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Effie's Pov
Continuo a stringere tra le mani il cuscino bagnato di lacrime, mentre Plutarch prova a farmi smettere. La porta però rimane fermamente chiusa, mentre piango silenziosamente. Dopo un po', Plutarch ci rinuncia e sento dei passi allontanarsi.
In una mano stringo ancora la cornetta del telefono. Era stata un'idea di Plutarch quella di chiamarlo direttamente. Infatti sapeva benissimo che non avrebbe letto nemmeno una lettera proveniente da Capital City.
"Mi ha abbandonato" quelle parole mi risuonavano ancora forti e chiare. La sua voce era aspra ma cupa e i suoi strani borbottii mi ricordavano gli Hunger Games; quando era impossibile parlare con un uomo immerso nell'acohol.
Di sicuro aveva ricominciato a bere, e questa volta era solo colpa mia.
Era passata una settimana circa ormai, il lavoro che mi riserva a Capital City era davvero impegnativo. Non sono arrivata neanche a metà del lavoro, ma ormai pensavo di gettare la spugna.
Non potevo lavorare in queste condizioni. Così, il mattino dopo decido di prendere il necessario per finire tutto una volta tornata a casa.
Non riesco a sopportare una sola ora in più, non sapendo che Haymitch stava peggiorando di nuovo e soprattutto, per colpa mia.
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Ormai il lungo tragitto dalla capitale al distretto era così familiare, perciò non mi pesa molto.
Dopo un po' di ore, arrivo finalmente al distretto dove regna la solita atmosfera desolata.
Nonostante l'arrivo della bella stagione, nel distretto era cupo e coperto dalla forte pioggia.
Mentre cammino attraverso il distretto sento gli sguardi pesanti di ogni passante. Loro sanno benissimo chi sono, cosa ho fatto..
Senza le braccia grandi di Haymitch a proteggermi, i loro sguardi sono come pugnalate affilate. Mi stringo di più nel cappotto mentre i miei capelli si bagnano.
Le mie scarpe iniziano a fare male, ma il Villaggio dei Vincitori non è lontano. Quando scorgo il cancello del Villaggio, sospiro di sollievo.
Quando arrivo però trovo un gruppo di persone ammassate davanti alle case. Cammino lentamente e osservo bene, preoccupata.
Quando noto che la gente è radunata davanti alla porta della casa del mentore, inizio a correre.
La pioggia non vuole fermarsi e così sento ancora più freddo.
Allungo il collo tra la folla, sperando di vedere qualcosa. Mi faccio avanti a spintoni, quando sono in un buon punto noto però che davanti alla porta spalancata non c'è altro.
Disperata, mi rigiro verso gli abitanti del distretto che probabilmente iniziano a riconoscermi. "Cosa è successo?" chiedo a più una persona ma nessuno si degna di rispondermi.
Mi allontano dall'entrata ritornando indietro. Le voci di due donne poco distanti da me, attirano la mia attenzione. "Tu sai cosa è successo? In paese si dice che uno dei vincitori si sia sentito male.." chiede la prima. "Oh cara, a quanto pare non sembra risvegliarsi più.."
risponde l'altra.
Per un attimo rimango paralizzata, sentendo la pioggia ghiacciata bagnarmi da capo a piedi.

Dopo la rivolta {Broken Souls Sequel}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora