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Effie's Pov
I raggi di sole attraversano le tapparelle semichiuse della finestra, svegliandomi.
Era appena l'alba.
Mi strofino gli occhi, che stranamente non sono ricoperti da residui di trucco. A fianco a me, la figura di Haymitch è rannicchiata dall'altro lato del letto.
Non provo neanche a svegliarlo, tanto sta russando come un ghiro quindi sarebbe una perdita di tempo.
Dopo essere rimasta avvolta tra le coperte mentre fisso il soffitto, decido ormai di alzarmi. Esco velocemente dalla camera e afferro la prima cosa che mi capita sotto mano. Dalle dimensioni estremamente larghe presumo sia di Haymitch.
Nonostante la primavera inoltrata, nel distretto dodici aleggia ancora una fresca brezza. Così, mi stringo di più tra le braccia.
"Si sente ancora il suo profumo."
penso dolcemente.
Poi ripenso a ieri sera e la mia espressione ritorna seria.
Almeno aveva accennato al fatto che "aveva bisogno di me", alla fine.
Mentre rifletto, mi dirigo verso la cucina ancora disastrosa.
Da quando sono ritornata qui non abbiamo passato molto tempo in questa casa.
Emette così tanta tristezza.
Infatti siamo stati quasi sempre dai ragazzi.
Le pareti e le superfici del piano inferiore sono davvero un vero disastro. Mi fa sentire a disagio stare in tutto questo disordine.
Velocemente, accendo i fornelli facendomi al volo un po' di caffè.
Rimango appoggiata al marmo, sorseggiando dalla tazza.
In quel momento sento bussare alla porta delicatamente.
Immediatamente penso alle mie condizioni impresentabili. Ma non posso continuare a far aspettare fuori chiunque sia.
"Peeta!" dico con un sospiro vedendo sulla soglia il ragazzo con in mano un cestino pieno di pane.
"Ehm, scusami per l'orario. Forse vi ho disturbato-" dice guardandomi un po'. Sorrido nel sentire le maniere così educato del mio ragazzo.
"Oh avanti Peeta, entra pure!" dico posandogli una mano sulla schiena.
Il ragazzo del pane entra cautamente in casa.
Lo accompagno in cucina, dopo posa il cestino con il pane e delle fragole.
"Dopo l'apertura del Forno, ho ripreso a cucinare di più. Ma la quantità di pane stava diventando esagerata a casa nostra, così ho pensato a voi due..." sussurra Peeta.
"Oh caro, non dovevi proprio." dico indicando anche le fragole, che adoravo."Beh sapevo che ti piacevano le fragole."
Entusiasta, gli do un bacetto sulla guancia.
"Effie, mi dispiace per ieri sera. So che abbiamo esagerato e-"
In quel momento mi ritorna in mente la scenata che avevo fatto la sera precedente.
Poso una mano sulla sua spalla.
"Oh caro, sono così desolata. Non preoccuparti in ogni caso, non è stata ne colpa tua ne di Katniss." nella mia voce c'è un tono di rimprovero, inevitabilmente verso Haymitch.
Il ragazzo non sembra ancora soddisfatto. Sono sicura che vorrebbe sapere di più riguardo me e lui.
Il ragazzo sfoggia il suo migliore sorriso, vedendo che non sono disposta ad approfondire.
"Va bene allora, è stato piacevole parlare con te Effie."
mentre lo riaccompagno alla porta si rigira di nuovo verso di me.
"Oh un'ultima cosa. Ti ho lasciato un po' di farina e di lievito, in caso ti venisse voglia di cucinare qualcosa di gustoso per...ehm ecco.."
Peeta sembra ancora convinto a insinuarsi tra le nostre questioni spinose.
Lo interrompo e sorrido cordialmente, per poi spingerlo un po' verso l'uscita.
"Sì caro, potrei pensare a preparare qualcosa per noi."
Era quello che voleva dire prima Peeta e che voleva sentire per confermare i suoi sospetti.
Peeta aveva capito tutto su noi due, sicuramente.

Dopo la rivolta {Broken Souls Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora