Capitolo 7: Il Marchio Nero

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Ive si svegliò nel cuore della notte. Forti rumori, alti ululati e risate fragorose.

«Summer! Summer, che succede?» Ive scosse la Corvonero dalla spalla «Summer svegliati! Ci sono dei rumori, svegliati! Summer!»

finalmente si svegliò.

«Ive...» aveva una voce assonnata «Ive, ma che...? Che ore sono?»

«Non lo so Sum, ma penso sia l'ultimo dei nostri problemi! Penso che là fuori stia succedendo qualcosa, dobbiamo andarcene!»

le due uscirono dalla loro camera, Edward e Benjamin erano già lì.

«Ma che succede?»

chiese il moro.

«Non lo so... sarà meglio controllare.» rispose Ive «Ma tuo padre?»

«Abbiamo controllato nella sua stanza, non c'è...»

«Allora andiamocene, scappiamo!»

Alla luce dei pochi fuochi ancora accesi Ive vide una grossa massa nera procedere lungo il campo. Un'intensa luce verde illuminò la scena. La grossa massa nera era un gruppo di maghi incappucciati con le bacchette puntate in aria, verso quattro figure che si contorcevano a mezz'aria.

«Ma che cosa sono...?»

chiese Summer nascondendosi dietro al suo ragazzo. Ive ebbe un'illuminazione, come se avessero appena acceso una bacchetta nella sua testa.

«Credo di saperlo...» disse «Mangiamorte»

Se ne aggiungevano altri che additavano ridendo le quattro figure in aria. Babbani, probabilmente. Ive, Edward, Summer e Benjamin si misero a correre in mezzo alla folla di persone che intanto erano uscite dalle proprie tende.  Era completamente buio e per non perdersi di vista i quattro dovevano tenersi per mano.

Ma Ive inciampò e perse la mano di Summer che stava stringendo. Tentò di rialzarsi ma i maghi e le streghe che camminavano fitti fitti nel campeggio glie lo impedirono. Quando finalmente ci riuscì pensò che ormai gli altri tre erano troppo lontani. Si fece piccola per passare tra le persone, superò qualche famiglia che teneva stretti i bambini per non farli perdere e qualcun'altro che scappava assieme agli amici e altri ancora che correvano solitari, come lei. Si faceva spazio infilando le braccia davanti a sé.

Inciampò un altra volta, cacciando un urlo.

«Ive!»

esclamò una delle persone tra le quali stava strisciando. Una voce troppo conosciuta per non capire di chi fosse.

«Cedric! Ced, dove sei?»

«Sono qui...»

sentì la mano calda del ragazzo afferrare la sua per aiutarla ad alzarsi.

«Cedric!»

il Tassorosso l'accolse tra le sue braccia.

«Adesso dobbiamo andare» cominciarono a correre «Che ci fai qui da sola, Ive?»

le chiese dopo un po'.

«Ero con i miei amici, stavamo cercando il Signor Smith. Ma sono inciampata. Tu, invece?»

«Mio padre sta aiutando gli altri del Ministero»

Per la strada incontrarono Draco, anche lui da solo, che stava prendendo in giro Weasley. Ive se lo trascinò dietro fino a che non si addentrarono del bosco.

C'erano altri gruppetti di maghi e streghe spaventati che cercavano di scorgere qualcuno del Ministero arrivate tra gli alberi.

Poi qualcosa illuminò il cielo molto più di quanto avevano fatto le bacchette dei maghi maggiorenni fini a quel momento.

||Ive Lestrange, Which Side Choose (Il Calice di Fuoco)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora