Capitolo 2: Signora Smith

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La mattina seguente Ive si alzò alle cinque e mezza del mattino, troppo eccitata all'idea di passare l'estate fuori da quella gabbia di psicopatici che era Villa Malfoy.

Ci mise meno di venti minuti a vestirsi, cosa parecchio insolita per lei che di solito impiegava due ore solo per infilare una maglia.

Dopo essersi preparata scese nel salotto deserto, i Malfoy stavano ancora dormendo. Decise di fare colazione da sola e poi si segregò in camera sua e cominciò a buttare tutte le sue cose alla rinfusa nella valigia.

...

Il Signor Smith arrivò verso le undici e un quarto, suonò il campanello e Ive si sbrigò a trascinare i bagaglio nell'ingresso. Per la fretta si dimenticò anche di alzarlo lungo il tragitto sulla rampa di scale e quello provocò forti tonfi sbattendo sui gradini, mentre Tetra litigava con le sbarre della sua gabbietta tentando di liberarsi.

«Possiamo andare?»  chiese l'uomo, scuotendo il ciuffo di capelli scuri e ricci che ricadeva da un lato. Ive annuì e aprì la porta mentre il Signor Smith salutava i suoi zii. «Ci vediamo alla Coppa del Mondo, Lucius. Arrivederla signora Narcissa...» le fece un inchino e il volto di Ive si contorse per quel comportamento fin troppo smielato. «E salutatemi anche il piccolo Draco, mi piacerebbe tanto poterlo incontrare... è un vero peccato che sia uscito»

A Ive venne da ridere in faccia all'uomo, ma si trattenne. In realtà Draco era sdraiato sul suo letto a dormire beatamente ma Lucius aveva inventato quella scusa per non fare figura, naturalmente. Poi Draco piccolo? Ma quando mai!

Una volta usciti sugli scalini di pietra, i due si smaterializzarono. Ive ebbe la rivoltante sensazione di essere risucchiata in tubo molto stretto. Come al solito dopo una smaterializzazione, quando arrivarono la Serpeverde dovette trattenere un conato di vomito. 

Si guardò intorno, erano arrivati in un giardino circolare delimitato da un basso muretto di intonaco giallo sul quale giacevano vari vasi di orchidee di vari colori. Dietro di loro c'era un piccolo cancello di ferro battuto rosso un po' arrugginito, sovrastato da un arco di garofani rosa.

Al bordo del giardino, invece, c'erano delle margherite bianche che facevano da cornice a tutti gli altri fiori. In mezzo alle varie aiuole c'era un sentiero di mattonelle quadrate rosse che conduceva ad un altro cancello, questa volta però era nero e brillantemente lucido come se fosse stato riverniciato un secondo prima che i due vi giungessero e serviva a fare da porta ad un'alta siepe verde scuro. 

Ive seguì il Signor Smith lungo il sentiero, la prima aiuola era di tulipani rossi che erano piantati molto vicini in modo da coprire la terra marrone sottostante. Nella seconda, invece, c'erano dei ranuncoli messi in piccoli mazzetti circondati da una fitta erbetta verde chiaro. Successivamente dei girasoli che si stagliavano solitari ognuno all'interno del suo cerchio di sassolini bianchi. La quarta aiuola era di composta da cespugli di primule gialle circondate da fiorellini selvatici. Successivamente degli iris blu, posizionati come i tulipani e infine delle ortensie violette. Ai due lati del cancello erano piantati due biancospini fioriti.

In più il percorso di mattonelle che stavano seguendo era contornato da piccoli archi di ferro che sorreggevano dei "Non ti scordar di me" blu acceso. C'erano persino delle farfalle colorate che svolazzavano tra le aiuole, una colpì in particolare Ive era nera e aveva delle vitree fessure rosa acceso che sembravano quasi trasparenti se attraversate dalla luce del sole di quella mattinata estiva. Ce ne erano tante altre, arancioni con striature nere, oppure di un azzurro luminoso con il contorno marrone scuro e anche alcune rosse con macchie nere, simili a coccinelle. 

Ive osservò il Signor Smith sfilare  con velocità la bacchetta dalla tasca, vide che il suo volto era dipinto da un'espressione quasi di ribrezzo, come se fosse disgustato da tutti quei colori che invece affascinavano la ragazza al suo seguito. Sussurrò un "Alohomora" al cancello nero che immediatamente si aprì. Ive notò che c'era anche un campanello argentato.

||Ive Lestrange, Which Side Choose (Il Calice di Fuoco)||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora