studio, cosa che lo faceva sembrare ancora più pazzo. Ma quando parlò la sua voce era tranquilla e pacata, con una nota di... malinconia.

«Già Ive, questo è quello che tutti sanno... o meglio che tutti credono» si voltò e cominciò a camminare in cerchio nella stanza, scavalcando con un passo più grande la gamba di legno che giaceva a terra. «Ma c'è qualcosa che nessuno sa, qualcosa di molto importante. Vedi mio padre non è stato crudele come tutti pensano, infatti quando mi venne a trovare scambiò mia madre che era già molto malata con me attraverso la Pozione Polisucco. Così lei morì ad Azkaban mentre io tornai a casa. Però mio padre voleva evitare che combinassi altri casini e decise di tenermi sotto controllo con la Maledizione Imperius e mi costrinse a stare sempre nascosto sotto un Mantello dell'Invisibilità. Diede il compito di sorvegliarmi alla nostra elfa, Winky.»

«Aspetta.» Ive lo interruppe, cominciando a ragionare. «Tu, tu hai evocato il Marchio Nero alla Coppa del Mondo di Quidditch!»

Crouch annuì soddisfatto.

«Già, Winky aveva convinto mio padre a farmi uscire per vedere la partita dato che erano anni che stavo chiuso in casa. Lui ha acconsentito senza sapere, però, che io stavo iniziando a combattere la Maledizione Imperius. Sono riuscito a tornare lucido quando ho sentito i Mangiamorte, quelli che non erano finiti ad Azkaban ed ero furioso loro erano liberi e non avevano pensato nemmeno per un secondo di andarlo a cercare, di cercare il nostro padrone. Mio padre non c'era e avevo anche una bacchetta rubata a qualcuno mentre ero in tribuna, volevo aggredirli. Ma Winky mi legò a lei e mi trascinò nel bosco e da lì, come hai detto tu, evocai il Marchio Nero. Mio padre mi riportò a casa e licenziò Winky.»

«Come hai fatto a fuggire?»

ormai non le faceva più paura, la curiosità di scoprire quella storia vinceva su tutto.

«Beh, poco tempo prima della Coppa una strega di nome Berta Jorkings scoprì il nostro segreto, mio padre le fece un Incantesimo di Memoria che la danneggiò pesantemente»

Berta Jorkings...dove lo aveva già sentito quel nome?

«Berta Jorkings, non è la strega che è scomparsa al Ministero?»

Crouch annuì.

«Si, è scomparsa perché il Signore Oscuro l'ha rapita. Poi è riuscito a rompere l'incantesimo di memoria e ha scoperto che ero vivo. Così è venuto a casa mia, nel cuore della notte portato dal suo servo, Codaliscia...»

||Ive Lestrange, Which Side Choose (Il Calice di Fuoco)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora