Capitolo 33: Familiare

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Un lampo di luce verde abbagliò Ive. Ebbe un sussulto. Chiuse gli occhi. E quando li riaprì Cedric era steso a terra. Accanto a Potter. Le braccia aperte. Morto. 

I capelli sporchi di terra che incorniciavano quel volto divenuto così pallido e inespressivo da un momento all'altro. Gli occhi privi di qualsiasi emozione, privi di tutto ciò che Ive ci aveva visto da quando conosceva Cedric. 

Ive strinse la mascella. Non doveva piangere, non poteva piangere davanti a Voldemort. Non poteva essere debole. Non in quella situazione.

Nel frattempo Codaliscia aveva posato il suo signore a terra. Si avvicinò a Potter e lo scagliò violentemente contro una delle lapidi e lo legò.

«Tu!»

Esclamò il Grifondoro riconoscendo la mano senza un dito di Minus. Lui non rispose, si assicurò che Potter fosse ben legato e poi estrasse un pezzo di stoffa dal mantello per ficcarglielo bruscamente in bocca. Ive era poco distante vicino al corpo di Cedric che osservava il Grifondoro agitarsi inutilmente bloccato contro la pietra tombale. Cercò di sforzarsi e di tenere lo sguardo su Potter e di non portarlo sul Tassorosso ai suoi piedi. Codaliscia stava trafficando con una bacchetta color osso alla base di un grosso calderone pieno di quella che sembrava acqua. Mentre un grosso serpente strisciava tra l'erba la pozione nel calderone iniziò a ribollire fino a sembrare incendiata.

Poi Voldemort parlò di nuovo dall'angolino in cui Minus lo aveva riposto.

«Muoviti!»

ordinò con quella voce fredda e distante. Codaliscia diede un'ultima occhiata alla superficie luccicante della pozione che avrebbe fatto tornare il Signore Oscuro.

«È... è pr-pronta, mio signore»

Balbettò poi.

«Ora...»

mormorò Voldemort. Ive sembrò risvegliarsi da una sorta di ipnosi e raccolse titubante il fagotto di abiti scuri da terra. Camminò fino alla tomba con una morsa che e stringeva lo stomaco. Un freddo acuto la attaccò nei punti in cui il suo corpo toccava quello di Voldemort avvolto dalla stoffa nera. Lo lasciò a Codaliscia deglutendo e si allontanò di qualche passo. Iniziò a spostare con una delicatezza spaventata i lembi di tessuto rivelando qualcosa che Ive avrebbe sinceramente preferito non vedere. Era qualcosa di viscido, con la vaga forma di un bambino rannicchiato, ma senza capelli o occhi e coperto di squame rossastre. Aveva un viso piatto con il naso serpentino e gli occhi rossi scintillanti e delle braccine gracili che avvolse attorno al collo di Codaliscia. Il cappuccio scivolò via dal volto dell'uomo mostrando la sua espressione disgustata. L'Oscuro Signore non era esattamente ciò che Ive si era immaginata, ma era sicura che non sarebbe restato così ancora per molto. 

Minus lasciò cadere la strana creatura all'interno del calderone ribollente. Ive ebbe un sussulto e indietreggiò andando a sbattere contro l'albero di tasso che dominava il cimitero. Vi si appoggiò quasi senza riuscire a respirare o a spostare lo sguardo dalla scena a pochi metri da lei. Ormai osservava il calderone senza realmente vederlo. 

Stava pensando che non avrebbe voluto essere lì. 

Non avrebbe voluto dover vedere Cedric morire.

Non avrebbe voluto essere causa della sua morte.

Quanto si sentiva in colpa ad essere la causa della morte dell'unica persona che aveva mai amato.

Perché aveva accettato quell'assurdo compito? Perché non aveva deciso di trascorrere quell'anno in pace, aiutando il suo ragazzo con il Torneo? Perché aveva fatto tutto questo? Perché si era interessata così tanto a quello che avrebbe potuto pensare la sua famiglia se avesse rifiutato? Perché si era interessata al rispetto che le avrebbero portato gli altri Mangiamorte? Del resto neanche li conosceva gli altri Mangiamorte. Cosa glie ne importava della loro opinione? Fu li che si rese conto del grande errore che aveva fatto. Solo allora si rese conto che da quella parte non aveva niente, non aveva nessuno. Solo allora si rese conto che tutte le persone a cui teneva erano ad Hogwarts, sugli spalti del campo da Quidditch ad attendere il ritorno dei campioni. Perché lei non era lì con loro? Perché lei era lì in quel cimitero appoggiata a quell'albero? Non voleva essere lì ma purtroppo ci era e fu la voce tremante di Codaliscia a ricordarglielo.

||Ive Lestrange, Which Side Choose (Il Calice di Fuoco)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora